Commercianti del Cristo e commissione Alessandria Sud: “Ecco il nostro progetto per l’area laghetto fotovoltaico”

Gentile abitante,

sabato 18 giugno u.s., alle ore 17.00 si è tenuto in prossimità del laghetto del c.d. Villaggio Fotovoltaico, un incontro aperto ai residenti della zona per illustrare le motivazioni legate allo svuotamento della vasca del laghetto e delle possibili soluzioni da adottare per ripristinare l’area rendendola fruibile.

Erano presenti Giovanni Ravazzi quale Consigliere comunale che ha seguito tutte le vicissitudini recenti legate all’area ed alcuni membri della Commissione Alessandria Sud. Dal confronto con i partecipanti, sono emerse alcune ipotesi di risistemazione dell’area, che sono di seguito riportate, ma che nell’ottica di coinvolgimento dei cittadini, vorremmo condividere con Voi, e soprattutto Vi chiediamo di esprimere una preferenza circa l’intervento da eseguire, in quanto la volontà dell’attuale giunta comunale uscente è comunque quella di condividere con gli abitanti le decisioni che interessano le aree in cui vivono.

Vi chiediamo pertanto di esprimere una Vostra preferenza verso una delle tre soluzioni sotto riportate, attraverso la comunicazione ad uno seguenti indirizzi:

 mail: alessandriasud2020@gmail.com indicando la soluzione scelta (ipotesi 1, 2 o 3)
 sms / whatsapp: 320.7524466 indicando la soluzione scelta (ipotesi 1, 2 o 3)
 contrassegnando con una “X” la soluzione che preferite ed inserendo la presente comunicazione nella cassetta postale presso la sede dell’Associazione in via Parri 8 ad Alessandria

Al fine di poter raccogliere le Vostre indicazioni e trasmetterle successivamente all’Amministrazione comunale, Vi chiediamo di rispondere attraverso i canali sopraindicati entro giovedì 30 giugno.

Siamo certi di una vostra collaborazione affinché la scelta che verrà portata avanti dall’Amministrazione comunale, possa rispecchiare effettivamente la volontà dei residenti

Un cordiale Saluto

Alessandro Borgoglio
Coordinatore Commissione Alessandria Sud

Da Giovanni Ravazzi:

Premesso che i lavori fino ad oggi fatti sono comunque utili per il proseguimento della risistemazione, si sono evidenziate alcune necessità per le quali possiamo valutare sostanzialmente tre tipi di intervento.
Oggi sono in funzione 6 telecamere di controllo che aiuteranno sicuramente a ridurre l’incidenza del vandalismo, ma non ad eliminarlo (purtroppo!). E’ fondamentale la collaborazione dei cittadini attivi, che devono segnalare ogni situazione di pericolo e degrado.
La riqualificazione dell’area può essere fatta seguendo 3 diverse linee di progetto e se i cittadini che abitano nella zona daranno indicazione di quale delle tre strade preferirebbero, potremmo produrre un’idea/progetto in linea con le indicazioni ricevute.

• Ipotesi 1) La riqualificazione del laghetto, così come si trova ora, ha mostrato alcune criticità che non si potevano conoscere prima del lavoro fatto ad oggi. La prima è il fatto che il rivestimento abbia alcuni punti danneggiati (sono stati sistemati, ma solo riempendolo si potrà capire la reale tenuta) e questo potrebbe causare problemi ai garage sottostanti. La seconda è la reale capacità delle pompe ripristinate e dei filtri di far circolare l’acqua e filtrarla in maniera corretta, per evitare il formarsi di alghe ecc… Questo secondo problema dipende da molti fattori: in condizioni normali, pompe e filtri, sarebbero in grado di svolgere il loro compito; tuttavia l’esperienza ci ha mostrato che, a fronte di “inserimento” nel laghetto di oggetti vari e, oltre alle foglie portate dal vento, pompe e filtri vanno in sofferenza. Questo comporta che i costi di gestione di questo spazio potrebbero diventare particolarmente onerosi. Ritengo che, viste le risorse finanziarie disponibili, la scelta di ripristinare il laghetto così come è ora, assorbirebbe tutto il budget disponibile, a fronte di un risultato non certo e alla concreta possibilità entro pochissimo di ritrovarsi nella situazione di degrado in cui versava prima dell’attuale risistemazione.

• Ipotesi 2) La seconda ipotesi di lavoro potrebbe considerare di trasformare l’intera area laghetto in una zona verde con parchetto giochi o comunque spazi relax, con piantumazione di altre essenze arboree e investire sulla zona pista di pattinaggio, magari cercando un accordo per la sua gestione con qualche gruppo sportivo. Questa soluzione avrebbe vantaggi e svantaggi. Vantaggi: realizzare dell’intervento definitivo, senza problemi per le possibili perdite di acqua con i rischi relativi ai
garage sottostanti; costi di gestione di circa 8/10 volte più bassi rispetto alla gestione del laghetto, liberando così risorse per la manutenzione sia dell’area verde che maggiori della pista di pattinaggio; eviterebbe la presenza di acqua ferma (nonostante le pompe di ricircolo, lungo i bordi l’acqua tende a stagnare) dove le zanzare trovano l’habitat ideale per riprodursi e non si presenterebbe ovviamente più, in nessun modo, il problema dell’acqua sporca e puzzolente… Svantaggi: verrebbe snaturato il progetto iniziale e che in qualche modo caratterizza l’area e da cui deriva anche il nome con cui il quartiere è conosciuto.
Ritengo che, seppure economicamente e funzionalmente questa via sarebbe la più sicura, si debba anche tenere conto della storia del quartiere e magari trovare una soluzione mediana.

• Ipotesi 3) La terza possibile soluzione, quella mediana appunto, potrebbe valutare una sensibile riduzione dello spazio “acqua” per avere una gestione meno complicata e costosa ma nello stesso tempo mantenendo la caratteristica originaria del luogo. Il rischio perdite e relativi problemi per i garage sottostanti sarebbero ridotti e si potrebbe allargare l’area verde mantenendo comunque l’idea originaria. Nello stesso tempo si potrebbe puntare sul rilancio della pista di pattinaggio e, coinvolgendo una società sportiva nella sua gestione, rilanciare l’intera area. Questa soluzione che a me parrebbe la più equilibrata, implica comunque un impegno da parte dei residenti per una sorta di “condivisione” che, come in altri casi già realizzati, permetta, una volta che l’area è “ripristinata” di “viverla” e “presidiarla”.