Tortona, 10 al sindaco Chiodi per la tutela dei pedoni, e alla Regione Piemonte per la difesa dei piccoli comuni. Sul Deposito Nucleare massima vigilanza! [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Massimo voto al Comune di Tortona, al Sindaco Federico Chiodi e alla sua Giunta. Con una Delibera dalla Giunta Comunale di Tortona sono state approvate le nuove regole relative alla circolazione di velocipedi e monopattini nelle aree urbane pedonali: “Velocipedi e monopattini a Tortona, ecco le nuove regole”. Decisione corretta, se una parte di città diventa zona pedonale lo deve essere seriamente: biciclette a pedali o elettriche, pattini, skateboard o attrezzi simili a rotelle sono anche loro mezzi pericolosi per i pedoni, al pari di auto e motorini. Brevemente cosa prevede la Delibera: “Come già previsto dall’art.182 c.4 del Codice della Strada, i conducenti di velocipedi e monopattini nel transitare all’interno delle aree pedonali urbane dovranno comportarsi come pedoni scendendo quindi dal veicolo per condurlo a mano fino al termine della area pedonale come individuato dalla specifica segnaletica stradale”. Avete mai visto qualcuno scendere dai velocipedi e condurli a piedi? Non accade mai. Ovviamente si è sollevata subito la contrarietà: “FIAB Tortona sui divieti per i velocipedi: Sanzionare chi sbaglia, senza punire tutti”. Molte sono le osservazioni e i suggerimenti da parte FIAB Tortona, che nella sostanza suggerisce che basterebbero un minimo di regole e buon senso anche per chi gira nelle zone ZTL con biciclette, monopattini e similari. Faccio notare che le regole già ci sono, ma rispettarle e metterci quel minimo di buon senso è una altra cosa. Ci dovrebbero essere vigili urbani a piedi e in pianta stabile nella ZTL a controllare ma non è così, quindi incivili e pure sfrontatelli in bici e sui monopattini fanno ciò che vogliono e i pedoni invece di godersi uno spazio tutto per loro in sicurezza devono stare attenti a non essere investiti. Chiaro è che non tutti i ciclisti sono indisciplinati, arroganti, strafottenti, ma ne bastano anche tre su dieci incuranti dei rischi per provocare guai anche seri. Si spera che tale Delibera rimanga “tale” senza aggiustamenti, chi usa i velocipedi nella ZTL può condurli a mano, non è poi un gran sacrificio.
Voto: 10

2) Deposito Nazionale Rifiuti Radioattivi: finalmente anche in questa Provincia si sono svegliati, meglio tardi che mai. La notizia è stata pubblicata su Il Piccolo cartaceo del 16 dicembre 2022 a pag.19: “Nucleare, il sito nazionale allarma la provincia, sindaci sulle barricate, serve la mobilitazione generale, mobilitiamoci in fretta”. Il 14 dicembre si è tenuta nel comune di Fubine la riunione di tutti i Sindaci alessandrini interessati al problema dei 6 siti indicati nella mappa CNAI considerati idonei per ospitare il deposito unico nazionale di scorie radioattive. Erano presenti le associazioni ambientaliste e quelle agricole. In quell’incontro si è deciso di inviare al Presidente del Consiglio ed al Ministro competente un documento contenente altre controdeduzioni, per spiegare ancora una volta che i siti dell’alessandrino non possono essere considerati “idonei”. A gennaio 2023, la Sogin si pronuncerà e se la scelta cadesse sulla nostra provincia è stata decisa una mobilitazione generale nelle piazze. Ma il viterbese è già partito sette mesi fa. Il 23 maggio 2022, in un tris di pagelle trattai questo argomento, che ci riguarda tutti. Esiste una Mozione a prima firma dell’On. Riccardo Molinari (Lega), approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento la scorsa primavera, che di fatto stabilisce l’inidoneità di tutti i siti alessandrini, in base a parametri precisi. Si tratta ora di fare in modo che Sogin (Società pubblica responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) ne prenda atto, se necessario con forme di mobilitazione simili a quelle messe a punto a Viterbo. A gestire la delicata questione nel Govermo Meloni è il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, piemontese, eletto qui in Piemonte, conoscitore del nostro territorio che per molteplici motivi non può essere idoneo, né il torinese né tantomeno l’alessandrino. Facciamoci sentire.
Voto: 6

3) Una buona notizia per quei piccoli paesi piemontesi che vogliono mantenere la loro identità e storia: “Fusioni di Comuni, decideranno i cittadini”. La ritengo una buona notizia perché non dimentico la travagliata fusione tra Cuccaro e Lu Monferrato: ancora oggi a Cuccaro c’è chi non accetta e a distanza di tre anni tale “imposizione” decisa dall’alto durante l’amministrazione regionale Chiamparino. Il 1° febbraio 2019 avveniva l’ufficializzazione della fusione tra i Comuni di Cuccaro e Lu, una fusione sofferta, un matrimonio forzato e non voluto da una parte, e un anno dopo ci feci un articolo: “Cuccaro Lu: una fusione malriuscita”. La fusione tra piccoli comuni italiani è un’altra trovata dell’ex ministro Delrio (governo Renzi), con la Legge n. 56/2014 sulla riforma degli enti locali. Una trovata che cambia in alcuni casi la geografia cancellando i piccoli comuni. Dopo aver collocato le Province in mezzo ad un guado, è toccato ai Comuni, pensando bene di eliminare un bel po’ di realtà piccole, certo: ma luoghi con anni di storia propria alle spalle, con tradizioni uniche persino negli accenti dialettali differenti anche dal paese confinante più vicino. Ora, grazie a una legge approvata dal consiglio regionale del Piemonte, non ci saranno più fusioni tra Comuni se la maggioranza dei cittadini coinvolti non sarà favorevoli. A stabilirlo è una legge del consiglio regionale del Piemonte approvata durante la seduta dello scorso 13 dicembre. “Fusioni di Comuni, decideranno i cittadini”. Questa decisione della Giunta Cirio è democrazia, unita al principio fondamentale di libertà contro anche atti di costrizione e questa è la buona politica che pone rimedi a disordini decretati che creano caos, confusione, malumori.
Voto: 10