Bene la Lega sull’Autonomia. Riboldi taglia le liste di attesa, Barosini si dà al cinema [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Ottima l’iniziativa del Gruppo consiliare della Lega in comune ad Alessandria, con la presentazione di una mozione sull’ autonomia differenziata, in cui si chiede alla maggioranza consiliare di fare gli interessi della comunità. Come andrà a finire ovviamente lo sappiamo tutti, e ce lo suggerisce un proverbio popolarissimo che dice: “Per fare dispetto alla moglie, il marito se lo tagliò”. E’ quello che bellamente farà la maggioranza, e del resto Pd e Cgil si sono già lanciati in una raccolta firme che è quanto di più ideologico, stucchevole e anacronistico si possa vedere. L’Autonomia differenziata, certamente, è da sempre cavallo di battaglia della Lega, suo obiettivo storico. Così come il premierato sta oggi molto a cuore a Giorgia Meloni. Ma attenzione, ve lo ricordate il buon Occhetto, ultimo segretario Pci e primo segretario Pds, complessivamente alla guida del partito dal 1988 al 1994, fino alla batosta elettorale presa da Berlusconi? Ebbene, all’epoca, ossia trent’anni fa e passa, autonomia regionale e premierato venivano promosse dal Partito Democratico della Sinistra (oggi solo PD ma sempre la stessa zuppa, a mio pensare pure peggiorata). Sul premierato, cito Il Giornale: “Quegli smemorati del Pds che invocavano un premier forte”. Certo è che oggi costoro non fanno bella figura smentendo se stessi nel loro pregresso politico/ideologico. Achille Occhetto nel febbraio ’94 con la pubblicazione del famoso libretto verde sintetizzava il suo programma elettorale.

Titolo: “Per ricostruire un’Italia più giusta, più unita, più moderna”. Sarebbe da leggere per intero, se riuscite a trovarlo. Ma in particolare, a pagina 31 c’è la proposta di una riforma dello Stato che metta fine al centralismo, attribuendo più poteri alle Regioni e una capacità di imposizione tributaria che consenta una ripartizione delle entrate tra governo centrale e governi decentrati. Ossia esattamente quanto finalmente oggi si è riusciti a fare con la legge sull’autonomia differenziata! E che fanno i compagni del campo largo e dei loro due sindacati di riferimento? Raccolta firme per abrogare la nuova legge, naturalmente. Con una serie di slogan che sono solo, complessivamente, un attestato di esistenza in vita. Come a dire: le riforme vanno bene solo se (non) le facciamo noi! Leggete qui. Otto punti contro l’autonomia differenziata: (1) Divide l’Italia e danneggia sia il Sud e il Nord- (2) Impoverisce il lavoro – (3) Compromette le politiche locali- (4) Colpisce l’istruzione e la sanità pubblica – (5) Smantella il welfare universalistico – (6) Penalizza i comuni e le aree interne – (7) Aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese – (8) Ferma lo sviluppo. A questo punto chiedo ai sig. referendari: ma ci credete a tale elenco? Questi otto punti raccontano non l’Italia del futuro, ma quella di oggi, ve ne rendete conto almeno? 12 anni di Governi vostri amici, di centro sinistra a volta mascherati da tecnici, hanno già realizzato il vostro elenco di punti, uno per uno. Gli italiani lo sanno benissimo, perché lo sperimentano ogni giorno sulla propria pelle. E allora, mi sa che la vostra più che memoria corta è proprio malafede, cari signori. Non ignoro che ancora potete contare su un po’ di truppe cammellate, per quanto ingrigite. E so che il flauto dell’assistenzialismo, specie al sud, funziona ancora benino. Ma voglia il cielo, per il bene dei nostri figli e nipoti, che il Paese riesca a guardare avanti, e a girare veramente pagina. In ogni caso, il passato non si cancella e il libretto verde del PDS di Occhetto è un bell’intoppo sulle vostre predicazioni.
Voto: 10

2) Un plauso al nuovo assessore regionale Federico Riboldi, partito con il piede giusto. La Sanità è una priorità per chiunque, e sta diventando sempre più faticoso riuscire ad ottenere un esame o visita in Ospedale, all’ASL AL o in strutture convenzionate. Oggi si fatica ad avere un appuntamento veloce persino privatamente e a pagamento totale, perlomeno qui ad Alessandria. Prima del Covid la situazione era già pesante, con liste di attesa tali da obbligare il paziente (se poteva permetterselo) a fare esami e visite a pagamento. Chi non se lo poteva permettere poteva peggiorare la malattia e rimetterci la vita. Il Covid cadutoci addosso già a fine gennaio 2020 ha cambiato tutto, nulla è più come prima, una pandemia malgestita a Roma (su cui oggi si dovrebbe fare chiarezza), che ha fatto tante vittime e ha ‘succhiato’ grosse energie economiche alla Sanità. Oggi ne stiamo pagando le conseguenze. Il Piemonte (che il Covid ha saputo affrontarlo nel migliore dei modi, va riconosciuto) necessita ora di un cambio di passo, per far fronte ad emergenze non più procrastinabili. Se, come dicevano i nostri nonni, “il buon giorno si vede dal mattino”, il mio giudizio sul nuovo assessore regionale Federico Riboldi è positivo: appena insediato si è da subito attivato per risolvere situazioni che attendevano risposte. Ai primi di luglio, operativo da pochi giorni, l’ex sindaco di Casale Monferrato risolveva il disservizio nella distribuzione gratuita di pannoloni e traverse per le persone con disabilità. A seguire si è subito occupato del blocco assunzione infermieri. Sempre a luglio l’incontro a Roma con il Ministro alla Sanità Schillaci su priorità come le liste di attesa (con un nuovo Cup che potrà contribuire a ridurle) e l’iter per l’istituzione dell’IRCCS su patologie ambientali e mesotelioma tra Alessandria e Casale Monferrato. Sempre nel mese di luglio l’Assessore Riboldi, nel primo discorso ufficiale ai Direttori delle Aziende Sanitarie piemontesi, ha illustrato le linee guida della futura sanità regionale, chiedendo ai direttori in primis il taglio dei tempi delle liste d’attesa che ribadisco sono il “buco” nero della sanità. “Chi ben comincia è alla metà dell’opera” assessore Riboldi: la sua partenza preannuncia sviluppi positivi: ce lo auguriamo, e la seguiremo con attenzione.
Voto: 9

Il vice sindaco Barosini in una ‘foto di scena’ di qualche anno fa

3) Mercoledì scorso mi ha colpita un comunicato stampa del comune di Alessandria: “Il vice Sindaco Giovanni Barosini al Giffoni Film Festival dove per la prima volta sono in Giuria due studenti alessandrini”. Il Giffoni Film Festival dal 1971 è un evento internazionale dedicato ai bambine e bambini e alle famiglie, insomma un’occasione di grande richiamo per le nuove generazioni. Una bella notizia nel comunicato c’è, in realtà, ed è la presenza di due studenti dell’ I.T.I.S. Volta quali componenti della Giuria “Giffoni Experience”. Magari si sarebbe potuto anche citarli, con il consenso delle famiglie se minorenni. Peccato che, fin dal titolo, la nota sia invece improntata a promuovere la figura del neo vice sindaco (o vero sindaco, come già in tanti sostengono in città: del resto, va riconosciuto, lui almeno c’è sempre), di cui peraltro è nota la giovanile passione per il teatro.

Giovanni Barosini e Elena Ethel Schlein protagonisti del Giffoni Film Festival 2024

Ci sta che in età più matura Barosini scopra anche il cinema. Magari presto, chi lo sa, anche come attore protagonista di qualche film. Fino ad allora, però, gradiremmo maggior sobrietà, soprattutto nell’utilizzo dei canali di comunicazione del Comune di Alessandria. Anche se, come la foto evidenzia, il vice sindaco/vero sindaco di Alessandria ne ha approfittato anche per un confronto politico al vertice: ci saranno sviluppi?
Voto: 2