Luca Rossi, vice sindaco di Valenza: “Distretto Orafo e Unesco perni del nuovo sviluppo della città”. E su Forza Italia: “Alle prossime comunali saremo decisivi”

di Ettore Grassano

 

“No, non ho nessuna intenzione di lasciare Forza Italia. Anzi, come dicevano i latini, hic manebimus optime (qui staremo benissimo, ndr)”. Luca Rossi, vice sindaco di Valenza con deleghe rilevanti, dall’Urbanistica alle Attività Produttive, fino a Formazione, Unesco e Università, e rapporti con il consiglio comunale, di cui fu in passato anche presidente, ci regala un’intervista scoppiettante, in cui non solo fa il punto sulla situazione valenzana (“forse siamo fortunati, forse stiamo lavorando bene: ma qui da noi i posti di lavoro nei prossimi anni cresceranno: Valenza guarda al futuro con ottimismo”), ma ci aiuta anche a capire cosa sta succedendo dentro il centro destra locale, in vista degli appuntamenti elettorali amministrativi di primavera ad Alessandria e Acqui Terme, ma anche in prospettiva delle elezioni politiche del 2023.

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Vice sindaco Rossi, come sta oggi Valenza, dopo quasi due anni di amministrazione di centro destra?
Mi pare molto meglio, ma questa è una valutazione che spetta ai cittadini valenzani, ovviamente. Certamente posso dire che, nonostante ci siamo insediati in piena pandemia, in un contesto drammatico, sindaco e giunta non si sono risparmiati, e alcuni risultati significativi già si vedono: ma nei prossimi mesi ci saranno altre novità. Certo, le risorse sono quelle che sono, e consideriamo che questa crisi energetica, oltre che emergenza umanitaria, fa sì che anche il Comune, come tutti i cittadini privati e le imprese, debba fare i conti quest’anno con un ulteriore aumento dei costi di gestione e dei servizi pubblici. Parliamo a spanne per Valenza, complessivamente, di un milione di euro.

Concentriamoci sulle sue deleghe, vice sindaco: ‘lavoro, lavoro, lavoro’ sembra essere lo slogan prediletto di questo 2022…
Non deve essere solo uno slogan: è la prima vera necessità degli italiani. Siamo sempre stati un popolo laborioso, di persone produttive, e a Valenza ne sappiamo qualcosa. Archiviata la ‘sbornia’ dei comici, della decrescita felice e dei redditi di cittadinanza per girarsi i pollici, occorre creare le condizioni perché il lavoro ci sia, e sia sempre più specializzato, qualificato e adeguatamente retribuito. Da questo punto di vista Valenza sta lanciano segnali importanti, a partire dal nostro dna, ossia il distretto orafo.

Dopo la grande crisi di una decina di anni fa, siamo al rilancio vero?
Da amministratore pubblico evidenzio con piacere, e orgoglio, che le nostre aree industriali e artigianali tornano ad essere appetibili, e ci sono costanti richieste di nuovi insediamenti. Non entro nello specifico delle scelte dei singoli privati ovviamente, ma i casi più eclatanti sono noti: Bulgari, con il raddoppio del suo stabilimento, arriverà a 1.400 occupati, e poi c’è naturalmente Casa Damiani, e Cartier che sta preparando un insediamento valenzano da 200 persone. E, ripeto, questi sono solo i nomi più eclatanti. Tutto il comparto orafo valenzano sta vivendo una stagione di rilancio, e sta raccogliendo la sfida del futuro. Naturalmente si tratta di un Distretto che ha e avrà caratteristiche innovative, e qualcuno ha legittima nostalgia del passato: la storia però va avanti, e occorre tenere il passo dei tempi, o si viene travolti.

Per i nostalgici, o meglio i custodi della memoria e dell’identità culturale e professionale, ci sarà presto il Museo Orafo?
Spero davvero di sì, ci stiamo lavorando con la Regione Piemonte: non è mia specifica delega, ma certamente è uno dei progetti che intendiamo realizzare nel corso del nostro mandato.

Parliamo di formazione professionale: perno fondamentale per uno sviluppo che punta sulla specializzazione, e su professionalità forti….
Anche su questo fronte Valenza vanta vere eccellenze, che dialogano tra loro, in un percorso integrato. Mi riferisco in particolare al For Al e alla Fondazione Mani Intelligenti, che insieme alla Regione stanno lavorando al progetto di ITS,alta formazione tecnica post diploma, con focus sul comparto orafo. La formazione professionale delle nuove generazioni è un elemento fondamentale per la crescita del tessuto economico, e su questo fronte la sinergia con la Regione Piemonte, guidata dal Presidente Cirio, si sta rivelando fondamentale, come del resto lo è sul versante della valorizzazione del commercio e del territorio attraverso i DUC, e su quello del turismo.

Peccato aver perso il treno Unesco nel 2021, Valenza ha tutte le carte in regola per essere riconosciuta come Città Creativa…..
L’esperienza non è stata assolutamente vana: ci abbiamo provato, nonostante avessimo davvero pochi mesi a disposizione, e il fatto che siano state scelte Como e Modena, due eccellenze sul fronte della creatività italiana, non sminuisce il nostro primo tentativo, anzi lo rafforza. Nel 2023 ci riproveremo, e siamo già al lavoro per presentare un progetto solido e credibile.

Vice sindaco Rossi, lei rappresenta il comune di Valenza all’interno della Commissione Interventi Strategici della Fondazione Slala: quindi scommettete anche sulla logistica, e non solo sul comparto orafo?
La nostra vocazione orafa è fuori discussione, ma non è più tempo di scelte economico/produttive monotematiche. La logistica integrata rappresenta un’opportunità straordinaria per tutta la provincia di Alessandria, Valenza inclusa. In particolare stiamo lavorando all’ottimizzazione della rete di trasporti ferroviari nel triangolo Alessandria Novara Milano, e auspico che anche qui si possano raggiungere risultati concreti in tempi ragionevoli.

Una riflessione politica, per chiudere. Ad Alessandria alcuni esponenti significativi di Forza Italia hanno lasciato il partito, con destinazioni diverse, all’interno del centro destra. Lei sta bene dove sta?
(sorride) Benissimo, mi creda. In Forza Italia sono anche responsabile regionale della formazione politica, e le assicuro che, un po’ ovunque, le nostre truppe sono salde e motivate, e alle prossime elezioni amministrative, a partire da Alessandria e da Acqui Terme (dove esprimiamo anche la candidata sindaca della coalizione, Franca Roso), saremo uno dei perni del centro destra. Poi nel 2023 ci saranno le politiche, ma per quelle ancora è presto: per ora non si sa neppure se voteremo con l’attuale maggioritario, o con il proporzionale.