A Palazzo Rosso le foto degli allievi del corso base di fotografia e storytelling

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L’atrio principale del Municipio di Alessandria da venerdì 26 maggio sino a lunedì 5 giugno ospita le opere fotografiche di una ventina di allievi, età media 13 anni, Scuola Secondaria ‘Manzoni’ che hanno partecipato al Corso Base di Fotografia e Storytelling, filo conduttore la storia per immagini della città, tenuto da gennaio a maggio da Ilaria Cutuli, giornalista iscritta all’Ordine Giornalisti ed all’Unione Stampa Sportiva Italiana e che ha studiato fotografia all’Istituto Europeo di Design, Sara Pappadà, professoressa e storica dell’arte, e Jenny Rampazzo, docente esperta in allestimenti.

Il risultato di questo impegno è costituito da ventitre fotografie, stampate nel formato 60×40 cm, di cui 13 a colori e 10 in bianco e nero, a raffigurare i principali luoghi storici di Alessandria, ma anche le feste, la vita quotidiana, i prodotti che l’hanno resa famosa, ciascuna immagine debitamente corredata con didascalia plurilingue ovvero italiano, albanese, cinese, arabo grazie alla collaborazione da mediatori culturali, alunni stranieri e docenti.

Il progetto si è avvalso dell’approvazione della dirigente scolastica Amedea Cinquanta dell’Istituto Comprensivo De Amicis–Manzoni di Alessandria, non soltanto per soddisfare esigenze creative e curiosità verso il mondo della fotografia, ma anche come significativa occasione di integrazione e socializzazione, condotto in orario extrascolastico, con una lezione teorica al mese ed una lezione pratica per consentire ai giovani apprendisti fotografi di costruire in prima persona delle storie, delle narrazioni appunto e quindi di allestire una mostra per esporre i loro primi lavori.

L’obiettivo che ci è posti è quello del favorire l’integrazione di comunità straniere sul territorio per costruire una città inclusiva, perciò oltre alle lezioni vi sono state sei uscite tematiche sul territorio per visitare ed immortalare i principali monumenti.

I soggetti d’attenzione sono stati vari, per primo il Medioevo alessandrino, con alcune nozioni sulla fondazione di Alessandria, per accompagnare il gruppo dei giovani fotografi, alla ricerca del rilievo di Gagliaudo, del bassorilievo della lupa di San Francesco, con una visita del broletto di Palatium Vetus ed una alla chiesa ed al chiostro di Santa Maria di Castello.

A seguire si è affrontato il percorso sul Novecento e sull’architettura razionalista a partire dal Palazzo delle Poste, decorato dal lungo mosaico dell’artista futurista, Gino Severini; i ragazzi hanno colto e fotografato la storia raccontata dal mosaico sull’evoluzione delle Poste e dei Telegrafi, attraverso simboli, mitologia, immagini e colori; quindi è stata la volta della storia sulla costruzione del Dispensario antitubercolare di via Gasparolo e l’opera “La MainOuverte” di Le Corbusier, esposta a Palatium Vetus,vero e proprio logo creato dal padre dell’architettura razionalista.

L’attenzione si è poi spostata verso alcune vie cittadine, non solo per fotografare monumenti, ma anche per cimentarsi in un vero e proprio percorso di Street photography: via Milano con la Sinagoga e le pietre d’inciampo, via Bissati, cuore del ghetto ebraico, via dell’Erba, via Vochieri con particolare attenzione alla casa di Andrea Vochieri, il Ponte Meier osservato da più punti di vista, corso Roma, lo storico negozio Borsalino, il porticato di Piazza Garibaldi, piazza Marconi e Palazzo Borsalino.

Gli studenti hanno realizzato un vero e proprio reportage con fotografie spontanee seguendo quel “filo rosso” che è uno degli strumenti propri dello storytelling, la narrazione: un’uscita è stata dedicata alla Galleria Guerci, a Palazzo Monferrato e ad AcdB il Museo-Alessandria città delle Biciclette, per raccontare l’Italia dei Campionissimi, degli straordinari artigiani della bicicletta come Giovanni Maino, dei grandi giornalisti come Eliso Rivera, dei ciclisti come Fausto Coppi, Costante Girardengo, Giovanni Gerbi e Giovanni Cuniolo.

Nella penultima uscita, i giovani fotografi si sono recati in Municipio, accolti dal Sindaco Giorgio Abonante, dalla Vice Sindaco Marica Barrera e dall’Assessora alle Politiche Giovanili e Politiche per la Multiculturalità Vittoria Oneto, e non si sono limitati ad accompagnare i loro compagni di studio che seguono il progetto di alfabetizzazione “Città visibile” e “Ponte d’incontro”, ma ne hanno approfittato per immortalare gli affreschi di Pietro Sassi (1834-1905) che decorano la Sala Giunta.

L’ultimo incontro è stato dedicato alla Cittadella di Alessandria, con particolare nei confronti dei portali d’ingresso, delle piazze, delle vie, dei bastioni, della polveriera, della cella ove venne ingiustamente rinchiuso Andrea Vochieri, senza dimenticare segreti e aneddoti di quella che fu per lungo tempo una fortezza militare ed ora è un luogo che affascina i fotografi, non soltanto i neofiti.