Locci (FdI): “Per la giunta Abonante tre mesi di nulla. Ecco qualche suggerimento per dare una prospettiva ad Alessandria”

di Ettore Grassano

“Tre mesi di nulla, difficile anche criticarli nel merito sin qui. Ma prima o poi il sindaco Abonante e la sua giunta torneranno dalle vacanze, immagino: per cui mi porto avanti, e presento una serie di proposte costruttive, per il bene di Alessandria”. Emanuele Locci, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Rosso, con secca ironia, ma anche in maniera propositiva, elenca le priorità da cui partire per tenere ‘la barra dritta’, in un momento tanto delicato, ma anche per dare una prospettiva alla città capoluogo.

“Innanzi tutto – spiega Locci – bisogna proseguire i grandi progetti già avviati durante la scorsa consiliatura, peraltro con copertura finanziaria già assicurata: il secondo ponte Bormida, il recupero del Teatro, la restituzione alla città dell’ex ospedale militare e la coesione territoriale. Bisogna sostenere il percorso della smart city avviato da Amag che tanti benefici porterà sia in termini economici che in termini di efficienza, ammodernamento e servizi a favore della comunità alessandrina: dall’illuminazione pubblica alla tariffa puntuale per i rifiuti, dalla rete di hot spot wifi alle telecamere intelligenti. Bisogna continuare a rafforzare il legame con l’Università del Piemonte Orientale sostenendo il percorso per la realizzazione del nuovo campus e la collaborazione sui molti settori in cui questa è già stata avviata. Si deve arrivare ad una veloce definizione della localizzazione del nuovo ospedale per non rischiare di perdere questa opportunità sostenuta con fondi Inail. Non bisogna bloccare lo sviluppo, facilitando l’insediamento di nuove attività sia produttive che del terziario, creando le condizioni ottimali per gli investitori e percorsi coordinati per aiutare l’occupazione locale. Bisogna lavorare in stretto contatto con la Fondazione Slala ed i grandi attori del settore dei trasporti e della logistica, tanto quelli istituzionali che quelli privati, al fine di valorizzare la vocazione territoriale e rilanciare le potenzialità della piana alessandrina quale luogo non solo di rottura e scambio dei carichi ma anche di valorizzazione delle merci. Senza dimenticare che tutti questi processi devono essere guidati in un ottica di governance, assicurando trasparenza e coinvolgimento di tutti i portatori di interessi”.

A Locci non sono mai difettati impegno e competenze, e dopo un impeccabile quinquennio ‘istituzionale’, da Presidente del Consiglio Comunale, si appresta ora ad un percorso di opposizione senza sconti, “ma sempre finalizzata ad ottenere risultati concreti per la nostra comunità: servono risposte e fatti, per riuscire a far fronte ad una realtà che facile non sarà di sicuro”.

In questo percorso Locci non sarà solo, e ci tiene ad evidenziarlo: “Il gruppo di Fdi in Comune può contare, oltre che sul sottoscritto, su due figure di grande esperienza come Fabrizio Priano e Maurizio Sciaudone: faremo un costante lavoro di squadra, guardando già oltre questa maggioranza ‘arlecchino’, sulla cui tenuta ho serissimi dubbi”.

Presidente Locci, una valutazione sui primi mesi di giunta Abonante?
Non classificato, se fossimo a scuola o in una competizione sportiva. Davvero come fai a esprimere valutazioni di merito su una maggioranza che, da luglio ad ottobre, non ha adottato alcun provvedimento significativo se non delibere poco più che simboliche come quella per l’intitolazione del liceo classico cittadino. Aspettiamo ora il confronto sul Programma di Mandato per capire dove vogliono andare.

Che valutazione dà del Programma di mandato del sindaco?
L’esame del Programma di mandato di Giorgio Abonante purtroppo conferma l’insussistenza del progetto di questa amministrazione. A partire dalla forma prima ancora che dalla sostanza è il peggior programma che io abbia mai visto. Al di là di evidenti errori grammaticali ed ortografici, segno di superficialità nella redazione, colpisce la struttura confusionaria con cui è stato costruito, con temi ripetuti e trasversali nei vari capitoli, spesso fumosi e qualche volta addirittura contraddittori o fuori luogo, basti pensare che parlano dei pasti delle mense nel capitolo del welfare animale. Proprio la sconclusionatezza del programma ha reso difficile a noi della minoranza trovare la collocazione ideale per proporre degli emendamenti, cosa che comunque abbiamo fatto proponendo 96 emendamenti di cui ben 67 di Fratelli d’Italia dei quali 56 mi vedono come primo firmatario.

Quali sono le priorità su cui concentrarsi?
Ho affrontato tutti i temi proposti nel programma cercando di rafforzare gli impegni su alcuni che erano stati un po’ trascurati: la sicurezza, lo sviluppo economico, la partecipazione, lo sport, le politiche sociali a favore dei più deboli. E poi la famiglia, parola che mai compare nel programma del Sindaco Abonante, per cui propongo addirittura un nuovo capitolo e 9 emendamenti che pongono altrettanti obiettivi a sostegno delle famiglie alessandrine: dal sostegno alla genitorialità ed alla nascita alla ricostituzione del Consiglio della Famiglia, dagli aiuti a sostegno della maternità alle politiche che favoriscano la conciliazione dei tempi del lavoro con quelli di vita delle famiglie con particolare attenzione al ruolo dei nidi e delle scuole d’infanzia. Questa maggioranza è troppo impegnata a difendere presunti diritti come rivendicare ipotetiche “identità di genere” che hanno un impatto poco concreto nella vita di tutti i giorni della maggioranza dei cittadini da dimenticare che il nucleo fondamentale della società e primo luogo naturale di welfare ed educazione è proprio a famiglia, come peraltro ribadisce anche il nostro Statuto comunale.

Lei è stato un Presidente del Consiglio Comunale davvero super partes, apprezzato da tutti. Cosa le lascia questa esperienza?
E’ stato davvero un tassello fondamentale del mio percorso politico-amministrativo, che ho cercato di vivere con la massima adesione al ruolo, ed evitando ogni personalismo. Credo di essere stato il garante di tutti, mettendo la maggioranza nelle condizioni di poter portare avanti il suo programma di mandato per la città, e consentendo all’opposizione di svolgere appieno il suo ruolo di controllo e di garanzia, con completo accesso a tutti gli atti nei tempi previsti da leggi e regolamenti.
Uscivamo, lo ricordo, da un quinquennio in cui, come consigliere di opposizione, avevo sperimentato direttamente cosa significasse avere difficoltà di accesso ai documenti, spesso forniti solo in extremis, per rendere impossibile un’analisi approfondita. Dal 2017 abbiamo voltato pagina, e spero che indietro non si torni più. Con me tutti i consiglieri comunali hanno avuto accesso agli atti di programmazione e di bilancio nei tempi previsti dal TUEL e, con password dedicata, potevano accedere anche a tutti gli atti dell’ente, in assoluta trasparenza. Così come è stato importante, ben prima del covid, trasmettere tutte le sedute del consiglio comunale in diretta streaming su canale youtube ampliando la platea di chi può seguire i lavori del Consiglio Comunale.

Presidente Locci, la grande affermazione alle Politiche del suo partito certamente la gratifica: ma non c’è un po’ di rammarico per la mancata candidatura?
Non l’ho mai chiesta, la candidatura. Enzo Amich alla Camera è stata una scelta condivisa, frutto di un percorso pluriennale, e sono certo che saprà fare bene, portando a Roma le istanze di tutto il territorio provinciale. Personalmente mi è stato chiesto se fossi stato disponibile a candidarmi al Senato (quindi non in concorrenza o alternativa ad Amich: qualche giornale sul tema ha fatto un po’ di confusione) visto che il mio è stato uno dei migliori risultati del partito a livello nazionale e, come sempre, da soldato ho risposto ‘presente’. Poi si sono fatte, a livello nazionale, scelte diverse, e va benissimo così.

Sta già pensando alle Regionali del 2024?
Tanti amici me lo stanno chiedendo, e ancor più insistentemente mi stanno dicendo: “Candidati Sindaco, Alessandria ne ha bisogno”. Entrambe le ipotesi mi lusingano, anche se la seconda forse di più, per la passione con cui da tanti anni mi dedico alla nostra città, a partire dall’ascolto degli alessandrini, che in queste settimane mi manifestano crescente preoccupazione per la situazione generale, ma anche per la totale assenza di chi dovrebbe dare un indirizzo alla città, e guidarla con lucidità in un momento così complicato. C’è tempo però: oggi è il momento di dare la sveglia a questo sfilacciato ‘campo largo’, già naufragato a livello nazionale, e che rischia di tenere Alessandria ‘congelata’, in un momento in cui occorre invece essere reattivi, e mettere in campo proposte e soluzioni che guardino al futuro. Senza sviluppo e senza progettualità saremmo davvero al capolinea.