
Giovedì mattina è stata comunicata la classifica definitiva del dodicesimo censimento dei Luoghi del Cuore FAI.
“L’oratorio di San Bartolomeo si è aggiudicato l’84° posto della classifica definitiva con 6074 voti, diventando ufficialmente Luogo del Cuore Fai. Un risultato davvero importante per il monumento più antico conservato nel centro storico della nostra città. Un luogo che anche molti valenzani hanno riscoperto nei mesi scorsi in occasione della promozione della candidatura e che, coi i loro voti, hanno contribuito a sostenere. Ringraziamo, quindi, quanti hanno apposto una firma, quanti hanno espresso una preferenza sul sito del FAI e a quanti hanno attivamente collaborato alla promozione della candidatura con passione e impegno” così annunciano il Sindaco Maurizio Oddone e l’Assessore ai Beni Culturali Alessia Zaio.
Da oltre vent’anni il FAI – Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, promuovono la più grande iniziativa di mappatura popolare del patrimonio culturale italiano attraverso il censimento “I Luoghi del Cuore”.
Il progetto ha come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul valore del patrimonio culturale, storico-artistico e naturale italiano per preservarlo per le future generazioni.
Presso il Centro Comunale di Cultura in questi giorni, per celebrare l’esito del censimento FAI, è in esposizione il plastico che ricostruisce l’Oratorio di San Bartolomeo. Autori del progetto “Azioni di recupero per l’Oratorio di San Bartolomeo di Valenza” sono gli allievi della classe 2° A dell’I.C. “Paolo e Rita Borsellino” – Scuola secondaria di 1° grado “G. Pascoli” di Valenza.
L’edificio
La chiesa di Santa Caterina, oggi oratorio di San Bartolomeo, è il più antico edificio di Valenza eretto entro i confini di quella che era la città medioevale. La chiesa, a pianta ottagonale, fu costruita su commissione delle monache benedettine nel 1584. La costruzione doveva essere in origine collegata al vicino monastero benedettino di cui la nobile famiglia De Cardenas era patrona. La chiesa fu edificato da un maestro della famiglia Pannizzari, molto nota all’epoca a Valenza per aver contribuito nel corso del ‘600 all’edificazione del Duomo cittadino di Santa Maria Maggiore. Nel 1802 quando, sotto spinte riformiste, il monastero benedettino fu soppresso, la chiesa passò sotto il controllo della confraternita di San Bartolomeo. Nel 1840 l’oratorio subì alcuni interventi di riqualificazione e fu interamente ridipinto dall’intervento di Francesco Gabetta, artista proveniente probabilmente dalla vicina Lombardia, che impreziosì l’edificio con un’imponente decorazione pittorica trompe l’oeil che finge un’architettura neogotica in stile troubadour. Contestualmente alla riqualificazione dell’edificio, in facciata, fu collocato un pregevole portale in cotto proveniente dalla chiesa cittadina di San Francesco, andata distrutta nel 1858. Dell’antica chiesa di Santa Caterina si conservano ancora alcuni messali datati al ‘600 e alcuni fregi e formelle in cotto.