di Jimmy Barco
Al direttore sportivo Giuseppe Magalini non hanno neppur dato la soddisfazione di godersi una sicura e violenta contestazione nei giorni a venire da parte del tifo mandrogno. Aveva tre anni di contratto e li ha sfruttati praticamente tutti (tranne gli ultimi due mesi) ma in realtà è come se ne avesse ancora due, e un’altra volta spiegherò il perché.
Adesso Pillon rimane orfano di colui il quale lo ha portato fra Tanaro e Bormida e di colui il quale gli ha fatto da tutor in questa esperienza alessandrina e che doveva accompagnarlo fino a fine stagione. Se ne farà (e ce ne faremo) una ragione. E non è certo il momento, ritengo, di accanirsi contro “i perdenti“.
Anche perché penso che Magalini abbia “perso” soltanto per quel che riguarda i risultati sportivi, mentre ha vinto su tutti … gli altri fronti, e proverò un giorno a spiegare il perché.
Quello che invece non mi riesco a spiegare è perche alcuni giornalisti mandrogni abbiano sceneggiato il licenziamento del DS Magalini come un lungo travaglio interiore di Di Masi quando invece già venerdi scorso, quindi prima della partita 
psicodramma di Tivoli, Pasquale Sensibile (nel suo curriculum di dirigente sportivo Novara, Sampdoria, Mantova, Roma, Trapani) avrebbe già firmato il contratto per ricoprire il ruolo di DS dell’Alessandria Calcio.
E dico “avrebbe“ perché ho controllato e verificato le fonti che suggeriscono questa soluzione già da giorni ma ritengo serio aspettare l’ufficialità della notizia.
Quanto alla sceneggiatura falsa data in pasto al popolino mi piacerebbe che il senso di responsabilità di ognuno prendesse il sopravvento. Sennò, in una situazione già fluida e compromessa come l’attuale, si rischia di rompere definitivamente “il giocattolo“ senza vantaggi per nessuno e con danni irreparabili per tutti. Se così succedesse cosa scriverebbero certe piume d’accatto? Di corse nei sacchi o di tiro alla fune….
Nelle due immagini, Pasquale Sensibile
