Ostello femminile Caritas: “Tante le ospiti rimaste senza una casa o un lavoro”

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Otto camere doppie, ciascuna con servizi, più altre due per dare ospitalità alle mamme con bambini al seguito. Grazie ai contributi economici elargiti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, dal Comune di Alessandria e dal Cissaca, l’ostello femminile di Spalto Marengo 37 da ormai dieci anni rappresenta un importante punto di riferimento per le donne che vivono in condizioni di disagio socio-economico e che senza l’aiuto della Caritas Diocesana e dell’associazione Opere di Giustizia e Carità difficilmente avrebbero un posto caldo in cui trascorrere la notte.

Aperta ogni giorno dalle 19.30 alle 8.30 del mattino successivo, la struttura è dotata di cucina, sala per la colazione (o soggiorno) con tv, locale lavanderia con lavatrice e asciugatrice. «Il servizio di accoglienza – spiega Fabio Bruni, operatore Caritas – è garantito da due operatrici che ricevono le ospiti alla sera e forniscono loro generi di conforto e di igiene personale. L’accesso al dormitorio avviene dopo un primo colloquio conoscitivo al nostro Centro di Ascolto».

Nel corso del 2022 sono state 29 le donne ospitate, per un totale di 3799 pernottamenti, in leggero calo rispetto ai numeri registrati nei 12 mesi precedenti, «questo perché con l’allentamento delle norme anti Covid sono aumentati i ritorni nei Paesi di provenienza, come ad esempio nel caso delle badanti dell’Est. Tra le ospiti straniere troviamo soprattutto donne provenienti dal nord Africa, in particolare dal Marocco, con una presenza molto eterogenea dall’Europa dell’Est e dal Sud America. Nella maggior parte dei casi – aggiunge Fabio Bruni – si tratta di persone da tempo presenti in Italia che si trovano senza soluzioni abitative per abbandono familiare o perdita del lavoro, come badante o come collaboratrice domestica».

Tra le 29 donne ospitate lo scorso anno, 12 sono comprese nella fascia d’età tra i 45 ai 60 anni, e 7 tra i 61 e i 75 anni, «solo una persona, invece, ha più di 75 anni. Si tratta di un’anziana signora di origine brasiliana che è nostra ospite da ormai molti anni». Con l’insorgere della pandemia il fenomeno della lungodegenza è aumentato sensibilmente, «con il Covid, infatti, per motivi precauzionali abbiamo dovuto sospendere le turnazioni a cadenza mensile per ogni ospite, con conseguente pausa di 15 giorni. L’obiettivo per quest’anno, tuttavia, è ritornare pian piano al sistema di accoglienza pre-pandemia».

Delle 29 ospiti accolte nel 2022, 9 sono di origine italiana, «e senza dubbio sono anche le più fragili, spesso a causa di problemi psicologici/psichiatrici. Anche in questo senso, quindi, è fondamentale il lavoro in equipe tra le nostre operatrici e le educatrici messe a disposizione dal Consorzio Servizi Sociali Cissaca».