Eco e Berrone, le decisioni del Comune di Alessandria. E per lo sviluppo? C’è tempo [Centosessantacaratteri]

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di Enrico Sozzetti

Ancora delibere e atti comunicati prima su altri canali e poi diffusi dall’amministrazione. Ma la rapidità e l’autorevolezza delle decisioni per il futuro della comunità sono un’altra cosa

E alla fine l’istituto si chiamerà ‘Umberto Eco’, dando l’addio definitivo al ‘Saluzzo – Plana’? L’atto adottato dalla giunta comunale di Alessandria (la delibera si può scaricare dall’albo pretorio online) parla chiaro, dando il via libera, per la parte di competenza alla nuova intitolazione. Al contrario della precedente giunta guidata da Gianfranco Cuttica di Revigliasco che aveva detto di no, quella attuale di Giorgio Abonante ha detto invece di sì.

Il parere dell’amministrazione comunale è un passaggio obbligato. La norma prevede che «l’intitolazione di una scuola avvenga previa deliberazione del Consiglio di Circolo o di Istituto e trasmissione all’Ufficio scolastico provinciale, che acquisisce a tale riguardo le valutazioni del Prefetto e della Giunta Comunale». Il Consiglio di Istituto d’Istruzione Superiore ‘Saluzzo Plana’, con il provvedimento numero 16 del 12 luglio, ha approvato l’intitolazione dell’istituto a Umberto Eco. Ora è la volta del Comune di Alessandria. «Ritenuto di condividere le motivazioni espresse con la deliberazione del Consiglio di Istituto, stante la grandezza del personaggio, già studente del Liceo Classico Plana, riconosciuta a livello internazionale», l’amministrazione ha deciso di «esprimere parere favorevole all’intitolazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Saluzzo Plana” di Alessandria a Umberto Eco» e quindi di comunicare la decisione «all’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte – Ambito Territoriale di Alessandria e Asti per i provvedimenti di competenza».

La notizia, subito rilanciata da un sito di informazione che si segnala come puntuale canale di diffusione delle decisioni della giunta comunale, non cambierà certo le sorti del mondo, ma sicuramente farà discutere un po’. E magari ci sarà chi farà un parallelo con quanto avvenuto a Milano dove nel 2018 è stato intitolato proprio a Umberto Eco un istituto comprensivo. Con una piccola differenza: l’istituto si chiamava ‘piazza Sicilia’, prendendo il nome dal luogo fisico in cui si trova, piazza Sicilia 2. Una intitolazione che quindi non ha tolto alcunché. Non ha cancellato la memoria di qualcuno. Cosa che accadrà invece ad Alessandria se il percorso autorizzativo verrà completato nel nome di Eco. Infatti l’istituto non sarà più dedicato a Diodata Saluzzo Roero (letterata, scrittrice e poetessa, nata a Torino nel 1774, dove è scomparsa nel 1840, prima donna a essere associata all’Accademia delle Scienze del capoluogo piemontese) e a Giovanni Antonio Amedeo Plana (matematico, astronomo e senatore, nato a Voghera nel 1781 e morto a Torino nel 1864).

Sicuramente è già pronta la replica: ma vuoi mettere avere una scuola intitolata a Eco? Forse. Ma certamente non basta. Non è sufficiente, per Alessandria, capoluogo di provincia, avere un istituto con questo nome. Quello che è necessario è ben altro. È avere una classe dirigente capace di vivere nel mondo di oggi, di formulare una visione di sviluppo (realistica e non ideologizzata) per il territorio, di intercettare le opportunità e di essere veloce e rapida nelle decisioni. Certo, finora, non si è visto molto. Tanto meno sulla velocità. Dalla decisione presa dalla giunta o dal sindaco passano giorni, se non settimane, prima che venga data la notizia in modo ufficiale. Grazie a internet, e ai canali privilegiati, si sa quasi tutto in tempo reale, ma per Palazzo Rosso il concetto del tempo è evidentemente relativo.

Un ultimo esempio? La nomina del nuovo assessore, Giovanni Berrone. Il comunicato stampa arriva a distanza di giorni dalla diffusione della notizia. L’unica precisazione è rispetto alle deleghe: gestirà artigianato e agricoltura; commercio e mercati; rapporti con l’Agenzia del Demanio e con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. Poi c’è il virgolettato del primo cittadino, Abonante, che spiega come la nomina di Berrone sia «il frutto di un’intesa con le forze politiche che fanno riferimento alla coalizione guidata dall’ex candidato sindaco, Giovanni Barosini, nata in questi mesi in Consiglio Comunale e che ci permette di rafforzare il progetto politico a sostegno del programma elettorale sul quale gli elettori si sono espressi a fine giugno e che diventerà programma di mandato nelle prossime settimane, dopo la discussione e il voto in Consiglio comunale».