Il maltempo dell’ultima settimana ha ostacolato la conclusione della trebbiatura dell’orzo, mentre, per quanto riguarda il grano, la raccolta è in pieno svolgimento.
L’annata – spiegano i tecnici di Confagricoltura Piemonte – è stata caratterizzata da una prolungata siccità primaverile, che ha influito negativamente sulla produzione di granella; il raccolto sarà perciò quantitativamente inferiore allo scorso anno. La campagna, anticipata di 8-15 giorni rispetto all’anno scorso, a seconda delle zone, ha fatto registrare le condizioni ottimali per lo sviluppo di malattie fungine, che peraltro sono state ben controllate dai cerealicoltori.
Il raccolto di orzo – sulla base delle rilevazioni dei tecnici di Confagricoltura nelle province del Piemonte – risulta mediamente inferiore di circa il 15-20% rispetto all’anno scorso, con rese che vanno dai 45 ai 55 quintali per ettaro. Il calo di produzione è mediamente più marcato (-20-25% rispetto al 2016) per quanto riguarda il frumento tenero: la resa si aggira dai 50 ai 60 quintali per ettaro. Per entrambi i cereali il peso elettrolitico è buono, così come il tenore in proteine. I primi prezzi in campagna, pur non rappresentando ancora un riferimento attendibile, fanno segnare un leggero miglioramento delle quotazioni, che l’anno scorso furono particolarmente basse. Per Confagricoltura Piemonte “è necessario che tutta la filiera faccia uno sforzo aggregativo – sostiene il presidente Enrico Allasia – coinvolgendo imprese agricole, molini, pastifici, stoccatori e distribuzione organizzata, per giungere alla definizione di contratti pluriennali di coltivazione che aiuterebbero a superare la volatilità dei mercati, con un sicuro vantaggio per tutti gli operatori”.
In Piemonte (elaborazione Confagricoltura su dati Istat / Regione Piemonte 2016) l’orzo è coltivato da circa 5.700 imprese agricole, con una superficie complessiva di 17.200 ettari. Il frumento tenero è coltivato da circa 15.500 imprese, con una superficie complessiva di 85.800 ettari. In totale la produzione di orzo e frumento tenero si aggira sui 4.700.000 quintali di cereali, per un valore di circa 720 milioni di euro.