Arrobbio (Gruppo AMAG): “La smart city è una vittoria di tutti gli alessandrini: un salto nel futuro che renderà Alessandria più vivibile, ricca e attrattiva”

di Ettore Grassano

 

 

“E’ stata un’autentica maratona: tre anni di lavoro, e ci si è messo pure il covid a rallentarci il percorso. Ma ce l’abbiamo fatta, ora indietro non si torna, e tra due anni spero davvero che Alessandria sarà smart city. Ora dobbiamo spiegare agli alessandrini cosa significa, e perché si tratta di una svolta epocale per tutti”.

Paolo Arrobbio, Presidente del Gruppo AMAG, del progetto smart city è stato il vero fautore sin dal suo arrivo alla guida della multiutility alessandrina, nell’autunno del 2018. “Anche se la prima sfida all’epoca fu il risanamento dei conti, perché davvero rischiavamo grosso, le banche non ci facevano più credito, e gli investimenti erano fermi al palo”, ci tiene a precisare. Lui, che di banche un po’ se ne intende (è stato per decenni dirigente del Banco-BPM, arrivando ad essere vicedirettore generale con delega alle piccole e medie imprese di tutto il nordovest), non si perse d’animo e riuscì a ricostruire un’immagine di credibilità e solvibilità, riaprendo canali di dialogo con primari istituti di credito, volendo però al contempo mantenere una promessa: “Due anni fa il Gruppo AMAG ha pagato tutti i suoi creditori, per complessivi 15 milioni di euro: tra loro tante piccole e piccolissime imprese alessandrine, che era assurdo dovessero ‘fare da banca’ a noi a interesse zero: la multiutility del territorio deve essere volàno e non freno per l’economia locale”.

Nel frattempo, però, si lavorava sodo sul futuro, e oggi si vedono all’orizzonte i risultati concreti: la svolta ‘green’, con la volontà di costruire un ‘ciclo virtuoso’ all’insegna dell’economia ecosostenibile (“I rifiuti devono diventare energia, quella sarà la nostra prossima sfida”), e appunto della smart city, di cui parliamo in questa chiacchierata.

Presidente Arrobbio, ormai la smart city è realtà?
Non ancora, ma abbiamo tagliato un traguardo di tappa decisivo, e da qui indietro non si torna. E’ stata infatti individuata dalla Commissione di esperti presieduta dalla Professoressa Veronica Vecchi (Università Bocconi di Milano), incaricata dal Consorzio AMAG Servizi, un’associazione di imprese in grado di soddisfare tutti i parametri richiesti dal progetto, da realizzarsi in modalità project financing. Il soggetto promotore è il Raggruppamento Sistematica (mandataria) e G7International (mandante), due realtà estremamente qualificate, abituate a lavorare per clienti pubblici e privati di altissimo livello. E sono loro, non io, a sottolineare che un progetto come quello della città di Alessandria, così completo e orientato al futuro, ancora in Italia non esiste. Ora è stata indetta una gara pubblica, nell’ambito della quale il soggetto promotore avrà il diritto di prelazione. Il che significa che, se qualche altro soggetto presentasse un’offerta migliore (ovviamente ferme restando tutte le caratteristiche del progetto), il soggetto promotore potrà comunque rilanciare. Insomma, al di là dei tecnicismi, la smart city della città di Alessandria si farà: al vincitore della gara spetterà, nel corso dei successivi 15 mesi, la realizzazione (completamente in project financing) della rivoluzione digitale e ‘intelligente’ dei servizi pubblici del Comune di Alessandria, che cambierà completamente il volto della città, consentendole di diventare, nei prossimi anni, una comunità all’avanguardia europea sul fronte dei servizi di illuminazione, ambientali, videosorveglianza, wi-fi, raccolta rifiuti, efficientamento energetico.


Lei conosce bene il disincanto mandrogno: qualcuno certamente dirà ‘va beh, cambiano i lampioni della luce e i cassonetti, che sarà mai’….
(sorride divertito, ndr) Sono un casalese che ha lavorato ad Alessandria per un bel pezzo della carriera bancaria, qui ho tantissimi amici, praticamente conosco tutti: si figuri se non conosco lo spirito mandrogno. Lo apprezzo anche profondamente, perché l’alessandrino non si fa prendere per i fondelli da nessuno. Ed è proprio per questo che in queste settimane siamo impegnati in un tour, faticoso ma necessario, che ci consentirà di spiegare in cosa consiste davvero il progetto a tutti: siamo partiti dai nostri dipendenti e dalle Autorità, per poi confrontarci in maniera trasparente con associazioni, imprese, privati cittadini in città e nei sobborghi. Chi pensa che la Smart City sia semplicemente la sostituzione di cassonetti e pali della luce è completamente fuori strada, e rimarrà sbalordito dalla vera, positiva rivoluzione di cui Alessandria sta per essere protagonista. Oggi o si investe davvero in innovazione, o si destina la propria comunità ad un futuro periferico e marginale. Aspettiamo tutti gli alessandrini ai nostri incontri in questi giorni per parlarne, spiegare, confrontarci. Finora la partecipazione è stata eccezionale, segno che le persone colgono l’importanza del progetto.


Nella presentazione insistete molto sui ‘pali intelligenti’, in grado di dialogare con i cassonetti, e completamente controllati da una central room…..
E’ così: gli oltre 4 mila tradizionali pali della luce del comune di Alessandria saranno sostituiti da una tecnologia intelligente, multifunzionale, per nulla invasiva e anzi gradevolissima alla vista. Ogni nuovo punto luce farà parte di un sistema interconnesso, a rete, e questo non solo consentirà un risparmio per il Comune di Alessandria di circa i due terzi del costo dell’illuminazione pubblica (che di questi tempi, con le tante incognite all’orizzonte, è già tantissimo), ma soprattutto sarà strumento con cui erogare servizi innovativi: si va dal wifi a disposizione in tutto il territorio del Comune di Alessandria (che con i suoi 203 chilometri quadrati, lo ricordo, è il più vasto del Piemonte), a telecamere moderne e funzionanti in grado di offrire finalmente sicurezza a tutti i cittadini, alla possibilità di diffondere messaggi in diretta alla popolazione, in caso di emergenze di qualsiasi tipo. Pensate al 2020, con gli avvisi per il covid: altro che il vecchio metodo, auto con autoparlante. Addirittura sarà possibile misurare il livello di inquinamento dell’aria in maniera costante, e prendere provvedimenti mirati, localizzati. Si tratta, per i privati cittadini e per le imprese, di una vera rivoluzione. Non solo: verrà utilizzato un approccio tecnologico ‘modulare’, che consentirà successive implementazioni e aggiornamenti. Il che è fondamentale, considerato che le tecnologie oggi evolvono in maniera rapidissima.

Veniamo all’aspetto del ‘dialogo’ tra i pali intelligenti e cassonetti di nuova generazione, che consentirà una raccolta differenziata totalmente stradale, ‘stroncando’ il fenomeno, assai fastidioso, degli abbandoni fuori cassonetto….
Oggi il nostro Gruppo destina complessivamente sette persone, tra addetti alla raccolta e ispettori ambientali, a contrastare il fenomeno del fuori cassonetto, con un costo rilevante. Quando saranno implementati i nuovi cassonetti, in dialogo costante con la centrale operativa attraverso i pali intelligenti, il controllo della situazione sarà totale. I pali segnaleranno in maniera puntuale agli operatori il livello di saturazione dei cassonetti, e gli addetti interverranno puntualmente, ogni volta che serve: ogni 3/4 giorni in certe zone, anche tutti i giorni in altre, se necessario. Inoltre, il conferimento avverrà tramite riconoscimento elettronico (apposita card o smatphone), il che consentirà, come peraltro previsto dalla normativa nazionale, il passaggio della Tari da tassa a tariffa puntuale, basata sull’effettivo consumo. E naturalmente, chi abbandona rifiuti in maniera impropria grazie alle telecamere sarà facilmente identificato. Aggiungo una riflessione estetica: i nuovi cassonetti saranno estremamente gradevoli alla vista, e collocati in apposite aree ecologiche. Non solo: alle porte della città verranno ‘camuffati’ con immagini degli angoli più belli e suggestivi di Alessandria.

La raccolta differenziata ‘porta a porta’, pare di capire, è decisamente superata…..
Non lo dico io, lo dicono gli studi di settore: il ‘porta a porta’ tradizionale, all’avanguardia vent’anni fa, oggi mostra tutti i suoi limiti: non solo costa moltissimo in termini di risorse, perché serve tanto personale, ma ha costi sociali devastanti. Quando qualcuno in passato ha provato a ‘fare le pulci’ ad AMAG Ambiente, contestando l’elevato numero di addetti con patologie, ha messo sia pur involontariamente il dito nella piaga. Oggi un addetto al porta a porta è costretto ad un ‘sali e scendi’ continuo dai mezzi, e a sforzi per lo spostamento dei bidoni, che nel giro di pochi anni ne danneggia seriamente la salute. Domani, con i nuovi mezzi incluso nel progetto smart city, dotati di ganci per il sollevamento automatico dei cassonetti non solo sui due lati, ma anche dietro, gli addetti, adeguatamente formati, potranno svolgere tutto il lavoro senza scendere dal mezzo, con molta meno fatica, a tutela della loro salute.

Siamo ormai in campagna elettorale, e qualche politico ha già commentato: progetto troppo costoso, insostenibile….
Francamente in certi casi non posso credere si tratti di ingenuità, o disinformazione, ma appunto di campagna elettorale, come dice lei. Il progetto, dal valore complessivo di circa 26 milioni di euro, sarà infatti realizzato completamente in project financing, o finanza di progetto: ossia a farsi carico di tutti i costi di implementazione, di manutenzione (compresa la formazione del personale AMAG, e compresi persino i costi sin qui sostenuti per l’iter procedurale) e del rischio d’impresa sarà il vincitore della gara europea bandita nei giorni scorsi. Tutto questo a fronte di un canone annuale riconosciuto dal comune di Alessandria che non sarà comporterà comunque, per i cittadini, nessun onere aggiuntivo rispetto a quanto sin qui pagato per i servizi pubblici. Anzi, in alcuni casi gli alessandrini potrebbero spendere addirittura di meno: ma soprattutto potranno contare su una serie di servizi davvero innovativi, che renderanno questo comune (e altri che già si stanno informando, e sono interessati a ‘declinare’ il progetto Smart City a casa loro) davvero attrattivo per imprese e privati cittadini.

Ma quanto ci vorrà, Presidente Arrobbio, per ‘toccare con mano’ la smart city?
La gara pubblica si concluderà tra un paio di mesi: a quel punto, che si tratti del soggetto promotore, o di altre aziende, il vincitore avrà 15 mesi di tempo per implementare il progetto, e cominciare ad erogare i servizi. Che peraltro non partiranno in blocco unitario, ma a zone, in base ad un cronoprogramma. Entro due anni, comunque, la smart city sarà completamente realtà, in tutto il comune di Alessandria. A quel punto potremo davvero dire che il futuro della città e del territorio circostante è cominciato.