Prendersela con l’arte [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

Non è la prima volta e non sarà l’ultima.

Le dimostrazioni di ribellione al sistema hanno sfaccettature molteplici.
C’è chi lo fa in maniera silenziosa, chi si spende in modo aperto e rispettoso, chi si inventa gesti plateali per una immediata visibilità mediatica.
Da sempre è stato così, figurarsi ora che i media condizionano ogni nostra azione quotidiana e ogni pensiero superficiale.

Accade quanto segue riportando testualmente da siti vari:

23 ottobre 2022
Gli attivisti di Ultima Generazione hanno scagliato del purè di patate contro il dipinto “Les Meules” di Monet. L’ennesimo atto vandalico del presunto gruppo ecologista è avvenuto al Museo Barberini di Postdam, in Germania.

4 novembre 2022
Roma Alcuni militanti del movimento ecologista Ultima Generazione hanno imbrattato con una zuppa di verdura l’opera “Il seminatore”, esposta a Palazzo Bonaparte. Nessun danno per il dipinto.

15 novembre 2022
Continuano le proteste degli ambientalisti, questa volta hanno voluto colpire il quadro di Gustav Klimt «Morte e vita» esposto nel Museo Leopold a Vienna. I giovani che hanno compiuto questo gesto lo hanno voluto giustificare dicendo che è stato fatto per contrastare le nuove trivellazioni di petrolio e gas.

18 novembre 2022
Ben otto chili di farina gettati sulla macchina di Andy Warhol: è l’ultima azione di cinque attivisti (quattro donne e un uomo) a supporto della campagna Ultima Generazione, a Milano per lanciare l’allarme sul collasso climatico. La mostra “Andy Warhol – La pubblicità della forma” è stata poi riaperta.

Succede, dicevo, in queste ultime settimane.
Le opere d’arte sono viventi poiché sopravvivono al genio che le ha create e raccontano una storia.
Pulsano di energia propria.
Però le opere d’arte non possono reagire, possono solo morire.
Prendersela dunque con le opere d’arte è un atto vigliacco e carico di ignoranza, un delitto contro l’umanità.

Altra cosa è combattere il malcostume in maniera radicale, attraverso la diffusione della cultura, con la presa di coscienza dell’irreversibilità delle azioni cattive e della persistenza delle cose buone.
Ma questa è una chimera.

Sono ostaggio di un presente che non mi rappresenta.