Venerdì, tra le ore 9,00 e le ore 10,00 circa, un detenuto Albanese ammesso al lavoro esterno c.d. Art. 21 mentre effettuava le pulizie esterne Block House, portineria e Uffici vari, si è reso irreperibile e sono ancora
sconosciute le modalità con cui il medesimo abbia fatto perdere le proprie tracce.
Il detenuto aveva già espiato 10 anni di reclusione, con fine pena fissato al 2024 per reati contro il patrimonio, rapina ed altro.
A denunciare l’episodio è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci il quale afferma:
“Per quanto è dato di conoscere c’era un solo appartenente al Corpo che doveva sorvegliare 5 (cinque) detenuti che lavoravano all’esterno del carcere in svariati luoghi e ciò a causa della gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria; peraltro a causa del malfunzionamento delle telecamere non vi era possibilità di accorgersi di alcunché atteso anche che non sono presenti le sentinelle sul muro di cinta.
Peraltro conclude Beneduci anche l’episodio occorso venerdì al carcere di Alessandria dimostra in quale stato di disfacimento e di disfunzione sia caduto il sistema penitenziario italiano alle cui emergenze le oramai residue risorse umane del personale di polizia penitenziaria riescono a fare fronte soltanto a prezzo di strenui sacrifici e con sempre maggiore difficoltà.
Le responsabilità – conclude Beneduci – sono da attribuire alla sempre più disattenta amministrazione penitenziaria lontana dal personale e dai gravi problemi del carcere e alla politica che si accontenta delle roboanti dichiarazioni su presunti miglioramenti di un sistema penitenziario italiano, le cui infrastrutture e la cui organizzazione sono pressoché totalmente da rottamare”.
Segreteria Generale O.S.A.P.P.