Villaggio Fotovoltaico del Cristo: tre ipotesi di riqualificazione nell’analisi di Gianni Ravazzi

Sabato 18 giugno, si è tenuto un incontro pubblico tra gli abitanti degli edifici della zona del Villaggio Fotovoltaico e Gianni Ravazzi quale consigliere dell’uscente amministrazione, alla presenza dei rappresentanti della Commissione Sud (Borgoglio, Pilotto e Venneri). Lo scopo dell’incontro era quello di condividere con i residenti alcune idee ed ipotesi circa la riqualificazione dell’area del laghetto che presenta alcune problematiche tecniche, nonostante gli interventi eseguiti negli ultimi mesi.

Premesso che i lavori fino ad oggi fatti sono comunque utili per il proseguimento della risistemazione, si sono evidenziate alcune necessità per le quali si possono valutare sostanzialmente tre tipi di intervento, riportati di seguito sulla base delle indicazioni ricevute da Gianni Ravazzi:

Ipotesi 1) La riqualificazione del laghetto, così come si trova ora, ha mostrato alcune criticità che non si potevano conoscere prima del lavoro fatto ad oggi. La prima è il fatto che il rivestimento abbia
alcuni punti danneggiati (sono stati sistemati, ma solo riempendolo si potrà capire la reale tenuta) e questo potrebbe causare problemi ai garage sottostanti. La seconda è la reale capacità delle pompe ripristinate e dei filtri di far circolare l’acqua e filtrarla in maniera corretta, per evitare il formarsi di alghe ecc… Questo secondo problema dipende da molti fattori: in condizioni normali, pompe e filtri, sarebbero in grado di svolgere il loro compito; tuttavia
l’esperienza ci ha mostrato che, a fronte di “inserimento” nel laghetto di oggetti vari e, oltre alle foglie portate dal vento, pompe e filtri vanno in sofferenza. Questo comporta che i costi di gestione di questo spazio potrebbero diventare particolarmente onerosi. Ritengo che, viste le risorse finanziarie disponibili, la scelta di ripristinare il laghetto così come è ora, assorbirebbe tutto il budget disponibile, a fronte di un risultato non certo e alla concreta possibilità entro
pochissimo di ritrovarsi nella situazione di degrado in cui versava prima dell’attuale risistemazione.

Ipotesi 2) La seconda ipotesi di lavoro potrebbe considerare di trasformare l’intera area laghetto in una zona verde con parchetto giochi o comunque spazi relax, con piantumazione di altre essenze arboree e investire sulla zona pista di pattinaggio, magari cercando un accordo per la sua gestione con qualche gruppo sportivo. Questa soluzione avrebbe vantaggi e svantaggi. Vantaggi: realizzare dell’intervento definitivo, senza problemi per le possibili perdite di
acqua con i rischi relativi ai garage sottostanti; costi di gestione di circa 8/10 volte più bassi rispetto alla gestione del laghetto, liberando così risorse per la manutenzione sia dell’area verde che maggiori della pista di pattinaggio; eviterebbe la presenza di acqua ferma (nonostante le pompe di ricircolo, lungo i bordi l’acqua tende a stagnare) dove le zanzare trovano l’habitat ideale per riprodursi e non si presenterebbe ovviamente più, in nessun modo, il problema
dell’acqua sporca e puzzolente… Svantaggi: verrebbe snaturato il progetto iniziale e che in qualche modo caratterizza l’area e da cui deriva anche il nome con cui il quartiere è conosciuto. Ritengo che, seppure economicamente e funzionalmente questa via sarebbe la più sicura, si debba anche tenere conto della storia del quartiere e magari trovare una soluzione mediana.

Ipotesi 3) La terza possibile soluzione, quella mediana appunto, potrebbe valutare una sensibile riduzione dello spazio “acqua” per avere una gestione meno complicata e costosa ma nello stesso tempo mantenendo la caratteristica originaria del luogo. Il rischio perdite e relativi problemi per i garage sottostanti sarebbero ridotti e si potrebbe allargare l’area verde mantenendo comunque l’idea originaria. Nello stesso tempo si potrebbe puntare sul rilancio della
pista di pattinaggio e, coinvolgendo una società sportiva nella sua gestione, rilanciare l’intera area. Questa soluzione che a me parrebbe la più equilibrata, implica comunque un impegno da parte dei residenti per una sorta di “condivisione” che, come in altri casi già realizzati, permetta, una volta che l’area è “ripristinata” di “viverla” e “presidiarla”.

Dopo aver distribuito una copia delle ipotesi di progetto ai residenti, ed ottenuto il loro responso, si è giunti alla seguente indicazione anche se continuano ad arrivare proposte:

Ipotesi 1: 2 preferenze
Ipotesi 2: 8 preferenze

Ipotesi 3: 11 preferenze

Allo stato attuale è evidente che i residenti hanno ben compreso le difficolta economiche a cui si potrebbe andare incontro per il mantenimento del laghetto nella configurazione attuale.

Alessandro Borgoglio
Coordinatore
Commissione Alessandria Sud