di Pier Luigi Cavalchini
Tre o quattro anni fa fummo eliminati subito in coppa Italia dal FeralpiSalò in casa (con un gol di Chiarello, se non erro) in un clima ovattato e un po’ surreale che si è rivissuto nel sabato appena trascorso. Un po’ di calura agostana, i soliti convenevoli, la bella idea di rendere gratuita e gradevole la visone della partita “all’ombra” in tribuna…e tutto sarebbe stato più tollerabile.
Ci era già capitato di perdere in casa ad agosto, appunto, è non ne facemmo un dramma. Ma ora le cose stanno diversamente… L’estate è stata devastante dal punto di vista sportivo per Alessandria. Non c’è molto altro oltre la squadra del cuore, quel “vecchio cuore grigio” che, nonostante tutto continua a battere e che, giustamente, vuole essere rappresentato da professionisti e, soprattutto, da persone che ce la mettono tutta. Del “non c’è molto altro” mi assumo la piena responsabilità ma, lo sappiamo tutti, è la verità. Sul “mettercela tutta” invece, qualche notazione positiva.
I giovani visti sabato 27 agosto al “Mocca” si sono impegnati allo spasimo, hanno cercato di mettere in pratica le indicazioni del neo allenatore Rebuffi, hanno cercato l’impossibile inseguendo il pareggio ma…non basta. Per ora ci è andata bene con un contenimento del passivo ed una sconfitta di misura ma così non si può fare molta strada. Ci eravamo lasciati con una serie di considerazioni su come l’Alessandria (quella di Pisseri, Prestia, Casarini, Parodi, Di Gennaro, Moreno Longo e co.) aveva gettato alle ortiche nelle ultime partite un campionato di sofferenza ma, alla fine con una salvezza a portata di mano. Ci eravamo lasciati con l’immagine di Parodi in ginocchio abbracciato da Prestia e Di Gennaro a fine partita persa con il Vicenza, addirittura con paragoni classici… Il “Galata ferito” (statua di un gallo ferito a morte da un legionario romano, ora al “Museo Altemps” di Roma) lo ricordano in molti e lo stesso Parodi lo ha citato in un suo post. Ma ora la storia è cambiata. Dopo una reazione da “Sartana non perdona” (mitico spaghetti western del 1968) il presidente Luca di Masi sembra tornato sui suoi passi e, dopo la scena madre della sparatoria senza pietà, cerca di ricucire il rapporto con città, sportivi e ambiente. Vedremo…
Giusto per onor di cronaca … qualche notazione in dettaglio. Spiccano le maglie a strisce verdi e gialli dei lombardi, noi in tenuta grigia d’ordinanza (con la novità del “bianco a fascia trasversale della ripresa). Si comincia e si soffre, subito. Primo minuto di pressione sangiulianese e prima parata per Marietta. I nomi dicono poco, spesso alterati dal passaparola. Galeandro nel primo tempo e Nepi nel secondo si guadagnano i galloni sul campo con tiri non facili ben indirizzati in porta. Due conclusioni su tre in porta da parte dei grigi “a segno”, a confronto di una decina complessive del SanGiulianoCity con solo tre realizzazioni, di cui due facilmente neautralizzabili con un difesa più organizzata.
Infatti il risultato finale è di 3 a 2 per gli ospiti che vanificano una prestazione superiore, soprattutto a centrocampo, con una imprecisione preoccupante delle punte.
Ma pensiamo a noi. Pagani, Checchi, Nichetti e, più indietro Rivoira, Rota e Costanzo ce la mettono tutta ma, si capisce, l’Alessandria della “rifondazione 2022” per il momento non può andare oltre. Al decimo minuto il gol a sorpresa su contropiede dell’ Orso Grigio, con un Galeandro pronto a mettere in rete un assist perfetto di Ghiozzi. L’Alessandria di Rebuffi gioca di rimessa e cerca di sfruttare i corridoi che si aprono in corrispondenza delle folate in avanti dei “Cities”. Si gareggia quasi alla pari per tutto il primo tempo e il risultato di parità a inizio ripresa è sostanzialmente giusto. Solo una imprecisione nel taglio che ha permesso al “giallo-verde” Anastasi di presentarsi da solo a porta vuota, permette ai lombardi il pareggio onestamente più che meritato. Meno giustificabili le azioni da rete che portano, nei primi dodici minuti del secondo tempo, ad allungare a tre le segnature per il San Giuliano. Un po’ più di attenzione e Qeros e Zanon sarebbero ancora lì a provarci. Comunque dal 15esimo della ripresa torna di nuovo un certo equilibrio in campo e, fino alla fine , i Grigi ci provano. Con Galeandro e poi, con successo, con Nepi. Più nulla da segnalare fino al termine se non l’impressione di vivere un incubo da cui risvegliarsi al più presto.
Buona la prova di Marietta (i gol per il SanGiuliano potevano essere cinque o sei) , meglio il centrocampo visto nella seconda parte della ripresa rispetto a quello del primo tempo. Si attendono rinforzi, si parla di Baldi, di un portiere di qualità e di un attaccante “in doppia cifra”… Vedremo. Le duecento persone presenti temevano anche di peggio e si sono mantenute sul “chi va là” per tutta la durata del match accennando qualche timido applauso di incoraggiamento a fine partita. Da notare una ventina di “aficionados” della Gradinata Nord che hanno provato a rinverdire fasti passati… Un assaggio di quel che può essere il “Moccagatta” e di cosa può diventare la piazza sportiva di Alessandria, se debitamente stimolata. Vedremo….