di Graziella Zaccone Languzzi

1) Al cimitero monumentale di Alessandria regna il più totale degrado, e il sindaco Abonante ne è responsabile. Troppo comodo dire sempre ‘ci pensino gli altri’ o ‘è responsabilità dei dirigenti’. E allora un sindaco che cavolo lo eleggiamo a fare? Dopo tre anni di nulla, caro Abonante, è ora che lei si assuma direttamente le responsabilità che le competono agli occhi dei cittadini. Sabato 31 maggio Svegliati Alessandria/La Pulce con Fabio Boldrin e Luigi Manzini sono andati a filmare ciò che è stato segnalato da vari cittadini, ossia la situazione nel cimitero urbano, soprattutto nei campi delle tombe a terra. Ciò che si vede nel filmato è estremamente scandaloso, erba tagliata e lasciata a seccare sulle tombe che pare la lettiera di una stalla, punti con ancora erba altissima, lapidi ripiegate su se stesse forse da bruschi movimenti di chi ha tagliato l’erba magari con fretta e malavoglia, tanto son morti. Lì sotto però ci sono i resti di persone a cui non è stata data la possibilità di avere un loculo, un po’ di pietà e rispetto non guasterebbe. Consiglio la visione del filmato: “Alessandria, tombe tra le sterpaglie: cittadini esasperati protestano inascoltati”.
E vengo al dunque, ossia perché il sindaco di Alessandria si merita uno zero. Il sindaco è il principale responsabile dell’amministrazione della sua città, rappresenta il Comune e gli interessi dei suoi cittadini con il compito di sovrintendere al funzionamento dei servizi comunali, affinché funzionino correttamente per il bene pubblico: decoro della città, ordine pubblico, manutenzione delle strade, gestione delle scuole, raccolta dei rifiuti, cimiteri, etc. Una premessa: le date degli articoli che inserisco sono importanti. Partiamo dal 4 maggio 2025 con questa notizia: “Cimiteri, il sindaco Abonante: “Entro metà maggio completato il taglio dell’erba. Si torni alla normalità”. Il sindaco Abonante comunicava in merito al cimitero urbano che “La poca cura e, in certi casi, l’abbandono dei cimiteri sono una ferita aperta per la città ma ora si volta pagina. La prima fase operativa, già avviata, riguarda il taglio dell’erba, iniziato dal Cimitero Monumentale che sarà completato entro i primi dieci-dodici giorni di maggio“. Stiamo parlando di una dichiarazione di 36 giorni fa, perché oggi siamo al 9 giugno. Il 12 maggio altre dichiarazioni: “Sopralluogo del sindaco nei cimiteri di Alessandria e la proposta sugli sfalci: Si utilizzi il diserbo chimico”. Il sindaco Abonante dopo aver verificato personalmente e visitato tutti i cimiteri dichiara: “I sopralluoghi del Comune di Alessandria nei cimiteri dei sobborghi per verificare la conclusione dei lavori di sfalcio, avviati nei giorni scorsi e completati. Dall’inizio del 2023 l’elenco delle attività di controllo del Comune è lunghissimo”. Domanda: se il sindaco, la giunta e magari i consiglieri di maggioranza avessero dall’inizio della data dichiarata effettuato attività di controllo si sarebbero accorti del degrado, e delle inadempienze rispetto al contratto di gestione. Per l’ennesima volta ci tengo a ricordare: l’affidamento della gestione dei cimiteri (che non era solo per tagliare l’erba, ma comprendeva interventi infrastrutturali e progetti di sviluppo mai realizzati) fu effettuato dall’amministrazione Cuttica a febbraio 2022 (fine mandato) e quattro mesi dopo, 12 giugno 2022 subentrava l’amministrazione Abonante, che si prendeva in carico la responsabilità dei servizi della città compresi i cimiteri. Dal 2023 al 2025 nessuno della maggioranza comunale ha fatto visita ai propri defunti sepolti nei vari cimiteri alessandrini? Non si sono accorti di nulla? Roba da non crederci. Proseguiamo: nell’articolo si legge anche che il sindaco Abonante ha rilanciato l’utilizzo del diserbo chimico e che la giunta farà una proposta al Consiglio comunale per il cambio di regolamento visto che oggi ci sono prodotti diversi, molto più trattabili, con modalità stabilite dalla legge e che toccherà al consiglio comunale esprimersi. Il sindaco ha sottolineato che i gruppi consiliari si dovranno prendere la responsabilità e a quel punto vorrà vedere chi avrà la lucidità, la forza, la serietà e il senso di responsabilità di affrontare il tema mettendo da parte i piccoli interessi politici. Credo si riferisse ad una componente del suo campo largo, visto che nei mesi scorsi il Movimento 5 Stelle non aveva nascosto la propria contrarietà all’utilizzo di prodotti chimici. Staremo a vedere se il sindaco riuscirà a convincerli, in fin dei conti hanno un assessorato forte e stanno sul ponte di comando di Palazzo Rosso, o se gli stessi non accettando usciranno dalla maggioranza per coerenza con i propri principi. Concludo: una cittadina che ha la mamma sepolta nella terra, nelle tombe dette trentennali all’ingresso del cimitero (la parte definita più bella e costosa, dove è sepolta anche il mai abbastanza compianto sindaco Francesca Calvo) mi ha inviato foto per dimostrare la trascuratezza, l’incuria, la vergogna. Italia Nostra puntualmente ogni anno organizza un presidio culturale al cimitero monumentale: in occasione dell’ultimo appuntamento, il 4 maggio 2025 immagino che i visitatori siano rimasti solo nell’androne d’ingresso, perché si legge: “al momento non è possibile svolgere visite culturali all’interno della struttura cimiteriale”. Peggio di così…
Voto: 0

2) Le ultime sul ponte Meier: “Ponte Meier: dopo il collaudo tecnico amministrativo, aspettiamo il tuffo nel Tanaro?” Premessa: tanto di cappello agli amici di Svegliati Alessandria Fabio Boldrin e Luigi Manzini che nel 2013, alla partenza del cantiere Meier grazie a fondi PISU (amministrazione Rossa, che gestì i fondi PISU lasciati dalla amministrazione Fabbio) con il compianto Gianni Senetta fissarono le loro fotocamere e telecamere su questo ponte, documentando per anni ogni scempiaggine, ritardo, degrado. Grazie a loro abbiamo corposa documentazione su come non si deve realizzare e gestire un’opera pubblica, realizzata con risorse della comunità. Dell’ormai celeberrimo Collaudo Tecnico Amministrativo del ponte Meier abbiamo scritto a lungo, fino all’annuncio della sua ritardata ma avvenuta esecuzione da parte dell’assessore Serra. Bello sarebbe che si potesse accedere alla relativa documentazione, considerato che la vicenda si è finalmente chiusa positivamente (così almeno ha dichiarato l’assessore Serra) anche e soprattutto grazie alla tenace ostinazione di un gruppo di cittadini, e appunto di Svegliati Alessandria.
Il Ponte Meier, vanto architettonico della città di Alessandria, è in condizioni di manutenzione pessima: nei giorni scorsi alcuni listelli della passeggiata pedonale si sono completamente sollevati e staccati, uscendo dalla propria sede. Il Comune ha posizionato alcune transenne per evitare che qualche bambino si avvicini e finisca sotto: gli adulti ovviamente si spera stiano alla larga. Qui foto molto chiare che raccontano la situazione. Il legno è diventato opaco, secco, andrebbe risanato e ripassato con vernici marine trasparenti a protezione da agenti atmosferici, umidità, marciumi e stress meccanici. Secondo l’articolo de La Pulce/Svegliati Alessandria il Comune ha stanziato 55.000 euro per un sistema di monitoraggio in tempo reale, e ha promesso altri 50.000 euro annui per la manutenzione ordinaria: una pioggia di soldi, ma solo sulla carta. Intanto i lavori annunciati per il 2024 sono stati rinviati per mancanza di fondi, e quelli del 2025 non si sa. Forse aspettano la primavera 2027, quando eseguiranno un po’ di lavori alla “carlona”, con una bella foto di rito e visi sorridenti in campagna elettorale?
Voto: 2

3) La Fraschetta è una grande area del comune di Alessandria (quartiere? Un tempo dicevamo circoscrizione) situato ‘oltre Bormida’, e composto dai sobborghi (in ordine alfabetico) di Cascinagrossa, Castelceriolo, Litta Parodi, Lobbi, Mandrogne, San Giuliano Nuovo, San Giuliano Vecchio, Spinetta Marengo. Una superficie di oltre 86 chilometri quadrati (l’intero comune di Alessandria supera i 200 km quadrati, ed è il più esteso del Piemonte), con una popolazione di circa 20.000 abitanti (valori del 2022 secondo un articolo di Radar Magazine). Il gruppo Vivere in Fraschetta, creato dai cittadini allo scopo di monitorare il territorio, il 3 giugno si è rivolto ad un organo di informazione per denunciare una forte delusione: “Fraschetta: c’è una mappa delle criticità, ma mancano gli interventi promessi”. Si legge che per oltre due mesi il gruppo ha portato avanti un importante lavoro di mappatura delle criticità presenti nel territorio: una dettagliata analisi dei problemi riguardanti la segnaletica verticale e orizzontale, la viabilità, la sicurezza delle strade e il verde pubblico. Purtroppo, a distanza di due mesi dal report dettagliato e preciso, l’amministrazione comunale di Alessandria guidata dal sindaco Abonante non ha ancora messo in atto interventi significativi, nonostante un incontro con i tre assessori preposti che avevano chiesto la collaborazione dei cittadini. Nell’articolo i nomi degli assessori non vengono citati, e lo ritengo sbagliato perché essere chiamati in causa pubblicamente potrebbe essere un incentivo all’azione, anche se ancora mancano due anni alle prossime elezioni. Il territorio della Fraschetta merita attenzione e rispetto anche per motivi sanitari che si aggiungono alle criticità riscontrate che sono numerose: semafori malfunzionanti, segnaletica poco visibile o assente, strade dissestate, aree di verde pubblico trascurate o abbandonate. E poi, parliamoci chiaro: gli insediamenti industriali e oggi anche logistica di quell’area generano al comune di Alessandria introiti notevoli, e la ricaduta sul territorio nei decenni è sempre stata modesta. Forse sarebbe ora di prenderne atto.
Il Gruppo Vivere in Fraschetta ha presentato fotografie dettagliate per testare con chiarezza l’entità dei problemi e di indirizzare con precisione le eventuali risoluzioni. Chiedo: perché consegnare le foto quando i nostri amministratori potrebbero benissimo vedere coi propri occhi la realtà, qualcuno risiede pure da quelle parti, no? Ciò che si legge nell’articolo sulle dichiarazioni altamente deluse da parte dei rappresentati di ben otto frazioni che compongono l’area della Fraschetta mette in evidenza le difficoltà ad amministrare una città almeno nelle situazioni di natura ordinaria. Questi cittadini si sono impegnati cercando di collaborare con l’amministrazione esponendo le problematiche di quell’area di città, lo prevede lo Statuto e il suo Regolamento in merito. Il Gruppo Vivere in Fraschetta si consoli: non è che nei quartieri cittadini le cose stiano andando in maniera tanto diversa.
Voto: 2