Ronny Rolando (Lega): “La giunta Abonante naviga a vista, ma ad Alessandria servono progetti concreti: che ci sono già, basta realizzarli”. E sui Grigi…..

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di Ettore Grassano

“Tanti alessandrini vivono in condizione di crescente disagio, e non pochi già in emergenza. Ma da Palazzo Rosso per ora arriva solo aria fritta: nessun progetto concreto, nessuna capacità di guida della città. Siamo molto preoccupati, e non è giusto che la nostra comunità debba rassegnarsi a questa situazione”. Alessandro Rolando, da sempre e per tutti Ronny, è da pochi giorni il nuovo segretario cittadino della Lega ad Alessandria: ruolo che peraltro ha già ricoperto dal 2013 al 2016, anche all’epoca con il suo partito all’opposizione in comune.

“Rispetto ad allora – precisa subito Rolando – la situazione della Lega è sicuramente migliore, ma quella della nostra città e del paese decisamente critica. In compenso il centro sinistra è sempre lo stesso: i soliti nomi, in comune come nelle partecipate, e i soliti decisori. Alessandria oggi avrebbe bisogno decisamente di altro, per reagire alla situazione generale: e lo dico nel pieno rispetto della scelta degli elettori. La metà degli alessandrini a giugno ha preferito non votare, e credo che non pochi, già oggi, se ne siano pentiti”.

Proviamo allora, in questa chiacchierata a tutto campo con Ronny Rolando, a capire come la Lega, all’interno dell’organica opposizione di centro destra, intende muoversi per ‘stimolare’ la giunta Abonante, che a tanti appare già ‘seduta’ e priva di slanci e progettualità.

Dottor Rolando, segretario cittadino ad Alessandria da due settimane, dopo una bella esperienza come Commissario della sezione della Bassa Valle Scrivia: ma lei la città la vive da sempre, a cominciare dal Cristo, il suo quartiere. Qual è l’impressione oggi? Da cittadino, prima ancora che da militante e politico della Lega…
Alessandria è seduta, rassegnata e scoraggiata. Intendiamoci, il clima generale del paese, e dell’intero occidente, è quello che sappiamo, e noi non viviamo sotto una campana di vetro. Qui però c’è un di più di scetticismo, se non di pessimismo. E questo ‘campo largo’ che dovrebbe guidare la città sembra non sapere che pesci prendere. Del resto, sono forze politiche che a livello nazionale se le danno di santa ragione, sembrano essere in dissidio quasi su tutto. Qui non possono fare che ordinaria amministrazione, ‘tirano a campare’ dopo essersi spartiti un po’ di poltrone. Ma non è di questo che ha bisogno Alessandria.

In questi mesi avete recitato anche un po’ il ‘mea culpa’?
Certamente se abbiamo perso le elezioni comunali di giugno qualcosa abbiamo sbagliato. L’elettorato di centro destra ha preferito in parte restarsene a casa, e dare così spazio a questo caravanserraglio: un mix di vecchi personaggi dell’era Rossa, più alleati eterogenei, da Barosini ai 5 Stelle, che per anni lo hanno criticato sui social come il peggio del peggio, e poi ci si sono alleati. Perché di vera alleanza si è trattato, concordata a tavolino: come mostra la spartizione delle poltrone.

Qual è il limite maggiore di questa alleanza ‘campo largo’?
Non smette di stupirmi la loro visione del mondo del lavoro. In campagna elettorale, ci sono persino i video, non hanno mai smesso di denigrare i lavoratori da 1.300 o 1.400 euro al mese, ostacolando anche progetti legati alla logistica come Pam. Come se Alessandria fosse Milano centro, e potesse vivere di attività ad alta redditività, che qui semplicemente non esistono, o sono marginali. Non siamo la Silicon Valley insomma, e comincio a temere che il centro sinistra e i grillini la citino spesso a sproposito. Evviva le start up innovative, se riusciamo a svilupparne qualcuna anche qui. Ma gli alessandrini per pagare bollette, affitti e studi dei figli hanno bisogno anche e soprattutto di lavoro ‘normale’, tutelato e garantito. Un tempo la sinistra lo sapeva: quelli di oggi mi sembrano molto confusi. Non per niente le elezioni politiche hanno premiato il centro destra.

Copia di Progetto Marengo Hub da periferia a comunità: alcune riflessioni critiche sul fronte energia

Lega e centro destra durante il quinquennio Cuttica hanno messo in campo progetti concreti per Alessandria. Citiamone solo alcuni: secondo ponte sulla Bormida, nuovo ospedale e Irccs, campus universitario, smart city. Che fine faranno?
Lo deve chiedere al sindaco Abonante, noi siamo molto preoccupati. Hanno presentato un programma di mandato che definire generico è addirittura generoso. Tra i progetti che ha citato, l’unico che credo non possano proprio fermare, anche perché già finanziato, è il ponte sulla Bormida. Del resto se ne parla da quand’ero bambino, e ormai ho quarant’anni. Su tutto il resto stanno prendendo tempo, fanno i soliti distinguo, dilazionano: l’impressione è che intendano prendersela molto comoda. Il rischio, per Alessandria, è che l’attuale maggioranza cerchi di sopravvivere ispirandosi al vecchio adagio andreottiano: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Con tutto questo, ritengo Abonante una persona seria: semplicemente si trova a gestire una ‘non maggioranza’, con forze politiche altrove in antitesi tra loro, e senza un progetto organico di sviluppo per la città.

Di lavoro e infrastrutture abbiamo già detto. Sul fronte del commercio cittadino qual è la situazione?
Alessandria è, da sempre, una città commerciale, e negli ultimi due anni l’assessore regionale Vittoria Poggio, alessandrina e leghista, ha messo a disposizione di tutti i comuni piemontesi uno strumento straordinario di sviluppo, ossia i Distretti Urbani del Commercio. Ci auguriamo che Alessandria ne sappia cogliere e valorizzare le potenzialità. Non mi è piaciuta la scelta di nominare Giovanni Berrone (ex leghista, già assessore con il sindaco Calvo, ndr) assessore del comparto: non perché non sia persona competente, tutt’altro, ma perché da lungo tempo legato ad una delle associazioni del settore. Avrei preferito una figura politica e non tecnica, come è stato il nostro Roggero. Però naturalmente lasciamolo lavorare: se concretizza qualcosa di buono per la città ne saremo contenti.

Sicurezza: sostenere che Alessandria sia una città pericolosa significa non aver mai vissuto a Milano, o Roma. Ma la microcriminalità esiste anche qui, eccome. E anche con la giunta Cuttica non era sparita. Ora però….
Non era sparita, ma la città è stata resa più sicura e controllata in zone strategiche e a rischio, come il parcheggio Berlinguer. E se è vero che ci sono state negli anni alcune ‘spaccate’ nei negozi, ad opera di singoli sbandati, è altrettanto vero che grazie ai sistemi di videosorveglianza, e al lavoro encomiabile della Polizia Municipale (con organico rafforzato grazie alla Lega) e delle altre Forze dell’Ordine i responsabili sono stati rapidamente individuati. Con centro sinistra e grillini alla guida della città, è già cambiato l’approccio: lo si vede anche dal lassismo nella sorveglianza rispetto ai tanti stranieri (organizzati in vere e proprie bande) che sono tornati ad aggirarsi nei parcheggi, e davanti ai supermercati. Del resto l’unico, a sinistra, che negli anni scorsi ha mostrato di avere un approccio concreto e pragmatico sul fronte sicurezza è stato il Ministro Minniti. Ma fu appunto un’eccezione.

Poi c’è la questione ex Asilo Monserrato: come finirà?
La vicenda è stata gestita in questi mesi dalla giunta Abonante in maniera approssimativa. Lo sgombero di una struttura ex Ipab da parte di un collettivo che non aveva neanche un’identità giuridica (non so se ora le attiviste di Non una di Meno si siano costituite in associazione) era intollerabile. Ora ci aspettiamo che la giunta Abonante si confronti sui prossimi passi con il consiglio comunale. Abbiamo letto che il comune di Alessandria intende acquistare l’immobile: ma a che cifra, e con quali costi successivi di gestione? Ci sono già altri immobili comunali in vendita da anni, occorre essere prudenti anche su questo fronte. E poi, nel caso, l’immobile andrà assegnato con gara trasparente, aperta a tutte le associazioni cittadine del terzo settore, che svolgono attività meritorie e da anni chiedono una sede. Ci mancherebbe che si facesse un accordo privato e privilegiato proprio con chi per anni ha occupato illegalmente. Cito un esempio di gestione corretta di immobile comunale, che dovrebbe servire da modello. L’amministrazione Cuttica assegnò, con trasparenza, la sede della ex Circoscrizione Alessandria Sud, in via Parri al Cristo, all’Associazione Commercianti del Quartiere, che tanto stanno facendo in questi anni per la valorizzazione, commerciale ma anche sociale, del loro territorio. Speriamo che il sindaco Abonante ne tragga ispirazione.

Segretario Rolando, come si fa a non chiederle una valutazione sulla situazione dei Grigi….
(sorride, ndr) Non mi sottraggo. Frequento il Moccagatta da quando avevo cinque anni, e quello per la maglia grigia è amore vero. Sicuramente si è chiuso un ciclo, ed è assurdo che non sia successo l’estate scorsa. Sono da anni molto critico con Di Masi, pur senza negare quanto ha fatto per l’Alessandria. Ma siamo andati in B per puro caso, e l’abbiamo affrontata con organico e mentalità da serie C. Così come l’estate scorsa, per la C, è stata allestita volontariamente una squadra da D. Qualcosa però deve essere andato storto, perché sia mister Rebuffi che il nostro organico di giovani stanno dimostrando tutto il loro valore, e l’attaccamento alla maglia. Sulla società, non commento le voci e sto alle dichiarazioni ufficiali del Presidente. Entro fine novembre dovrebbe esserci la presentazione della nuova proprietà. A quel punto valuterò in base ai fatti, sperando che non arrivino ad Alessandria figure che hanno già dato altrove pessima prova di sé. Del resto che il mondo del calcio stia attraversando una profonda crisi non lo scopriamo ora: ma i tifosi veri non si scoraggiano, e sanno apprezzare chi, come i giovani che scendono in campo quest’anno, sa dare tutto per la maglia grigia.