Biblioteca Calvo, martedì il cinema di Robert Mulligan e Wes Craven

Martedì 30 maggio, alle ore 18.15 nella Sala Bobbio della Biblioteca Civica di Alessandria, in Piazza Vittorio Veneto 1, organizzato dal Comune di Alessandria, dalla Biblioteca “F. Calvo” e da ASM Costruire Insieme, con la collaborazione del Circolo del Cinema Adelio Ferrero, avrà luogo l’incontro intitolato “Prigionieri della paura: il cinema di Robert Mulligan e Wes Craven”.

La scoperta di questi due registi che hanno segnato la storia del cinema internazionale avverrà attraverso la presentazione di due volumi da parte degli autori Roberto Lasagna, Mario Molinari, Fabio Zanello, ospite Danilo Arona intitolati, “ II cinema di Robert Mulligan” (Edizioni Falsopiano) e “Wes Craven. Dal profondo della notte” edito da Weirdbook.

Il cinema di Robert Mulligan, è curato dai critici Mario Molinari e Fabio Zanello, e rappresenta il primo studio al mondo, salvo smentite documentate, dedicato ad uno dei tanti registi dimenticati o decisamente sottovalutati nelle storie dei vari cinema nazionali.
Robert Mulligan (1925-2008) appartiene alla generazione dei cineasti formatisi alla televisione negli anni ’50 e passati successivamente al cinema. Dal Prigioniero della paura del 1957 a L’uomo della luna del 1991 il regista americano diresse 20 film, senza mai ricevere un Oscar né altri premi rilevanti.

Eppure alcuni suoi film possiedono un grande valore artistico e offrono analisi sociali profonde della società americana. Il buio oltre la siepe, Strano incontro, La notte dell’agguato, Quell’estate del ’42, Chi è l’altro?, Il mediatore e L’uomo della luna sono alcune delle opere più significative della sua filmografia. Esse dipingono la realtà americana con acume, delicatezza, onestà intellettuale e poco clamore.

Restio a concedere interviste, che negli USA gli venivano richieste raramente, Mulligan godette di una certa fama in Europa più che negli States tra gli anni ’60 e ’70 grazie ai colloqui con i critici della rivista Positif. Molti dei suoi film risultarono poco commerciali (con le eccezioni de Il buio oltre la siepe e Quell’estate del ’42), tant’è vero che il flop del 1991 di The man in the moon lo allontanò definitivamente dal set. Scopo di questo studio è anche quello di rendere giustizia ad un rappresentante non secondario della New Hollywood.

Il volume contiene inoltre interventi di: Aurora Auteri, Umberto Berlenghini, Claudia Bertolé, Alberto Castellano, Massimo Causo, Giulio D’Amicone, Paolo Antonio D’Andrea, Mariolina Diana, Francesco Grieco, Anton Giulio Mancino, Francesco Saverio Marzaduri, Mario Molinari, Orazio Paggi, Antonio Pettierre, Michele Raga, Fabio Zanello. L’introduzione è di Roberto Lasagna.

Il secondo volume presentato martedì in Biblioteca “ Wes Craven. Dal profondo della notte”, è curato dai critici Roberto Lasagna e Rudy Salvagnini, e affronta l’opera completa di uno dei massimi autori dell’horror cinematografico.

Sin dagli anni Settanta, l’universo di Wes Craven libera con toni selvaggi la rappresentazione della paura sul grande schermo e si prepara a forgiare maschere destinate a imprimersi nella memoria degli spettatori: il suo cinema sarà un carnevale di travestimenti, da quello che caratterizza il volto deturpato di Freddy Krueger, grottesco e maligno, ghigno disturbante per gli adolescenti invasi nel loro spazio onirico in Nightmare – Dal profondo della notte a quello di Ghostface, pronto a celare gli assassini che scopriamo uccidere a sangue freddo le loro vittime perseguitate in Scream e nei successivi tre seguiti diretti sempre da Craven.

Regista, sceneggiatore e produttore, Wes Craven rivoluziona ripetutamente il genere in vari lustri, e se la maschera sarà un elemento ineludibile anche in titoli tardivi, sino all’ultimo-non ultimo My Soul to Take – Il cacciatore di anime, essa ha i suoi antefatti nei film degli anni Settanta, in titoli come L’ultima casa a sinistra e Le colline hanno gli occhi, laddove il cineasta vi raccoglie anche le ansie dei giovani in un preciso momento storico della società americana. Con il tempo, egli cesellerà titoli cult variamente innovatori, dimostrandosi autore più complesso di quanto si possa talvolta essere indotti a pensare. Un autore eclettico che sin dalle prime affermazioni si rivela politico e attento alla società del suo tempo, esattamente come nei film degli anni Settanta appare legato ai motivi del viaggio e dedito a cogliere le perversioni dei personaggi nell’America rurale ed emarginata della Route 666.

Il volume contiene interventi di Roberto Lasagna, Rudy Salvagnini, Michele Caricola, Antonio Pettierre, Fabio Zanello, Francesco Saverio Marzaduri, Riccardo Caccia, Fabio Cassano, Matteo Fantozzi, Aurora Auteri, Elisa Torsiello e Chiara Pani.

L’incontro fra gli autori sarà moderato dalla critica cinematografica Benedetta Pallavidino.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.