
di Ettore Grassano
Logistica e infrastrutture, rapporti con gli enti locali, autonomia, sicurezza. In Regione Piemonte l’assessore Enrico Bussalino (Lega) ha deleghe pesantissime, e da un anno a questa parte si muove senza sosta, con frequenti ‘incursioni’ anche in Liguria, in Lombardia e oltre confine, perché mai come oggi, soprattutto sul fronte dello sviluppo economico e della mobilità, è necessario ragionare in termini di area vasta. Già sindaco di Borghetto Borbera, e presidente della Provincia di Alessandria, Bussalino è apprezzato da tutti non solo per il suo garbo, ma per il metodo di lavoro costante, determinato, che punta dritto al risultato senza troppe chiacchiere ‘a vuoto’, e senza cercare la luce dei riflettori, se non per quel che serve a segnalare l’attività svolta.

Assessore Bussalino, partiamo dalle infrastrutture, vero snodo strategico non solo per l’Alessandrino, ma per il futuro del Paese. A che punto è davvero il Terzo Valico, e quando sarà pienamente operativo?
Il Terzo Valico è un’opera strategica per tutto il Nord-Ovest, non solo per il Piemonte. I lavori sono attualmente al 91% del completamento. Dopo un’interruzione tecnica legata a problematiche geologiche, ad aprile sono ripresi gli scavi nella tratta di Radimero. L’opera sarà conclusa entro il 2026, con un margine di slittamento al 2027. È un’infrastruttura decisiva per collegare il nostro territorio ai porti liguri, rafforzando la posizione del Piemonte nei corridoi logistici europei.

Fortemente interconnessa alla mobilità è la questione logistica. La nostra provincia, dal basso Piemonte al Tortonese, fino al capoluogo Alessandria, sta vivendo un cambiamento epocale. Tempo pochi anni e questo sarà il principale ‘indicatore’ del nostro Pil?
Senza dubbio. Il nostro territorio sta diventando un polo logistico di rilevanza nazionale. Con il nuovo hub intermodale di Alessandria, la rete di interporti e la sinergia con il sistema portuale ligure, stiamo costruendo una filiera logistica moderna, sostenibile e ad alta efficienza. È un cambiamento strutturale che andrà a ridisegnare l’economia della provincia e dell’intera regione.

Tortona è stata l’area più rapida, nella sua crescita logistica, ma ora Alessandria è in ampio recupero. Sul fronte rilancio ex scalo merci di Alessandria quali sono le prossime tappe?
Abbiamo definito il raggruppamento per la progettazione del Masterplan dello scalo merci di Alessandria. L’obiettivo è creare un’infrastruttura multifunzionale: carico/scarico, stoccaggio, zona produttiva attrezzata e un’area urbana con spazi residenziali e commerciali. È un progetto strategico in cui la Lega ha sempre creduto e per il quale stiamo lavorando con determinazione.

Perché sono così importanti le Zone Logistiche Semplificate? Quali sono a casa nostra, e come funzionano?
Le Zone Logistiche Semplificate sono fondamentali perché semplificano la burocrazia, rendono più attrattivo il territorio per gli investitori e favoriscono la crescita delle imprese. La ZLS “Porto e Retroporto di Genova” comprende oltre 3.600 ettari distribuiti tra il porto di Genova e i principali retroporti del Nord-Ovest, di cui 2.141 ettari in Piemonte, situati nei comuni di Alessandria, Tortona-Rivalta Scrivia (AL), Arquata Scrivia (AL), Novi-San Bovo (AL), Castellazzo Bormida (AL), Ovada (AL) e Belforte Monferrato (AL). Il 18 aprile si è insediato a Genova il Comitato di Indirizzo, segnando l’avvio operativo di uno degli strumenti strategici più rilevanti per lo sviluppo logistico e industriale del Nord-Ovest. Da pochi giorni è attivo anche lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), dedicato alle aziende localizzate nelle aree comprese nella ZLS, le quali potranno beneficiare di una gestione più snella e coordinata delle pratiche autorizzative e insediative.

La logistica è fortemente connessa alla mobilità, non solo ferroviaria ma su gomma. I patimenti autostradali con la Liguria li conosciamo tutti. Si faranno nuovi caselli a Predosa, Novi, Mirabello? In che tempi?
È una priorità. Le interlocuzioni con il Ministero e con Autostrade sono aperte. L’idea è realizzare nuovi caselli in punti strategici per decongestionare i flussi attuali e migliorare l’accessibilità alle aree logistiche. La Regione sta facendo la sua parte, ma su queste opere serve il via libera definitivo da Roma. Continuerò a sollecitare, come sto già facendo con frequenti missioni anche oltre confine regionale.

Lei ha un’altra delega assai delicata, da sempre ‘bandiera’ della Lega: quella dell’Autonomia. Entro la fine del suo mandato vedremo risultati concreti?
Siamo a buon punto. Abbiamo quasi concluso il capitolo sulla Protezione Civile, ora stiamo affrontando nuove materie. Il nostro obiettivo è ottenere più competenze per offrire servizi migliori e risposte più rapide. L’autonomia non è una bandiera ideologica, ma uno strumento per migliorare la vita concreta delle persone.

Lei conosce benissimo le esigenze dei piccoli comuni. Cosa può e deve fare la Regione, ora che le Province hanno poteri e risorse men che dimezzate?
Il ruolo della Regione è diventato ancora più centrale. Conosco bene le difficoltà dei piccoli comuni, in particolare nelle aree montane come la Val Borbera. Servono risorse, ma anche personale e strumenti di pianificazione. Dobbiamo sostenere i sindaci, semplificare le procedure e investire in servizi essenziali, dalla scuola alla sanità.

A proposito di Province: quando torneranno ad essere guidate da amministratori eletti dai cittadini? E ad avere competenze e risorse adeguate?
Ce lo chiedono i territori, e hanno ragione. La Lega ha sempre sostenuto il ritorno all’elezione diretta e a competenze chiare. Serve una riforma vera: o si restituisce alle Province il ruolo che avevano, o si rischia di avere enti deboli e inutili. Non è accettabile continuare con un sistema ibrido che non funziona.

Parliamo di sicurezza: la Regione come riesce ad incidere su questo fronte, e che peso ha nel coordinamento delle attività di polizia locale?
La Regione è al fianco della Polizia Locale. Abbiamo stanziato risorse per la formazione, per le dotazioni tecnologiche e per l’ammodernamento dei servizi. La Polizia Locale è il primo presidio, il primo contatto con i cittadini. Vogliamo che sia sempre più pronta, attrezzata e coordinata. Il convegno di maggio ad Alessandria è stato un momento importante per rafforzare questa rete.

Dopo un anno da amministratore della Regione Piemonte è tempo di un primo bilancio ‘di tappa’: è tutto come si immaginava? Cosa l’ha stupita di più del suo nuovo ruolo?
È un incarico impegnativo, ma straordinariamente stimolante. Quello che mi ha colpito di più è il grande lavoro che c’è dietro ogni decisione. Ma ho trovato un ambiente serio, collaborativo, con persone preparate e competenti. Continuo a lavorare come ho sempre fatto: testa bassa, obiettivi chiari, contatto diretto con i territori. Senza troppe parole, ma con fatti concreti.