Rossini (Slala): “Il basso Piemonte alessandrino per i porti liguri sarà una risorsa sempre più preziosa. E alla logistica serve una viabilità adeguata, su gomma e su rotaia”. La sfida della conurbazione

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di Ettore Grassano

La notizia della sua conferma alla Presidenza della Fondazione Slala è di poche settimane fa: l’avvocato Cesare Rossini avrà, per un altro triennio, il compito di guidare e coordinate le attività del sistema logistico del Nord Ovest d’Italia. Quando il professionista alessandrino arrivò alla guida di Slala, nel 2017, erano in pochi a scommettere sul futuro della Fondazione, che anche una parte della politica alessandrina avrebbe voluto ‘archiviare’ come esperienza esaurita. Oggi, a distanza di sei anni, si può tranquillamente affermare che la Fondazione Slala (che con l’avvocato Rossini si è trasformata, nel 2019, in Fondazione di partecipazione) ha saputo diventare davvero la ‘cabina di regia’ capace di aggregare una serie sempre più nutrita di soggetti pubblici e privati, che hanno come mission lo sviluppo di progetti complessi non solo nel settore della logistica delle merci (che pure resta il ‘core business’), ma anche della mobilità delle persone e della formazione professionale innovativa.

Quali saranno, a questo punto, le priorità su cui Slala (che pure, come sempre il Presidente Rossini sottolinea, non realizza direttamente progetti, ma cerca di creare le condizioni perché gli stessi siano trasformati in realtà dai diversi soggetti pubblici e privati) lavorerà nel prossimo triennio? E’ lecito attendersi, sul fronte della movimentazione delle merci come su quello della mobilità, quel ‘salto di qualità’ cui il territorio alessandrino aspira da decenni? Diventerà realtà operativa il retroporto di Alessandria? Milano sarà tra qualche anno una città davvero vicina, e facilmente raggiungibile? Cosa significa davvero, concretamente, il termine ‘conurbazione’?

Proviamo a scoprirlo insieme attraverso questa chiacchierata.

Le Ferrovie dello Stato mettono in vendita gli scali merci di Alessandria e di Novi San Bovo CorriereAl 1

Presidente Rossini, quali sono i progetti che vorrebbe veder realizzati, o comunque solidamente avviati, nel prossimo triennio?
Premesso che come Fondazione non possiamo realizzare direttamente i progetti, mentre il nostro compito è quello di favorire, mettendo in relazione i soggetti istituzionali, attività di pianificazione, progettazione e sviluppo delle procedure, delle conoscenze e dei rapporti finalizzati allo sviluppo dell’intero sistema di aree e di insediamenti rientranti nell’ambito territoriale dedicati alla logistica, nonché delle relative infrastrutture di collegamento, quello cui guardo con particolare attenzione è il fronte della retroportualità del Basso Piemonte, in attesa degli sviluppi per lo scalo ferroviario di Alessandria, dopo la firma del Protocollo d’intesa per lo sviluppo del masterplan relativo all’hub intermodale di Alessandria e del Pfte del terminal innovativo, e della ulteriore crescita sinergica dei poli logistici e interportuali già presenti. L’altro aspetto che mi sta particolarmente a cuore è quello della conurbazione di Alessandria e Valenza perché crea le condizioni, oltre a quella primaria del trasporto pubblico, per uno scenario di sviluppo strettamente collegato alle eccellenze del territorio (il Distretto orafo, gli storici brand del capoluogo). Di particolare rilievo sono poi i segnali che arrivano dal fronte ligure, dall’avvio dei lavori della nuova diga foranea alla infrastrutturazione ferroviaria del polo genovese e fino alla crescita che sta registrando il porto di Savona Vado.

Ad oggi si ha l’impressione che altre zone, Tortona ad esempio, abbiano sfruttato la leva degli insediamenti logistici più del capoluogo: per Alessandria ci sono spazi di crescita?
Gli spazi ci sono. L’unica diversità è legata alle tempistiche di sviluppo. Tortona rappresenta forse il più grande polo logistico del nord ovest, con una articolazione che territoriale affonda le radici a Rivalta Scrivia e una storia ultracinquantennale. Per Alessandria la storia è diversa. Nel capoluogo si sviluppata, nell’arco dei decenni, un’attività industriale multisettoriale e altamente specializzata. Quello dei servizi alle imprese è un capitolo relativamente nuovo, ma che sta trovando le prime, importanti risposte, come dimostrano, per esempio, gli insediamenti di Amazon, la nuova area D8 di Spinetta Marengo e altre novità che paiono in arrivo nei mesi futuri.

La conurbazione di Alessandria e Valenza appare strettamente connessa all’avvio dell’attività della Commissione Logistica del lusso che è nata lo scorso anno all’interno di Slala…
La Commissione ‘Logistica del lusso’ è istituita verso la fine del 2022, sviluppa attività e progettualità che si intrecciano con i temi strategici per lo sviluppo di Valenza e di un’area molto più vasta che coinvolge anche Alessandria. Il primo tema che ha affrontato è stato quello della conurbazione, fondamentale per consentire una rimodulazione del sistema dei trasporti tra i due centri. Nell’arco di poche settimane le due giunte comunali hanno approvato le delibere relative che, insieme all’atto analogo approvato dalla Provincia, verranno inviate alla Regione Piemonte per la definitiva istituzione della conurbazione che appare come uno strumento indispensabile per migliorare i servizi, e di conseguenza anche l’accoglienza, del Distretto orafo di Valenza. La Commissione ‘Logistica del lusso’ ha poi iniziato a esaminare i bandi/finanziamenti che potrebbero essere intercettati dal tessuto imprenditoriale locale.

Caselli autostradali di Predosa e Mirabello Monferrato: la logistica necessita anche di adeguata viabilità…
Vero. Il secondo è per ora un’idea, non certo peregrina visto che è stato inserito nel ‘libro bianco’ delle infrastrutture realizzato lo scorso anno da Unioncamere Piemonte. Il primo è invece è stato messo a fuoco e ora la documentazione è al vaglio del ministero dei trasporti e delle infrastrutture. Ma non mi limito a guardare ai caselli, perché ogni opera deve rispondere a un sistema interconnesso che va oltre i confini provinciali e regionali. Penso, in questo senso, al lavoro in corso per la bretella Predosa – Carcare – Albenga, in cui la Regione Liguria dimostra di credere in modo particolare. Sul fronte della logistica, il Basso Piemonte è in prima linea come retroporto di Genova e Savona e vede Alessandria e Asti giocare un ruolo determinante. Il terzo valico, la Torino – Lione, il Frejus, i collegamenti sull’asse del Sempione sono le infrastrutture necessarie per potenziare i collegamenti e i sistemi economici.
La provincia di Alessandria è attraversata da assi ferroviari di grande rilevanza: in prima istanza quello Vercelli – Casale – Valenza – Alessandria , relazione di assoluto interesse economico in termini continentali, in quanto parte evidente del corridoio Ten-T 24 per la sezione fra la Svizzera e porti liguri, e in termini locali come collegamento fra le sedi universitarie di Vercelli e Alessandria, il collegamento dei tessuti locali dei capoluoghi fra di loro, con e fra le città di Casale Monferrato e Valenza e la connessione di queste con la ferrovia Torino – Milano e Torino – Genova. Si tratta di una maglia di rete che può favorire lo sviluppo di relazioni fra tutti i maggiori punti attrattivi dell’area del nord ovest.
Il nostro compito è mettere in relazione sempre più stretta tutti i protagonisti pubblici e privati.
Fra Piemonte, Lombardia e Liguria esiste un sistema di direttrici molto complesso che può essere funzionale e complementare al Corridoio Ten – T (Reno – Alpi) e che impone di considerare ambiti socioeconomici trasversali che superano i confini amministrativi quelli di Alessandria, Valenza e Casale Monferrato che condividono un tessuto fortemente compenetrato con quello della confinante provincia di Pavia, in particolare con l’area della Lomellina e del Vigevanese, dove sorge il polo logistico di Mortara.

Trasporti ferroviari per le persone, in primis da Alessandria per Milano: a che punto siamo?
La Regione Piemonte, con una trattativa con Trenitalia, ha ottenuto con il nuovo contratto di servizio una coppia in più fra Asti e Alessandria e Milano (Rogoredo – Porta Garibaldi) e ha parzialmente fatto interiorizzare dall’Agenzia della Mobilità Piemontese (responsabile della programmazione dei servizi ferroviari) la relazione locale diretta Asti – Alessandria – Voghera che, se attuata come da progetto Slala, consentirebbe ad Asti di avere collegamenti orari con Milano alternativamente via Alessandria e via Tortona oltre le relazioni dirette ed a Alessandria di integrare adeguatamente le relazioni Trenord Alessandria-Milano Centrale. Il recepimento è un primo passo avanti importante che per la prima volta ha fatto la Regione Piemonte sull’area vasta alessandrina da quando, sciaguratamente, le regioni hanno avuto competenza esclusiva su trasporti e sanità.
Non siamo, quindi, avanti rispetto alle aspettative delle origini e alle urgenze del territorio, ma siamo per strada e, grazie alla dinamica progettualità di Slala in ambito trasporti e logistica, dotati dell’adeguata progettualità per portare al passo corretto quei percorsi decisionali. Oltre la Regione Piemonte esiste un secondo fondamentale interlocutore che è la Regione Lombardia, il progetto Y, come è stato definito da Angelo Marinoni, consulente Slala, è un progetto tanto utile quanto indispensabile non solo alla provincia di Alessandria, ma anche a quella di Pavia oltre alla stessa Città metropolitana di Milano, avendo una funzione razionalizzante ed efficientando il complesso nodo di Mortara e la linea S9 che, attualmente parte da Albairate e via Lambrate raggiunge la Brianza. È un progetto che è complementare allo sviluppo di M4 la nuova linea blu della metropolitana milanese, della porta San Cristoforo e dell’aeroporto di Linate per Milano.