Lo sapevo. Lo sapevo che dopo aver assistito a migliaia di partite di calcio non avevo ancora visto tutto. E quello che ho visto contro il Giana ancora mi mancava. Tentiamo quindi di spiegare cosa è successo al Mocca il 1° aprile scorso (e magari la data potrebbe essere già un segnale).
Partiamo dal modulo: tutte le (rare) volte che Braglia ha abbandonato il 4-4-2 le cose non hanno funzionato, è vero, ma stavolta non credo ci si possa appellare al 3-4-3. E l’idea comunque non è stata, secondo me, la genialata di un mister che vuol cambiare a tutti i costi per dimostrare qualcosa a qualcuno o, tantomeno, la scelta del pusillanime, bensì una decisione ponderata.
Le motivazioni di questa virata tattica alcune le possiamo cogliere altre no. Braglia, attraverso questa mutazione tattica, tentava, secondo me, di ottenere due cose: la prima di mettersi quasi a specchio nei confronti dell’avversario cercando di trasformare l’andamento dell’incontro in una serie di duelli individuali. Le ragioni invece che non conosciamo fanno riferimento ai dati che arrivano dai test che illustrano lo stato di forma complessivo di un organico di ogni singolo nostro giocatore. Poi la papera di Vannucchi.
Nessun merito per l’attacco lombardo: quel gol ce lo siamo fatto da soli, con tutte le conseguenze sul morale, l’autostima e la tranquillità dei nostri giocatori. E poi il calcio è uno sport, spettacolare fin che si vuole, ma pur sempre uno sport. E nello sport, se l’avversario è un minchione, tu “devi” approfittarne perché, incredibile ma vero, saresti anti sportivo se non lo facessi (un giorno ne parlerò).
Passiamo oltre. Non voglio neanche immaginare lo stato d’animo di giocatori, dirigenti e staff mandrogno durante i tre giorni scarsi intercorsi tra le partite contro il Giana e la Carrarese. E ci aspettava allo Stadio dei Marmi una squadra disperata in una posizione di classifica deludente. Adesso un particolare che nessuno ha rilevato (chissà poi perché) in tema di presentazione di questa partita: alla vigilia del match d’andata al Mocca contro i Gialloblu la Cremonese in classifica era dietro di noi di … un punto, al ritorno i punti sono diventati tre!
Il che vuol dire che in un intero girone, e comunque fin qui, abbiamo fatto meglio dei Grigiorossi. Il futuro adesso è nelle mani della Dea Eupalla e ci sta che, se si aiutano i Grigi anziché caricarli “ di legna verde “, possano centrare l’impresa già al primo colpo. Tanto più che in Toscana martedì sera la partita è stata dominata dai Grigi, aldilà del risultato striminzito.
Braglia stavolta ha schierato un 4-3-3 che ha aiutato i suoi giocatori a imbrigliare e a dominare l’avversario. Non sono mancati errori e titubanze, appoggi sbagliati, giocate affrettate ma se l’incontro fosse finito 4 a 1 per noi non ci sarebbe nulla da ridire. Adesso sabato prossimo arriva il Prato ad Alessandria. Poi, quando tutto sarà finito, prometto un’analisi senza remore per la quadratura del cerchio tecnico – sportivo di una stagione comunque da ricordare. Solo allora però e comunque finisca.