“Alessandria ha bisogno di cambiare direzione, e guida. Il centro destra ha al suo interno persone competenti, e con serie esperienze di amministrazione locale: insomma, abbiamo le carte in regola non solo per proporci, ma per vincere e amministrare”.
Quasi tre anni dopo, torniamo a trovare l’avvocato Paolo Borasio nel suo studio cittadino di via Ghilini. E, come allora, muoviamo nella chiacchierata dalla sua esperienza (ormai decennale, dopo un doppio mandato, e in dirittura d’arrivo) di sindaco di un piccolo comune come Castelletto Monferrato. Palestra sicuramente formativa, vedremo se anche ‘trampolino’ di lancio verso altri incarichi: di certo per ora c’è che Borasio sarà uno dei ‘cavalli di razza’ della lista di Forza Italia (di cui è anche vice coordinare provinciale al fianco di Ugo Cavallera) a sostegno del candidato sindaco di centro destra Gianfranco Cuttica di Revigliasco. “A Castelletto si confronteranno due liste civiche, e personalmente spero di lasciare il testimone a Gianluca Colletti, mio attuale vicesindaco. Di sicuro Castelletto è un comune con i conti in ordine, e che ha fatto in questi anni investimenti cospicui”.
Sarà Palazzo Rosso, magari come assessore alle partecipate o agli affari legali, la prossima sfida politica dell’avvocato Borasio? Intanto proviamo a chiedergli come vede oggi Alessandria, città in cui lavora da sempre, e cosa farebbe, di concreto, per renderla migliore.
Avvocato, lei sindaco lo è ancora, e da dieci anni. E’ dura?
E’ impegnativo, ma anche bello e stimolante. Io sono sindaco di una piccola comunità, 1.600 abitanti: ci si conosce tutti, e a tutti giustamente devi rendere conto di persona, e senza orari. In più finisci con l’occuparti un po’ di tutto, sia pur con supporto dei tecnici: dal bilancio ai servizi pubblici, dal personale ai lavori di manutenzione di strade ed edifici. Un’esperienza completa.
Che si conclude positivamente?
Per quanto mi riguarda, molto. Un decennio importante, in cui Castelletto ha vissuto una forte modernizzazione: abbia realizzato micronido, palestra, rifatto le scuole primarie e la storica piazza, aggiungendone una seconda. Ci siamo concentrati molto su illuminazione pubblica e sicurezza. Il tutto senza debiti, anche con un avanzo di bilancio di 300 mila euro. Per fortuna buona parte degli investimenti sono stati fatti nel primo quinquennio, prima di arrivassero i vincoli del patto di stabilità-
Se diventerà amministratore del comune di Alessandria, troverà un quadro un po’ meno roseo…
Lo so bene, purtroppo. Ad Alessandria ci lavoro, e ci sono spessissimo, è la mia città. E ho vissuto questi cinque anni con disagio e fastidio, come la maggioranza degli alessandrini. Quel che serve ora è un forte vento di cambiamento, e rinnovamento. Alessandria esce da 5 anni di centro sinistra in condizioni di forte depressione.
Ma è certo che il cambiamento ci sarà, e che andrà nella direzione del centro destra? In pista ci sono i 5 Stelle, oltre a diversi candidati civici….
Sì, sono convinto che Rita Rossa andrà a casa. Perché lo dicono tutti gli indicatori, e perché il suo scarso gradimento emerge non solo nelle classifiche del Sole 24, ma anche semplicemente parlando con la gente, delusa e amareggiata. Ma Alessandria non è una città grillino: qui i 5 Stelle funzioneranno meno che altrove. Mentre sono convinto che i diversi candidati civici di matrice centro sinistra (Trifoglio, Ivaldi, Miraglia, Kovacic, ndr) porteranno via alla candidata del Pd voti pesanti. Il centro destra ha un ottimo candidato, come il professor Cuttica, e un’alleanza solida, con nomi di peso all’interno delle diverse liste. La spunteremo noi…
Anche voi però avete un outsider in campo, che è Emanuele Locci: sicuri di aver fatto il possibile per convincerlo?
Il possibile e l’impossibile, a livello ufficiale come informale. Emanuele è un’ottima persona, e ha fatto per 5 anni un’opposizione seria al centro sinistra, che nessuno intende negare. Ha però un tratto caratteriale che, in politica, può rivelarsi un serio limite: è un battitore libero, non gli piace fare squadra. Gli auguro buona fortuna, ma francamente non capirò mai la sua scelta.
Qual è secondo lei la priorità vera per Alessandria? Cosa chiedono gli alessandrini?
Da un lato decoro e sicurezza, dall’altro sviluppo, ossia lavoro per le persone, soprattutto per intere nuove generazioni che rischiano davvero di non entrare nemmeno sul mercato.
Per la sicurezza cosa si può fare?
Molto, altro che. Lo ha detto chiaramente una decina di giorni fa anche Daniela Santanché, che abbiamo avuto ospite in una serata sul tema, a sostegno del candidato sindaco Cuttica. Non è solo questione di risorse, si badi bene. Quello conta, senz’altro. Ma si tratta anche di volontà e capacità di coordinamento dell’esistente, a partire dalle forze dell’ordine. Certo, che i vigili urbani sono pochi, e con età media elevata lo sappiamo tutti. Ma qualche piccolo comune sta già sperimentando soluzioni interessanti. Io stesso, per Castelletto, proposi tempo fa al Prefetto una soluzione che mi fu di fatto bocciata, nel senso che non ebbi risposta. Eppure ci credevo e ci credo: ossia vigilanza volontaria tramite convenzione con l’associazione Carabinieri in congedo. Non parliamo di ronde di privati cittadini, attenzione: con tutti i rischi connessi. Penso ad un accordo con associazioni di comprovata fiducia e affidabili, a cui sarebbe demandata una vigilanza supplementare, sia diurna che notturna, non armata ma in costante contatto con le forze dell’ordine, per segnalazioni in tempo reale. Sappiamo quanto è vasto il comune di Alessandria, ed è evidente che una sola pattuglia di vigili in servizio notturno può fare poco: ma se nelle diverse aree critiche (dai parcheggi più a rischio, al Cristo, alla Fraschetta) circolassero auto di vigilanza riconoscibili, con fari adeguati, già sarebbe un bel deterrente, non le pare? Vedo invece che al centro sinistra questo spirito di cooperazione piace poco. Il loro governo ha stanziato 22 milioni di euro di contributi per telecamere e impianti di videosorveglianza. Sì, la cifra può sembrare un errore, ma è corretta: 22 milioni su scala nazionale, il che significa poco più di qualche briciola per ogni comune.
E sul fronte sviluppo e occupazione? Il comune nei prossimi anni ‘snellirà’ organici a oltranza: un nuovo assunto ogni 5 pensionati. Quindi non è certo con assunzioni dirette che si risolverà il problema….
Assolutamente no: e anzi lì si creeranno non pochi problemi, perché già oggi parliamo di un ente che ha soltanto 2 under 35 su oltre 600 dipendenti, e un’età media di 52 anni. Pensiamo a cosa significa anche sul fronte dell’aggiornamento professionale. Eppure qualcosa il comune può e deve fare, sul fronte sviluppo. Consideriamo il commercio di prossimità, completamente da rilanciare. A me piacerebbe creare un tavolo permanente fra proprietari dei negozi del centro di Alessandria, associazioni di categoria e comune. Sento circolare cifre, per gli affitti della zona, francamente improponibili di questi tempi. Del resto però anche i proprietari hanno costi, su quegli immobili, enormi. Quindi il comune, per aiutare la ripresa del commercio, potrebbe offrire incentivi e sgravi fiscali, e i proprietari a loro volta accontentarsi di affitti più ragionevoli.
Avvocato, quando parla di tasse comunali il pensiero corre a Ica: da principio terrore dei commercianti, ora pare anche di tanti cittadini…
Quella è una partita tutta da riconsiderare, anche se naturalmente occorrerà partire dai contratti in essere del comune. Però che la riscossione sia appaltata in toto ad un soggetto che deve fare utili e massimo profitto mettendo le mani nelle tasche di commercianti e privati cittadini lo trovo quanto meno opinabile.
Supponiamo che Gianfranco Cuttica di Revigliasco a fine giugno diventi sindaco di Alessandria: a lei piacerebbe fare parte della squadra di governo?
(riflette, ndr) Per il momento il mio obiettivo è che Forza Italia ottenga un risultato importante: abbbiamo una lista forte, a cui ad alcuni consiglieri uscenti, come il capogruppo Buzzi Langhi e Sciaudone, si affiancheranno uomini, e donne, di grandi qualità e competenze. Personalmente punto anche ad un bel risultato personale, certamente. Poi vedremo.
Ettore Grassano