Quell’Alessandria masochista che respinge il lavoro…e quanta confusione sul Ponte Cittadella [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) E’ triste la non conoscenza dei fatti reali, da parte di molti miei concittadini, in merito all’abbattimento del Ponte sul Tanaro, conosciuto come Cittadella. L’ho scoperto dai commenti su Facebook, dopo una notizia che ha scaldato gli animi degli alessandrini, almeno sui social. Lo spunto è stato il mancato collaudo tecnico-amministrativo del ponte Meier, che ha portato alla sospensione per sei mesi di un dirigente del Comune di Alessandria. La vicenda sul social ha ‘allargato il campo’ in merito ai ponti, e mi ha fatto capire quanto gli alessandrini siano disinformati sul pregresso. Intanto e per curiosità ho voluto conoscere cosa comporta un Collaudo Amministrativo, che è solo burocratico, consapevole che la sicurezza del ponte è garantita. Ho trovato che ci sono delle tempistiche di legge ravvicinate oltre al Collaudo statico, con indagini diagnostiche e prova di carico del ponte. Il termine per l’ultimazione delle operazioni di collaudo di opere pubbliche è regolato dall’art. 102 del D. Leg.vo 50/2016, il quale al comma 3 dispone che il collaudo finale deve avere luogo non oltre sei mesi dalla data di ultimazione dei lavori (da accertarsi tramite il certificato di ultimazione dei lavori, redatto dal direttore dei lavori – cfr. art. 12 del D. Min. Infrastrutture e Trasp. 07/03/2018, n. 49).
Sulla sospensione del Dirigente a pochi giorni dal voto e in un momento politicamente delicato le opposizioni di Pd, Italia Viva, Moderati, Lista Abonante si sono dichiarate perplesse e stupite, forse perché preoccupate visto che il suddetto ponte fu realizzato dalla ex Amministrazione Rossa e collaudato il 23 ottobre 2016.
Ma anche in periodo di elezioni la vita di un Comune deve andare avanti, e deve sempre portare a termine e nei tempi di legge ogni situazione: e poi perché si preoccupano se ritengono di aver espletato compiutamente il loro incarico? Chiusa questa parentesi vado al dunque, su questa notizia si sono scatenati i soliti leoni da tastiera con commenti inaccettabili contro il dirigente sospeso, e nella massa forcaiola ne ho lette di ogni colore sull’abbattimento del vecchio ponte detto Cittadella. Ovviamente accuse politiche in cui qualcuno ha infilato persino Cuttica, che con l’abbattimento del vecchio ponte non ha niente a che fare. Grande disinformazione popolare, e sarebbe opportuno che certuni prima di parlare o scrivere si informassero su tutto l’iter di quel ponte, già a partire dal posto alluvione ’94, un destino tracciato dal PAI/PS45. Il Cittadella infatti andava già abbattuto durante l’amministrazione Scagni (2002/2007), dopo la sostituzione del ponte ferrovia e Forlanini con arcate adeguate alle nuove piene, e la costruzione del ponte di servizio Tiziano. Ma nonostante le sollecitazioni ADBO – Autorità di Bacino del Fiume Po (ho copie delle lettere inviate), in quella consiliatura non se ne fece nulla. La decisione venne dal Governo durante una piena nel 2009: Guido Bertolaso, presente in Alessandria, era pronto a chiamare gli incursori della Marina e a far saltare il ponte della Cittadella per evitare che Alessandria andasse sott’acqua (anche qui ho documentazione ufficiale). Sempre nel 2009 in Prefettura davanti al Prefetto Francesco Gastaldo fu deciso l’abbattimento, le firme: Guido Bertolaso (capo del Dipartimento di Protezione civile), Daniele Borioli (Assessore OOPP Regione Piemonte), Paolo Filippi (Presidente Provincia di Alessandria), Piercarlo Fabbio (Sindaco di Alessandria), ADBPO- Autorità di bacino e AIPO – Agenzia Interregionale per il Po (io ero presente). Riassumendo: Gianfranco Cuttica non c’entra nulla, e Piercarlo Fabbio non fu il primo esecutore della dipartita del vecchio ponte. Documentarsi sempre su tutto, e non recepire le notizie al bar o da chiacchiere “ovattate” solo per becera opportunità politica.
Voto: 4

 

2) Sviluppo e posti di lavoro per Alessandria? Il Retroporto di Alessandria è un treno che non dobbiamo perdere: sarebbe davvero un atto di masochismo Le Ferrovie dello Stato mettono in vendita gli scali merci di Alessandria e di Novi San Bovo CorriereAl 1per il capoluogo e per tutta la provincia. Questa notizia del 4 giugno dovrebbe far ben sperare: “FI: Rossini, retroporto Alessandria chiave di volta per futuro”. Le parole di Cesare Rossini, Presidente Slala (Fondazione logistica nord ovest d’Italia), in un convegno sul retroporto di Alessandria e del Basso Piemonte a servizio dei porti liguri evocano crescita e futuro del Paese, del Piemonte e del nostro territorio. La ‘chiave di volta’ è lo Smistamento di Alessandria da rilanciare con i suoi 41 binari: solo Bologna ne ha altrettanti. È il momento di fare crescere opportunità attraverso la logistica, soprattutto per Alessandria. La Fondazione SLALA è tornata vitale e operativa dal 2017 grazie alla stretta interlocuzione con Regione e il Comune di Alessandria, guidate da giunte che hanno saputo capire l’importanza dello sviluppo logistico per il territorio, ma la platea cui rivolgersi deve essere comunque interregionale. Il futuro di Alessandria passerà anche attraverso questo tipo di sviluppo, perché è evidente che la nostra città e provincia, a ridosso della Liguria, rappresentano per vicinanza e per strutture il miglior punto di accentramento ferroviario dai tre porti liguri. Dal sito della Regione Piemonte: “14 Comuni si candidano per diventare retroporto di Genova”.Molti sono di questa provincia. Tutto ciò potrà attrarre investimenti e aziende che possono contribuire allo sviluppo di questa area del Piemonte. Tutto bene? Dipende da chi avrà in mano il destino della città: l’articolo che cito del 21 dicembre 2021 preoccupa: “Il Pd spinge per la logistica a Piacenza?” Eggià, Piacenza è in Emilia Romagna, regione dal “cuore perennemente rosso”, e nel Pd piacentino ed emiliano, è evidente, ci sono figure decisamente di maggior consistenza rispetto agli spelacchiati galletti di casa nostra.
Quindi le decisioni potrebbero portare là, dove batte il cuore: tanto per farci male e guadagnare la patente di “masochisti”.
Voto: 9

 

3) Questo articolo “Senza freni la corsa al rialzo di benzina e gasolio”. mi ha fatto ricordare una frase di Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania. De Luca nel panorama politico italiano è uno statista di primo livello (segno dei tempi forse, ndr) e mi sta pure simpatico: zero peli sulla lingua contro chiunque, lo considero un PD anomalo, perché è l’unico a quel livello nel Partito Democratico che parla con buon senso, a differenza di quelli che sono proni a Draghi in ogni sua scelta. De Luca ama la sua Regione e lo dimostra in ogni sua manifestazione seppur frizzante, ma ama anche l’Italia e lo ha dimostrato in questa suo intervento su Facebook ripreso da “Il Fatto Quotidiano”: “Guerra in Ucraina, De Luca: Governo Draghi cominci a pensare ai problemi dell’Italia e la smetta di essere il più oltranzista del mondo”. Ne consiglio la lettura e se potessi parlargli gli direi: “Bravo Presidente, lei che ne ha la possibilità gliele canti perché quel che manda a dire a Draghi non fa una piega, ed è condiviso da molti italiani”. Mentre Draghi è occupato a fare la guerra, le sanzioni russe stanno danneggiando solo l’Italia a detta dei TG, ci siamo inimicati pericolosamente pure la Russia, noi unico paese UE, un bel guadagno non c’è che dire, il paese grida AIUTO/SOS, carburanti alle stelle che incidono su tutto, quindi rincaro su ogni prodotto e bene di prima necessità, bollette pesanti per imprese e famiglie e che fa il Governo? Pensa di risolvere i problemi regalando risorse e bonus, invece di concentrarsi sul PPaese per far crescere produttività, investimenti e salari. Copiare da Germania e Francia? Giammai! Siamo il Paese più dipendente da forniture energetiche estere, già oggi la situazione dei prezzi al consumo è questa, e se abbiamo questo livello di inflazione oggi, figuriamoci quello che potrà succedere in autunno, o in ogni caso se dovessero interrompersi le forniture energetiche di cui godiamo. Agli italiani, preoccupati per le conseguenze di questo conflitto, Draghi racconta che il Governo è al lavoro incessantemente per contrastare le possibili ricadute per il Paese, inoltre è al lavoro per mitigare l’impatto di eventuali problemi per quanto riguarda le forniture energetiche. A me però non pare, e quando dicono che stanno lavorando per noi mi scappa da ridere: qualcuno di voi ancora ci crede?
Voto: 2