1) La pista ciclabile del viale del cimitero a cosa serve? Sabato scorso ho portato il nipotino alle giostre. Dal Villaggio Commerciati abbiamo attraversato e ci siamo immessi sul vialetto pedonabile dove ci sono le panchine. Sia all’andata che al ritorno abbiamo incrociato ciclisti uomini, donne, un ragazzo equilibrista che pedalava con le mani in saccoccia indistintamente invece di utilizzare la ciclabile, e alcuni suonavano pure il campanello se li avevi alle spalle per chiedere strada. Non ho potuto lasciare al nipotino la libertà di camminare senza essere tenuto per mano. Ho dovuto “frenare” mio marito per evitare discussioni o rischiare di ‘passare alle mani’. Ora: siamo tutti anche ciclisti e automobilisti, ma sabato ho capito quanta prepotenza, maleducazione ed l’inciviltà vige sulle strade e nelle vie di Alessandria, sia si conducano due o quattro ruote, a danno del povero pedone. Dopo questa mia denuncia riporto una notizia che capita ‘a fagiolo’ pubblicata martedì 4 aprile: la scorsa settimana un pedone nella centralissima alessandrina via della Vittoria è stato investito da un ciclista e trascinato a terra, causandogli una frattura dell’osso scapolare e della testa dell’omero. E il ciclista è pure scappato! Nell’articolo della notizia si legge: “Arrivo dell’ambulanza, il trasporto in ospedale, la diagnosi e la terapia, fatta dei necessari interventi ortopedici, dolori lancinanti, tutore e fisioterapia. L’incidente ha riproposto un diffuso malcostume presente in quasi ogni angolo di strada, e in centro in modo particolare, della tanto decantata ‘città delle bici’, ma che potrebbe essere ribattezzata in ‘anarchia su due ruote’. “È davvero pazzesco continuare a vedere i ciclisti correre su marciapiedi, contromano, sulle strisce pedonali e nessun vigile sanzionare o per lo meno richiamarli alle regole”. E io concludo: signori ciclisti, vi hanno confezionato leggi su misura come il poter circolare anche contromano, nel caso specifico vi hanno fatto realizzato piste solo per voi. Utilizzatele, perchè prima o poi potreste trovare chi si arrabbia davvero.
Voto: 2
2) Mi riferisco a questa notizia: “5S Alessandria: “L’uscita dal dissesto è una favola: ecco le prove”. Immediata la replica: “Le cose stanno diversamente”, i cui protagonisti (Di Filippo – Traverso- Castagna – Bellotti) meritano secondo me un bel 10. Se riusciranno a pretendere ed ottenere un reale accertamento della situazione contabile oggi in essere nella nostra città, rivolgendosi al controllo della Corte dei Conti sulle pubbliche amministrazioni. Ma non fermandosi alla sola sezione regionale: coinvolgano parallelamente quella nazionale. Ho imparato che non bisogna mai fidarsi della prima risposta. Alessandria per ripartire necessita di verità qualunque sia, senza quella stagneremo e passeranno gli anni ad accusare e contro-accusare gli amministratori precedenti. Così sarebbe dovuto accadere già nel 2007, e probabilmente la storia comunale alessandrina avrebbe presto un’altra piega. Oggi voglio vedere se ciò che il Movimento 5 Stelle minaccia diventerà realtà per il bene della città. Il voto 10 premia la corretta azione di verifica, e nulla ha a che vedere con una mia appartenenza di tipo partitico. Sono una persona libera da sempre nell’esprimere le mie opinioni su politici e partiti senza alcun timore. Destre e sinistre e loro laterali extremi non mi dicono nulla, valuto e considero solo comportamenti e azioni delle persone che si mettono a disposizione del bene pubblico.
Voto: 10
3) Il modello di sindaco che vorrei? Il sindaco di Pontinvrea (SV) Matteo Camiciottoli. Pontinvrea è un ridente e tranquillo paesino di 847 abitanti. Entra a far parte del percorso stradale scelto dalla mia famiglia da giugno a fine settembre per le nostre vacanze, alle spalle di Savona.
Pontinvrea ha un passato importante a partire dal XI secolo, e il suo nome attuale fu determinato con un atto ufficiale nel 1607 a Casale Monferrato. Passò dagli ultimi marchesi del Monferrato ad un nobile genovese G.B. Invrea, che la elevò al titolo di marchesato. Questo paesino è ben amministrato da un sindaco che è stato riconfermato nel 2015 con il 97% dei consensi, e il suo impegno è quello di portare avanti alcune battaglie in favore dei suoi cittadini, con aiuti ai piccoli commercianti e attività varie sulla sicurezza. Per spiegare questa pagella cito tre esempi: nel 2012 dopo aver detto ai quattro venti (unico in Italia contro il governo) che non avrebbe fatto pagare la tassa sulla prima casa, il sindaco Camiciottoli ha mantenuto la promessa. Nel 2014 chiese un risarcimento danni per disastro ambientale alla Regione Liguria per aver omesso la verità sulla pericolosità dei rifiuti presenti nella discarica della fossa di Lavagnin sul territorio di Pontinvrea. A questo proposito: bella sfida affrontare il governo della Regione per un sindaco di sole 847 anime. Un po’ come ad Alessandria nella vicenda cave: zero tutela per circa 90 mila abitanti! Ultima “impresa” sui migranti: il sindaco di Pontinvrea fa pagare la tassa di soggiorno per uniformare le abitazioni delle cooperative alle strutture ricettive. Cosa dice l’ordinanza: “ritenuto che il business sull’accoglienza sta dilagando, si scavalcano i Sindaci che si trovano sul loro territorio la presenza di persone delle quali non si conosce la provenienza e lo stato giuridico penale, saranno attribuire la responsabilità di qualsiasi atto illegittimo o criminale perpetrato dagli ospiti di queste strutture ai responsabili dell’accoglienza che li hanno in custodia, ma anche a coloro che hanno ceduto in locazione i loro immobili, senza aver preso informazioni su chi andava ad occuparli”. Ecco perché Matteo Camiciottoli è il sindaco che vorrei.
Voto: 10