Si è concluso in una grande festa di pubblico al ritmo incalzante dei Towards Higher Connection il primo week end musicale di Let’s Rock, in programma al Salone Tartara di Casale.
Ad aprire la manifestazione nella prima serata di venerdì 17 è tornata in veste di presentatrice l’effervescente Selena Bricco, che con la consueta irriverente ironia ha introdotto gli artisti che si sono avvicendati sul palco della kermesse. L’esibizione di apertura è stata affidata ai giovani Network and Black Coffee, vincitori del constest nella scorsa edizione. Gioele Ancora (Voce, Piano, Fender Rhodes), Marco Ricci (chitarra elettrica), Riccardo Marchese (batteria), David Zanet (chitarra elettrica) e Manuel Favaro (basso), a cui si sono recentemente aggiunte le vocalist Elena Caramella e Bianca Dayot, hanno confermato la loro eleganza e bravura presentando alcuni brani dal sound RnB, soul e fusion ispirato alla musica nera americana, tra cui il singolo “Illegal pleasure”, che la band ha avuto l’opportunità di registrare in studio proprio grazie al risultato ottenuto a Let’s Rock 2016.
Il gruppo Santarè di Alba, composto da Filippo Cavallo (voce, chitarra acustica e pianoforte), Andrea Gorga (basso elettrico), Massimo Lorenzon (batteria) e Andrea Bergesio (post-producer e fonico della band) è stato quindi il secondo ad esibirsi nella serata di venerdì proponendo il suo repertorio elettro-pop caratterizzato da melodie accattivanti ed elettronica ipnotica. In chiusura di serata è arrivata l’esibizione della band casalese Radioking, composta da musicisti affermati del panorama monferrino, quali Franco Di Terlizi (voce,chitarra acustica, armonica), Elio Lussu (chitarra elettrica), Francesco Ranno (seconda voce, chitarra elettrica), Alessandro Rota (basso elettrico) e Giuliano Anoffo ( batteria). L’esperienza della band, che sta lavorando al secondo album in studio, si è potuta apprezzare negli arrangiamenti raffinati e nelle calde atmosfere alternative country. Ad alternarsi con la musica non è mancata la contaminazione artistica delle “interferenze creative”, che con il fotoracconto “Scratch” di Danilo Grasso hanno regalato alcuni dei momenti più intensi della serata in un intreccio di immagini sgranate e graffiate, di parole, poesia e racconti tra il sogno e la realtà, in costante equilibrio tra drammaticità e leggerezza.
La seconda serata di sabato si è aperta con la strabordante loquacità di Marco Bertoncini, presentatore d’eccezione che ha ringraziato Babbo Natale rock per averlo portato dopo anni di frequentazione a presentare per ben due edizioni consecutive la storica kermesse musicale casalese. Al suo fianco, in veste di spalla femminile, Virginia Rabaglino, ha introdotto le band in programma per la serata. La freschezza degli Auge, band di giovani casalesi ex Dark Roses, terzi classificati lo scorso anno, ha dato il via al secondo ciclo di concerti del week-end. Simone Murru (voce), Giovanni Zanotto (chitarra), Giacomo Zanotto (batteria) e Alessandro Buzzi (basso) hanno presentato il loro nuovo progetto, proponendo brani tratti dal loro EP demo e un paio di inediti, quali “Caffè” e “Cose scontate”. Avevano promesso “semplicità, provocazione, divertimento ed energia” e non hanno deluso con la loro pop-art musicale. Anche in questa seconda serata le interferenze creative, affidate alla grazia delle ballerine della scuola di danza Arabesque, hanno portato una parentesi di magia e di emozione. Le ragazze, dirette da Nadia Pisano, hanno presentato alcune coreografie di danza modern e contemporanea su musiche di Einaudi, Freddie Mercury, Bosso e Sia incantando la platea del Tartara. Special guest della serata i Public Welfare si sono quindi esibiti a distanza di 30 anni dalla prima edizione di Giovaninmusica del 1987: Pierangelo Bassignana (basso), Paolo Deregibus (voce solista), Mauro Deregibus (chitarra) Gianmario Bertinotti (percussioni) e Corrado Calvo (tastiere e voce) con Marco Ferrero (batteria) al posto di GP Morano, storico batterista della band, sono tornati a suonare sul palco di LR in una reunion d’eccezione, dando prova ancora una volta della loro preparazione ed esperienza. Per la sezione ospiti è stata quindi la volta degli Atlantic Tides, alternative rock band milanese composta da Gabriele Donolato (voce), Daniele Visconti (batteria/voce), Nicolò Paracchini (chitarra) e Stefano Candelieri (basso), che hanno fatto salire il ritmo della serata con un live intenso e coinvolgente, fatto di melodie, ritmica, tensione musicale e un notevole impatto scenico. In chiusura di serata le atmosfere dub giamaicane dei Towards Higher Connection hanno letteralmente trascinato il pubblico in un finale travolgente. Anita Costa (tastiere), Claudio Lavagno (voce, percussioni), Gianluca Chiesa (basso), Giorgio Roviglione (chitarra), e Roberto Moretti (batteria) hanno trovato la giusta connessione tra i ritmi circolari e le cadenze in lavare del dub e il pubblico di LR, trasformando l’esibizione in una festa collettiva.
“Siamo soddisfatti ed emozionati” si esprimono gli organizzatori dell’associazione Vitamina T “in questo primo week-end LR ha potuto contare complessivamente sulla partecipazione di 500 spettatori e su un’offerta musicale ricca e variegata. “Molto apprezzate sono state anche le videointerviste nel backstage, a cura dei presentatori delle serate, ed abbiamo avuto interferenze artistiche di alto livello e di forte impatto emotivo”. E si pensa già ai prossimi appuntamenti, il primo dei quali sarà per il week-end del 31 marzo e 1 aprile.