“La verità del falso tra parola e immagine”, venerdì alla Biblioteca Calvo inaugurazione della mostra di Mario Fallini

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Nell’ambito dell’edizione 2025 de “La San Giorgio” e in occasione dell’ 857° Compleanno della Città, venerdì 2 maggio 2025, alle ore 17.00, presso la Sala Bobbio della Biblioteca Civica di Alessandria, si terrà la presentazione del volume “La verità del falso tra parola e immagine” edito, per i tipi delle Edizioni dell’Orso, in occasione dell’inaugurazione della mostra omonima.

La Società di Storia, Arte e Archeologia per le Province di Alessandria e Asti e la Società Alessandrina di Italianistica hanno promosso con entusiasmo questa nuova mostra di Mario Fallini, curando la pubblicazione del volume che ne riprende il titolo e, accanto al catalogo espositivo, raccoglie i contributi del critico Luca Busi e degli studiosi Stefania Sini, Stefano Mazzoni ed Elisa Mongiano, sulle opere ed i temi trattati dall’artista. Gli autori, in dialogo con Alberto Ballerino, presidente della Società di Storia, Arte e Archeologia e Gian Luigi Ferraris, presidente della Società Alessandrina di Italianistica, illustreranno i propri saggi, trattando le diverse declinazioni de La verità del falso che, attraverso opere di alto valore artistico, ci induce a riflettere su un tema oggi quanto mai d’attualità. Viviamo infatti in un’era in cui la manipolazione della realtà è ormai divenuta una vera ossessione grazie alle sofisticate possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dalla capacità di diffusione della rete.

A seguire, alle ore 18.00, si terrà l’inaugurazione della mostra, allestita nelle Sale Storiche della Biblioteca Civica.

Con originalità e raffinata ironia l’artista, che ha trasformato le Sale espositive in una sorta di Wunderkamer, ci ricorda che nulla di nuovo in realtà c’è sotto il sole: la riscrittura del presente e del passato, l’intreccio tra falso e verità appartengono alla nostra cultura da sempre.

La storia costituisce un immenso repertorio di testi inventati e Fallini, tra le sue opere, ci propone uno dei più famosi e antichi, la Donazione di Costantino a papa Silvestro. Un caso esemplare di falso formale e sstanziale in base al quale l’imperatore avrebbe donato a papa Silvestro la parte occidentale dell’impero romano per ringraziarlo della guarigione dalla peste.

Fallini inserisce nella sua opera anche la confutazione di Lorenzo Valla e fa bene, perché così ci offre l’opportunità di un’ulteriore riflessione. Agli studiosi in ogni epoca è toccato infatti il difficile compito di districare l’intreccio tra vero e falso, scontrandosi non solo con l’abilità del manipolatore ma spesso anche con il sentimento comune.


Mario Fallini

Nato in Alessandria nel 1947 è interessato al rapporto fra parola e immagine, adatta tecniche e materiali ai suggerimenti che gli derivano da varie discipline (iconologia, mnemotecnica, critica warburghiana) traducendoli con procedimento analogico e metaforico in opere che il titolo integra in modo sostanziale. Procede incrociando le coordinate dell’immagine e della parola per cui ha esplorato profondamente la tecnica del calligramma. Significative sono la trascrizione per immagini de “il Milione di Marco Polo, “il Don Chisciotte “ e “le Mille e una notte” scritto su un lenzuolo, esposto con la “Carta della Memoria” nel 2004 nella Biblioteca dell’Università di Pisa nell’ambito del Convegno tenutosi alla Scuola Normale Superiore di Pisa dal titolo “Con parola brieve e con figura” a cura di Lina Bolzoni e Silvia Volterrani.

Un’altra opera di riscrittura è quella che riveste le pareti della chiesa della SS. Annunziata di Alessandria che, in 231 formelle di ceramica, riporta il testo integrale dell’Antico e del Nuovo Testamento. In ogni sua opera mette in scena una contestualità rivolta a temi radicali come la morte, il sesso, il rapporto tra sessi, l’aforisma filosofico, i vizi capitali, ma anche temi quotidiani come il cibo, il giocattolo, l’infanzia.

L’insieme che si viene via via formando è una “ricostruzione fantastica dell’universo”, un’ambizione che si rifà alle tecniche della memoria di tradizione classico-rinascimentale sposate alle tecnologie di oggi: un teatro della memoria di Giulio Camillo riproposto al computer. Il Teatro di Giulio Camillo (ca. 1480-1524) si struttura infatti intorno al concetto di “visione magica” ovvero di una sensibilità in grado di tessere quei sottili fili della memoria che legano oggetti, immagini di oggetti, eventi e persone nel tempo, rivelando i significati inattesi e talvolta sorprendenti che scandiscono un percorso umano e artistico. Con i suoi lavori, Fallini opera come nel Teatro di Camillo, che racchiude una pluralità di emblemi in continua ricombinazione e disposti secondo gerarchie interne, temi e linee temporali.


L’iniziativa è stata organizzata dalla Città di Alessandria con la Biblioteca Civica “Francesca Calvo” e ASM Costruire Insieme.

In occasione del Compleanno della Città sabato 3 maggio la mostra sarà aperta dalle ore 15.00 alle ore 19.00.

L’esposizione sempre a ingresso libero sarà visitabile fino al 30 Giugno 2025 nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00 e il martedì e giovedì dalle 14.00 alle 18.00