1) L’Ospedale di Alessandria se trasformato in azienda ospedaliero-universitaria tra gli altri vantaggi avrebbe più personale strutturato? Parrebbe di si. Qui la notizia. Ne parlano l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi e il direttore generale dell’Aso Valter Alpe, ed è anche l’auspicio del Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi: “Azienda universitaria entro l’anno con nuove specializzazioni”. Un ospedale universitario porterebbe molti vantaggi alla sanità di questa città e provincia e non solo, sarebbe pure una risorsa per il servizio sanitario nazionale. Le premesse sono buone, ma ora è importante che questo tema diventi prioritario a livello politico e non si perda altro tempo, perché manca solo un anno e mezzo alle regionali e su questo tema l’amministrazione Cirio ha lavorato a lungo. Personalmente credo che il centro destra nel 2024 sarà riconfermato alla guida del Piemonte, ma occorre essere previdenti: hai visto mai che un eventuale cambio di “regia” portasse ad uno stop del progetto: si pensi alla paralisi dei progetti alessandrini dopo la vittoria nel 2022 del ‘campo largo’ guidato dal sindaco Abonante, e si rifletta. Da quelle parti, con la scusa che ‘manca un punto e una virgola’, sono specialisti nel mandare tutto all’aria, per frenare ogni tipo di cambiamento. Strano tipo di progressisti abbiamo in Italia, non trovate? Allora, consapevoli che per il nuovo ospedale di Alessandria toccherà aspettare decenni (come temo per il ponte sulla Bormida) incominciamo a dare valore a ciò che abbiamo, potenziandolo: la struttura del Santi Antonio e Biagio è vetusta, ma all’interno ci sono ancora professionalità eccellenti, che devono crescere. Parla una cittadina a cui la professionalità dei nostri medici ha offerto ancora una possibilità di vita, grazie a competenze e tempismo. Secondo il Rettore Avanzi l’Ospedale di Alessandria dovrebbe ospitare nuove scuole di specializzazione come medicina interna, cardiologia, neurologia, medicina d’emergenza/urgenza o geriatria e favorire, in prospettiva, un aumento del personale strutturato. Soprattutto, aggiungo io, se nel frattempo andrà in porto anche la nascita del primo IRCCS pubblico piemontese, tra Alessandria e Casale Monferrato: un salto di qualità a cui tutti gli alessandrini con un po’ di sale in zuccca dovrebbero tenere molto. Azienda ospedaliera universitaria + IRCC significherà più risorse, più professionalità, e enorme capacità di attrazione sia di pazienti da fuori regione, sia di studenti e specializzandi di medicina e professioni sanitarie, con tutto il relativo indotto. “Svegliati Alessandria che sarebbe ora”, direbbero gli amici Luigi Manzini e Fabio Boldrin.
Voto: 8
2) Allarme sicurezza in Alessandria: tra rapine a privati e negozi e aggressioni a studenti per strada sembra ormai di vivere nella periferia degradata di qualche grande città sudamericana. Per chi, come me, ricorda l’Alessandria di qualche decennio fa, è un colpo al cuore, e bene fa Mattia Roggero, capogruppo della Lega a Palazzo Rosso, a lanciare l’allarme con questa motivazione: “Due rapine in tre giorni, la prima in Pista, la seconda domenica sera, al quartiere Orti. Episodi gravi che rischiano di scatenare grande paura che si uniscono anche a diversi reati di danneggiamenti e furti avvenuti sempre ai danni di tanti alessandrini negli stessi giorni. In città è percepibile la preoccupazione per il dilagare di episodi di criminalità diffusa, che fanno sentire gli alessandrini a rischio anche all’interno delle proprie case, o nelle loro attività commerciali. Per questo chiediamo al Sindaco Abonante che del tema si parli con urgenza, già giovedì sera in consiglio comunale per arginare questi gravi atti delittuosi”. All’elenco di Mattia Roggero aggiungo l’aggressione di uno studente. Un ragazzino è stato affrontato all’uscita da scuola e picchiato selvaggiamente a calci e pugni. Cadendo ha picchiato la testa e ha dovuto ricorrere alla cure dei medici del pronto soccorso. Si legge che qualche settimana fa era già stato segnalato un gruppetto di giovani presente fuori dalla scuola al termine delle lezioni con il preciso intento di infastidire i ragazzi, ma a quanto pare tale segnalazione non è servita a nulla. Già a fine settembre 2022, sempre di fronte al Saluzzo/Plana, vi furono azioni di disturbo e in quella occasione i giovani teppisti furono identificati dalla Municipale. Questo fatto mi ha provocato sdegno, se ad uno dei miei nipoti fosse accaduto un fatto simile in primis avrei accusato chi detiene il compito sulla sicurezza urbana, a partire dalla Prefettura a tutta la “filiera” dei preposti, sindaco compreso, e poi i responsabili del gesto e le loro famiglie. Chi mi conosce sa come reagirei. Alessandria non è Milano o Roma: è una città in cui, se si vuole e si è capaci, si può governare ogni situazione per dare sicurezza civica. Dopo gli ennesimi accadimenti tocca a Sindaco e Prefetto l’impegno di mettere in campo tutto ciò che hanno a disposizione per controlli più capillari e rigorosi, allo scopo di garantire sicurezza a cittadini, attività, scuole. Magari con pattuglie a piedi per le vie della città sperando sia sufficiente: Alessandria non deve diventare terreno di ‘saccheggio’ per ladri e gang o teppisti in giro per la città a sfogare la loro imbecillità e frustrazione su malcapitati.
Voto: 3
3) “Alessandria, caserma Valfrè abbandonata anche da Palazzo Rosso: Custodia al Demanio”. La notizia pubblicata su La Stampa del 15 gennaio. Si legge che dal primo gennaio il Comune ha restituito al Demanio la “custodia” della caserma Valfré. Dismessa dai militari nel 2002, nel 2008 il Comune di Alessandria stipulò con il Demanio un Protocollo d’intesa per utilizzarla. Ha ospitato per diversi anni manifestazioni importanti come la Fiera di San Giorgio, il Salone del biscotto, Librinfesta e varie iniziative agroalimentari, che hanno fatto rivivere e valorizzato la struttura. Poi, con l’emergenza Covid-19, grazie al tempismo della giunta Cuttica la Valfrè ha assunto il ruolo di hub vaccinale e il 20 marzo 2022 l’ex Caserma è stata utilizzata come centro di accoglienza per profughi ucraini per i primi screening. Poi il nulla: a quanto pare senza controlli, è diventata in pochi mesi un parcheggio per auto e camper, e l’apertura notturna dei cancelli ha consentito rifugio ai senzatetto abusivi, persone che trascorrono la notte in quegli spazi come testimoniano le coperte e i cartoni usati come materassi. Ma c’è di più, la Valfrè è stata spogliata di arredi e presenta danni strutturali. Gli amici Luigi Manzini e Fabio Boldrini sul gruppo facebook ‘Svegliati Alessandria. La città dei vigili del fuoco’ hanno filmato una parte dell’interno e hanno intervistato i consiglieri comunali di Fdl Emanuele Locci e Fabrizio Priano: “Un tesoro abbandonato: la Caserma Valfre’ di Alessandria”. Aggiungo anche questo filmato dove viene evidenziata una dichiarazione del 2019 di Giorgio Abonante, consigliere comunale allora e oggi sindaco. Nel 2019 sulla Valfrè feci una pagella (la terza) dove ricordavo i fondi promessi alla sindaca di allora Rita Rossa da parte del ministro dell’epoca Franceschini. Cosa ne penso: Alessandria a differenza di Tortona non ha avuto la capacità soprattutto economica, ma prima ancora politica di realizzare con la Valfrè quanto è stato fatto a Tortona con il recupero e la valorizzazione dell’ex caserma Passalacqua, che ritengo un vero capolavoro. Ora la domanda è: il Demanio che intenzioni ha sulla Valfrè, sull’ex ospedale militare, sulla Cittadella? Ma se il Demanio proprietario di questi beni siti qui in città non viene spronato con forza dalla politica locale a mettere in sesto questi monumenti, avete presente la fine che ha fatto il castello di Casalbagliano? Solo in questa città immensi “tesori” storici vengono abbandonati per inerzia o incapacità di chi ha la pretesa di amministrarla: sbagliata la mia critica?
Voto: 2