Monfrà Jazz Fest tra borghi e filari

Continua, con tanti appuntamenti anche a settembre, il Monfrà Jazz Fest: la festa del jazz e del Monferrato che, cominciata a giugno, non ha praticamente mai fatto pausa. La conclusione sembra ancora lontana vedendo un calendario che propone solo in questo mese ben 7 date e 14 esibizioni.
La formula adottata in questa fase della rassegna è quella di “On the UNESCO road”, cioè portare la musica in luoghi insoliti, quanto incantevoli, capaci di valorizzare il territorio in termini di paesaggio e di sapori. Da sempre, infatti, l’abbinamento tra musica e prodotti locali è uno dei punti di forza del Fest.

Sala, 3 settembre, Orange Blues Band

Si comincia, sabato 3 settembre alle 19 a Sala Monferrato, proprio con un concerto degustazione in vigna. A esibirsi tra i filari dell’Azienda Vitivinicola Botto Marco (SP41, n.16) sarà l’Orange Blues Band, formata dalla polistrumentista e cantante Laura Perilli, voce, armonica, kazoo, ukulele, Matteo Bergamini, chitarra; Andrea Rogato, piano; Gigi Andreone, basso e contrabbasso e Alessandro Casè, batteria. Sarà un omaggio alle più belle canzoni della tradizione blues e jazz interpretate al femminile dalla particolarissima voce della cantante romana, attiva sin dal 2000 in molti locali del Centro-Nord Italia, con alcune collaborazioni live anche in Europa. Ad accompagnarla in questa esperienza musicale, che fonde la sua voce sognante dalle radici Jazz, quattro musicisti di grande esperienza e ampio background musicale che aggiungeranno la giusta dose di british blues, rock pop e soul al sound della band. Durante il concerto ci sarà la merenda sinoira con degustazione vini dell’Azienda Vitivinicola Botto Marco. Il costo è di € 35. Prenotazioni al 340 8509299.

Laura Perilli – Cantante dalla voce raffinata e suadente particolarmente adatta sia al repertorio di “standard” americani che alla Bossanova brasiliana. Autodidatta, si ispira a cantanti storiche come Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e, parlando di artiste odierne, Dee Dee Bridgewater, Diana Krall, le italiane Rossana Casale, Roberta Gambarini e Ada Montellanico. Nel 2006 è stata selezionata come voce del Berklee Award Group per aprire l’edizione 2006-2007 di Umbria Jazz Winter. Attiva soprattutto nel circuito jazz romano, lombardo ed in Germania, grazie alle collaborazioni con il chitarrista Peter Autschbach, con cui ha pubblicato anche un cd nel 2009 (Summer Breeze).
Andrea Rogato – Diplomato in Pianoforte al Conservatorio di Genova e al C.P.M.(Centro Professione Musica) di Milano. Come pianista vanta esperienze televisive(Festivalbar, 30 ore per la Vita, Super, Capodanno su Rai 1) e collaborazioni con artisti nazionali ed internazionali, tra cui Beppe Fiorello, Banco del Mutuo Soccorso, Aldo Tagliapietra (Le Orme), Bernardo Lanzetti (ex voce PFM), Clive Banker (Jethro Tull).Nel 2010 partecipa ai seminari di Umbria Jazz tenuti a Perugia dal Berklee College of Music di Boston, dove approfondisce il piano jazz. Attualmente, oltre a dedicarsi all’attività didattica, è tastierista e coordinatore musicale del S.Bartolomeo Gospel Choir e con Andrea Rogato Jazz Trio tiene concerti nell’ambito del repertorio jazzistico.
Gigi Andreone – Bassista, contrabbassista, didatta, ingegnere del suono, attivo dal 1997 live e in studio, studia armonia ed improvvisazione con Riccardo Fioravanti e successivamente contrabbasso con Riccardo Vigorè. Suona negli anni in più di venti album, tra cui quelli della sua band Odd Dimension di cui è anche autore e che lo porta ad esibirsi in Italia e all’estero in contesti di festival e locali di portata internazionale, proseguendo inoltre come session man e compositore per altre band quali A Perfect Day con cui si esibisce anche al festival internazionale Sonisphere – Roma. Prosegue da sempre la sua passione per il blues ed il jazz che lo porta ad essere premiato ad alcuni concorsi quali Percfest Laigueglia 2007. E’ attivo in ambito jazz e blues con varie formazioni e in studio di registrazione.
Matteo Bergamini – Chitarrista dalle radici rock, inizia giovanissimo l’attività live che lo porta a suonare in molti locali del nord Italia. Attivo discograficamente, pubblica nel 2008 ‘Fiori d’ Arancio’ che avvia il progetto Orange Blues Band. Attualmente prosegue nella sua passione per questo strumento anche come manager nell’ambito dell’industria musicale della produzione di chitarre.
Alessandro Casè – Si laurea nel 2019 in batteria e percussioni Jazz presso i Civici Corsi di Jazz di Milano diretti da Enrico Intra. Ha frequentato i corsi di musica d’insieme e big band diretti da Claudio “Wally” Allifranchini presso la scuola Dedalo di Novara e ha fatto fa parte di alcune orchestre stabili dei Civici Corsi di Jazz come il Workshop Ensemble diretto da Luca Missiti e la Swing Band diretta da Paolo Tomelleri. Ha collaborato in alcune occasioni con la Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra, orchestra rappresentativa stabile della scuola. Dal 2021 studia privatamente con il batterista newyorkese Dennis Mackrel, ex-membro della famosa Count Basie Orchestra. Fa parte dal 2016 della Big Band Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio, tra le più importanti big band a livello nazionale che ha al suo attivo collaborazioni di grande livello in campo jazzistico (Bob Mintzer, Phil Woods, Dee Dee Bridgewater e altri). Con la stessa ha avuto la possibilità di esibirsi in vari festivals tra cui “AVigevano Jazz”, “Garbagnate in Jazz”, “International Jazz Day” e lo spettacolo teatrale “Sing & Swing” dell’attore e comico Massimo Lopez. Nel 2019 ha collaborato con l’attore e comico Tullio Solenghi in occasione di una serie di concerti dedicati a Duke Ellington e ha condiviso il palco in occasione del festival “Garbagnate in Jazz” con Tullio de Piscopo, icona della batteria. Nello stesso ha avuto la possibilità di suonare e collaborare con Bob Mintzer, sassofonista di fama mondiale. Nel 2020, oltre a collaborare con Rick Margitza (Miles Davis), diventa batterista stabile della JM Jazz World Orchestra, big band giovanile che riunisce talenti da tutto il mondo, diretta da Luis Bonilla.

Villamiroglio, 4 settembre, Italo American Swing

Domenica 4 settembre il Monfrà Jazz Fest si trasferisce in Valcerrina, sulla collina di Villamiroglio. In collaborazione con la rassegna organizzata dal Comune si presenta Italo American swing, duo formato da Max Giglio, voce e chitarra e Veronica Perego al contrabbasso. Il repertorio della formazione è caratterizzato da una eterogenea e frizzante carrellata di successi a partire dai classici dell’era dello Swing americano anni Trenta, passando per gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, in cui non mancano i classici italiani di Fred Buscaglione, Paolo Conte, Domenico Modugno e molte altre rivisitazioni di classici. Il programma prevede alle ore 18.00 la possibilità di visite guidate al borgo, alle 18.30 il concerto (ingresso libero fino ad esaurimento posti) e alle 19.30 l’immancabile merenda sinoira a cura dell’associazione ‘J’amis en festa’ Villamiroglio (costo € 15). Prenotazioni al 348 5763077.

Max Giglio, classe 1988, è un giovane cantante attivo tra Torino e Genova. Grande appassionato di Jazz e di musica latina, si è formato alla scuola civica di Torino e sta attualmente finendo il biennio in canto Jazz presso il Conservatorio Paganini di Genova. Ha seguito corsi e master class di grandi esponenti del Jazz italiano e internazionale (tra cui Andrea Pozza, Pietro Leveratto, Paolo Silvestri, Roberta Gambarini, Barbara Raimondi, Diana Torto, Marianne Sullivan). Nel 2017 ha partecipato al Festival Narrazioni Jazz a Torino come vocalist della Big Band Orchestra Vagante. Nel 2018 ha registrato il suo primo album, Arco-íris, un omaggio al cantautorato brasiliano. Si esibisce regolarmente da anni tra Piemonte e Liguria in varie formazioni. Ha collaborato con numerosi musicisti del panorama italiano come Eleonora Strino, Rodolfo Cervetto, Marco Tindiglia, Palmino Pia, Fabio Gorlier, Veronica Perego, Francesco Negri.

Veronica Perego inizia a studiare musica nel 2001, prima intraprendendo studi classici di pianoforte per passare successivamente al basso elettrico e al contrabbasso. Nel marzo del 2019 si è diplomata in contrabbasso jazz al Conservatorio di Torino G. Verdi con il maestro Furio Di Castri. Tra il 2010 e il 2016 ha partecipato ad alcune masterclass tra cui quella organizzata dalla Berklee School a Perugia durante il festival jazz Umbria Jazz e quella tenuta dalla Juilliard School a Torino durante il Torino Jazz Festival. Nel 2017 ha partecipato ai seminari di Nuoro Jazz, vincendo la borsa di studio per l’anno successivo. Nel 2019 ha partecipato all’interscambio tra Nuoro Jazz e il Festival di Ponferrada (Spagna) KM251. Tra i concerti importanti sono da ricordare quelli all’ Open Jazz Festival di Ivrea, al Torino Jazz Festival con la Julliard School, al Torino Jazz Festival – Fringe, al festival Novara Jazz a TedxCrocetta, al Salone del libro di Torino e al Festival Alta Felicitа in Val di Susa. Nell’aprile e maggio 2018 ha preso parte al tour Akkordeonale, svoltosi in Germania, accompagnando musicisti provenienti da diverse nazioni di tutto il mondo per un totale di 33 concerti. In questi anni ha avuto il piacere di collaborare occasionalmente con Giampaolo Casati, Emanuele Cisi, Alessandro Minetto, Alfredo Ponissi, Joao Pedro Teixeira e Youssra El Hawary. Dal 2017 collabora con il cantautore Federico Sirianni.

Villadeati, 4 settembre, Book in jazz

Giusto il tempo di cambiare collina (ma sempre rimanendo in Valcerrina) e sempre domenica 4 settembre a Villadeati è programmato un appuntamento di Book in Jazz. Si presenta “Io sono un Jazzista” con il suo autore Guido Michelone, accompagnato nella sua narrazione da Tommaso Profeta, sax, e Stefano Profeta, contrabbasso. “Io sono un jazzista” è un romanzo breve che narra le avventure di Richard Goodlife, al secolo Riccardino Bellavita, immaginario suonatore di sassofono nella Milano di fine anni Cinquanta, tra balere e night, spogliarelliste e nobildonne, industriali e spiantati: l’ambiente al contempo quotidiano e favoloso per un giovane di belle speranze, che vive allegramente una realtà popolare di volta in volta comica, piccante, grottesca, che Michelone racconta con una prosa quasi fiabesca, ricca comunque di finezze e citazioni tra Jack Kerouac e Carlo Emilio Gadda.
Il pubblico è atteso dalle 20.00 per una visita al borgo e la cena al circolo “Al cortiletto”. Prenotazioni al 329 0488928. Il concerto-spettacolo comincerà alle 21.00.

Guido Michelone Insegna Storia della Musica Afroamericana al Master in Comunicazione Musicale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Per quanto concerne il jazz, dagli anni Novanta via via lavora ai progetti Tutti for Louis, Miles Gloriosus, Boogie Movie dei registi Daniele Ciprì e Franco Maresco e alla sceneggiatura del lungometraggio in fieri Jazz Story del cartoonist Riccardo Maneglia. È attivo nella jazz-poetry assieme a diversi jazzmen italiani, per i quali compone le sei commedie riunite nel volume Teatro Jazz (2004). Oltre collaborare a festival e rassegne, al Museo del Jazz di Genova, al quotidiano «Il Manifesto», al settimanale «Alias» e alle riviste «Magazzino Jazz», «Niederngasse», «Buscadero», «Jazz Convention», realizza, nel corso degli anni, progetti editoriali come il volume bibliografico Mi ricordo il jazz (prefazione di George Perec) e, a propria firma, una trentina di libri sul jazz tra cui i fortunati Jazz Forever, Jazz Set, Il Michelone. Nuovo dizionario del jazz, Jazz Photo, Musica e politica le antologie Jam Session e Swing in versi (assieme alla poetessa Francesca Tini Brunozzi), è direttore artistico della collana “Introduzione alla storia della musica afroamericana”, autore di alcune dispense per l’Università Cattolica e dei sei romanzi Cinquanta. Secondo Novecento, A Charlie Chàn piace il jazz?, Parigi a Vercelli, Giovane giovane giovane, Faber, Clara Schumann nel XXI secolo e il settimo appena uscito Io sono un jazzista? Le ordinarie avventure di Richard Goodlife.
Tommaso Profeta è un talento emergente del panorama jazz italiano e nonostante la sua giovanissima età (classe 2004) vanta esperienze e collaborazioni internazionali, sia come solista e leader che membro di orchestre e big band.
Stefano Profeta, nato a Vercelli nel 1971, ha iniziato a nove anni lo studio della chitarra classica presso la scuola comunale di musica A. Vallotti di Vercelli. Ha in seguito studiato contrabbasso con Franco Feruglio presso il Conservatorio Statale di Musica di Alessandria ed ha conseguito, nello stesso Conservatorio, la Laurea con lode di I Livello in Musica Jazz, Popular e Musiche Improvvisate con specializzazione strumentale in Composizione e Arrangiamento jazz, discutendo una tesi su Charles Mingus sotto la guida del professor Enrico Fazio. Ha seguito workshop e seminari di musicisti italiani e stranieri tra cui Sandro Gibellini, Ralph Towner e Carl Verhayan. Negli anni ’90, dopo alcuni soggiorni in India, ha cominciato lo studio del sitar e delle forme ritmiche legate alle tabla, approfondendo poi la conoscenza della musica indiana seguendo i corsi del Centro Studi Orientali e Mediorientali, sotto la guida del prof. Perinu, dell’Università di Torino.Inoltre la curiosità e l’amore per la musica in generale lo hanno portato via via a frequentare culture musicali e musicisti di svariate tradizioni, da quella occitana e franco-provenzale, fino a quella africana: è attivo, quindi, su un vasto panorama musicale, che spazia dal jazz alla musica d’autore fino alla musica popolare ed etnica. Tra le collaborazioni si possono annoverare: John Riley, Alberto Mandarini, Kyle Gregory, Giampaolo Casati, Gianni Coscia, Gianluigi Trovesi, Mauro Beggio, Gianni Cazzola, Claudio Allifranchini, Sergio e Renzo Rigon, Emilio Soana, Alfred Kramer, Sandro Gibellini, Mauro Parodi, Marco Detto, Fabrizio Trullu, Piero Pollone, Rudy Migliardi, Francesco D’Auria, Claudio Filippini, Giulio Visibelli, Federico Sanesi, Anupam Shobhakar, Daniele Di Gregorio, Tony Arco, Massimo Manzi, Ginger Brew, Arthur Miles, Maria Pia De Vito.

Per il programma completo e per acquistare i biglietti è attivo il sito www.monjazzfest.it