Finti sgomberi e polemiche sul Teatro: benvenuti in campagna elettorale. Un plauso a Demarte e Morando, alessandrini responsabili [Le pagelle di GZL]

Teatro Comunale di Alessandria: nostalgia o rottamazione? CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Si vota il 12 giugno 2022, siamo in campagna elettorale e iniziano le schermaglie poco costruttive. Un esempio? Il Teatro Comunale di Alessandria, e si notino data e orario: il 31 marzo alle ore 10,07 viene battuta questa notizia: “Cuttica promette: Teatro riaperto pronto a giugno 2025 e non sarà cattedrale nel deserto”. Il sindaco Cuttica annuncia che il Teatro Comunale, chiuso dal 2010, tornerà finalmente a splendere più di prima con un progetto innovativo e al passo con i tempi. Poichè Alessandria oggi non è più quella del 2010, certamente non sarà avallata la realizzazione di una cattedrale nel deserto: le esigenze del pubblico sono cambiate, così come le modalità di produrre cultura teatrale, e di fruirne. Sarà detto di no a qualsiasi spreco di denaro pubblico, questa amministrazione ha ottenuto risorse preziose, che vanno utilizzate al meglio grazie ai fondi del PNRR per la Rigenerazione Urbana, e nei mesi scorsi è stato possibile reperire le risorse necessarie: 10,2 milioni di euro. Nello stesso giorno, il 31 marzo alle ore 10,32, esattamente 25 minuti dopo, si legge già la replica alla notizia sopra citata: “Antinucci (Pd): Centrodestra vuole riaprire il teatro nel 2025. Ma nei 5 anni di governo dove erano?” Egr. Sig. Segretario PD, i miei complimenti per la celerità nella risposta, ma dalla sua domanda devo dedurre che ella si sia assentato dalla nostra città per circa cinque anni. Ma dove vuole che fosse l’attuale amministrazione? Lo chieda al suo gruppo consigliare, forse loro c’erano e sapranno risponderle. Dichiara Antinucci: “Noto una mole significativa di manifesti del centrodestra di Alessandria in cui viene scritto ‘Apriremo il teatro’ oppure ‘Metteremo in sicurezza la Cittadella’ e ancora ‘I giardini centrali saranno rimessi a nuovo’. Qualche turista straniero, capitato per caso in città, potrebbe capire che il centrodestra, dopo 5 anni di opposizione, si appresta a lanciare le sue proposte per il futuro della città”. Il segretario del Pd di Alessandria aggiunge: “Noi abitanti della città, però, sappiamo bene che il centrodestra è da 5 anni al governo della città, e nei 5 anni trascorsi ha fatto chiudere il teatro, ha mandato in rovina la Cittadella, ha lasciato in completo abbandono i giardini del centro. Un po’ di sobrietà e di serietà sarebbe gradita”. Ma è proprio sicuro di ciò che afferma? Forse ella pensa che gli alessandrini siano tutti sempliciotti o sprovveduti, ma queste ultime sue dichiarazione sono un po’ campate all’aria. D’altra parte in 25 minuti non è semplice trovare argomenti concreti di critica elettorale. Alla sua domanda rispondo io come cittadina, senza tessere di partito in tasca: Cuttica&C hanno dovuto lottare e tribolare con il disastro lasciato dall’amministrazione Rossa/Abonante, con parecchi problemi economici e la Corte dei Conti a soffiare sul collo. Ha subìto due anni di Covid e nonostante ciò ha messo in cantiere tanti progetti con copertura economica. Un po’ di “sobrietà e serietà” sarebbe gradita anche da ella, Sig. Segretario PD. Invece di criticare perché non usa gli spazi sui media per elencare i progetti che realizzerà la Coalizione di Centrosinistra se vincerà le elezioni? Al momento noi alessandrini abbiamo compreso solo ciò che non farete, e i progetti che cercherete di bloccare.
Voto: 3

 

2) Un plauso a due alessandrini che si sono sempre occupati di politica locale, e che oggi hanno deciso essere il momento dell’unità e della coesione, non della frammentazione: e sostengono l’amministrazione Cuttica, per fare in modo che tanti progetti avviati possano essere completati nel prossimo quinquennio. Mi riferisco a Vincenzo Demarte e Mauro Morando. Vincenzo Demarte nel 2017 fu il secondo candidato consigliere più votato del PD, ma già pochi mesi dopo uscì dalla coalizione di centrosinistra e, durante questa legislatura, ha più volte appoggiato le scelte della maggioranza trovandosi d’accordo con tanti dei progetti portati avanti dalla Giunta Cuttica e dalla maggioranza di centrodestra. Demarte in questi cinque anni ha evidenziato, nonostante il dissesto con un comune costretto a pagare 4,5 milioni all’anno di riequilibrio, si siano fatte molte cose soprattutto per Spinetta, il sobborgo dove vive. l’Amministrazione Cuttica ha lavorato per il secondo ponte sulla Bormida, un’opera che tutti aspettiamo da anni. L’investimento per mettere in sicurezza il rio Lovassina. L’operazione fatta per rimettere in sesto Aral. Quella di De Marte è una scelta di ttttcoerenza, considerato che durante l’attuale consiliatura ha appoggiato le scelte del centrodestra: ora si candida in Forza Italia. Mauro Morando non è un politico di professione, ma libero professionista nel settore commercio. E’ presente dal 1997 nel panorama politico alessandrino con la sua lista civica “Per la Nostra Città”, sempre presente alle amministrative, ma senza apparentamenti. Ricordo che Morando nel 2012 (i candidati sindaci erano 16) quando vinse Rita Rossa Morando fu il primo a sostenere pubblicamente che la scelta del dissesto avrebbe significato il male della città. Come in effetti fu, e tutti gli alessandrini se lo ricordano bene. In questa tornata Morando ha deciso di sostenere il centrodestra e la ricandidatura di Gianfranco Cuttica di Revigliasco con questa motivazione: “Stop al suo lavoro provocherebbe inutili ritardi. Interrompere il buon lavoro amministrativo di progetti per lo sviluppo della città che ha attraversato anche due anni di emergenza sanitaria, che ne hanno limitato moltissimo l’operatività, provochi alla città e al cittadino ulteriori inutili ritardi”. Alla coalizione di centrosinistra consiglierei di far sapere alla città quali progetti ha per il futuro di Alessandria: perdere tempo a raccontare che “Cuttica ha fatto niente” non giova alla loro credibilità.
Voto: 9

 

 

 

 

3) Mancano 63 giorni al giorno delle elezioni, e da oggi ad allora chissà a cosa dovremo ancora assistere, tra ‘polveroni’ e tentativi di abbindolare gli elettori. Avete seguito nei giorni scorsi la vicenda delle proteste contro il presunto sgombero della Casa delle Donne? Davvero paradossale: se la sono suonata e cantata, diciamo così, dal momento che nessuna iniziativa ufficiale di sgombero è stata presa, ma i riflettori di sinistra anche nazionale si sono comunque accesi sulla vicenda. E’ arrivata la solidarietà di personaggi famosi come Zerocalcare, che ha anche dedicato una vignetta all’argomento, e il musicista Alberto Cazzola de Lo Stato Sociale.
Oltre naturalmente a politici locali del Pd e di Articolo Uno che Centri Sociali probabilmente non ne hanno mai frequentati neppure da giovani, ma hanno un ‘sensore’ che li orienta sotto elezioni. Sensore un po’ datato e da ritarare peraltro. Parlimamoci chiaro: le occupazioni abusive sono illegali, e vanno regolarizzate. Pensate se mai scoppiasse un incendio, una rissa o qualsiasi altro problema all’interno di un edificio occupato illegalmente: chi ne risponderebbe? Detto questo, badate: della Casa delle Donne ad Alessandria importa giusto al centinaio di attiviste e attivisti che la frequentano, e ad un altro centinaio di soggetti di estrema destra altrettanto incattiviti. Al restante 99,5% degli alessandrini della Casa delle Donne importa zero, se non per il fatto che una gestione legalizzata e autorizzata sarebbe auspicabile, e doverosa. Ma a questo punto, dal momento che si sono attesi cinque anni, aspettiamo pure qualche altro mese. Sperando davvero che nel frattempo non succedano incidenti, perchè in quel caso davvero vorrei vedere chi si farebbe carico della responsabilità, e dei danni.
Voto: 2