Il Presidente Bussalino: “Provincia anello strategico tra territori e Regione: PNRR grande opportunità, ma va gestita”. Il punto sull’emergenza peste suina

di Ettore Grassano

 

La peste suina, con sospensione di gran parte delle attività turistiche (e quindi economiche) in 78 comuni dell’acquese, ovadese, novese e tortonese, oltre che in 36 comuni liguri, è la prima vera ‘patata bollente’ capitata tra le mani di Enrico Bussalino, presidente della Provincia di Alessandria da circa un mese. Ed è un tema che, da primo cittadino di Borghetto Borbera, lo tocca e coinvolge da vicino: “Ci siamo attivati immediatamente, mettendo in campo tutto il personale disponibile, per non lasciare nulla di intentato, sia sul piano sanitario, che del controllo del territorio. L’auspicio è però che, entro qualche settimana, il quadro sia più completo, e meno allarmante. E che quindi si possano rivedere i provvedimenti presi a livello nazionale: 6 mesi di chiusura quasi totale rischiano di mettere in ginocchio territori che puntano proprio sul turismo come leva del proprio rilancio post pandemia”. Qui la nuova ordinanza regionale in vigore da oggi.

Con il Presidente Bussalino (leghista, responsabile provinciale enti locali del Carroccio) proviamo dunque ad inquadrare, partendo proprio dall’attualità, il ruolo di un ente intermedio, la Provincia, tanto strategico quando (dal 2014, anno della mal riuscita e ‘semi abortita’ riforma Del Rio) a metà del guado, in cronica carenza di risorse e di personale, ma con competenze quanto mai delicate e strategiche: dalla salvaguardia dell’ambiente, appunto, alla manutenzione delle strade e del territorio, all’edilizia scolastica.

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Presidente Bussalino, un mandato il suo cominciato ‘in salita’, tra emergenza peste suina e conti dell’ente ‘in sospeso’…..
L’emergenza peste suina ci auguriamo si riveli meno grave del previsto, anche perché per un’area davvero vasta della nostra provincia rischia di rivelarsi una penalizzazione davvero eccessiva, che metterebbe completamente in ginocchio tantissime attività, e l’intera filiera del turismo e della ristorazione. Confidiamo in una rivalutazione della situazione a breve, a fronte di dati completi e verificati. La delega al Bilancio invece me la sono tenuta direttamente, come del resto quella del Personale, per seguire da vicino la situazione. La Provincia di Alessandria ha presentato un piano di rientro al Ministero, e ci auguriamo di ricevere al più presto una risposta, e speriamo l’approvazione.

Nel frattempo avanti tutta, con il freno a mano ‘tirato’?
Si naviga a vista, con grande impegno da parte di chi lavora qui a Palazzo Ghilini, e nelle altre sedi dell’ente. Ma anche con la consapevolezza che così è impossibile proseguire. Faccio esempi concreti. Ad oggi i dipendenti della Provincia sono circa 250, quando erano fino a pochi anni fa quasi il triplo. E non è che le competenze, e quindi le attività, siano state ridotte così drasticamente. Anzi in certi comparti sono anche aumentate. Penso all’Ambiente, in particolare, dove con l’attuale organico è impensabile di poter far fronte alla quantità di pratiche e autorizzazioni prossimamente in arrivo…..

Si riferisce a nuove richieste per impianti di produzione energetica, dopo i recenti casi eclatanti?
Non solo: quelli potranno esserci, come legittimo che sia, e andranno valutati caso per caso. Ma nell’ambito dei finanziamenti del PNRR è prevedibile, e per certi versi anche auspicabile, che le aziende, in primo luogo quelle pubbliche ma non solo, che operano nella filiera della raccolta e dello smaltimento presentino progetti di ammodernamento degli impianti e delle infrastrutture, per beneficiare dei finanziamenti europei. Ebbene, la legge prevede che tutte le domande debbano avere l’autorizzazione della Provincia, che ovviamente può concederla solo dopo aver analizzato a fondo ogni singolo progetto. Ma con tutta l’abnegazione possibile, se i nostri uffici già oggi sono sotto organico e ‘in pressione’, come è pensabile che riescano a gestire attività e volumi di lavoro anche 10 volte superiori? E’ chiaro che servono provvedimenti urgenti.

A proposito di Ambiente, la sua posizione rispetto all’ipotesi Deposito scorie radioattive è senza se e senza ma?
Assolutamente, un no deciso e senza tentennamenti. La Lega, grazie in particolare all’impegno a Roma del capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, ha abbracciato con convinzione la difesa dei territori, probabilmente anche stimolando altre forze che, in una prima fase, sono apparse assai più possibiliste e titubanti. Siamo una provincia che, dall’amianto all’Ecolibarna, ha già pagato sul fronte ambientale un costo altissimo: non possiamo essere la pattumiera d’Italia, anche in considerazione di tante aree di pregio, e di filiere economiche, che vanno assolutamente tutelate.

Altra competenza importante della Provincia sono le strade, e la sicurezza idrogeologica: come fate, concretamente, data la situazione risorse?
Cerchiamo di utilizzare al meglio le poche risorse esistenti, ma anche su questo fronte sarà fondamentale puntare sul PNRR per riuscire ad effettuare interventi strutturali, e non solo ‘rattoppi’ in situazioni di emergenza. Pur essendo passata ad ANAS la competenza sui tratti stradali principali, proprio la vastità della nostra provincia, e l’esistenza di tanti territori periferici, soprattutto collinari e montani, fa sì che Provincia e Comuni debbano lavorare, su questo fronte, in fortissima sinergia, e con una progettualità finalmente di lungo respiro. O adesso o mai più insomma.

A proposito di piccoli comuni, Presidente: il suo predecessore Baldi era sindaco di Cassine, lei di Borghetto Borbera: è la rivincita delle piccole municipalità?
Direi piuttosto che il centrodestra, di cui sia Baldi che io siamo espressione, mostra di aver compreso come una Provincia come quella di Alessandria non sia costituita solo da capoluogo e centri zona, ovviamente importantissimi, ma anche da tante piccole comunità, che erroneamente talora vengono liquidate come ‘marginali’, e che invece rappresentano un’importante risorsa per il nostro territorio. Dalla Val Borbera al Tortonese, al Monferrato e a tutti gli altri distretti della provincia, ci sono tanti piccoli comuni che hanno proprio nell’ente Provincia il loro punto di riferimento. Perché è ovvio che Alessandria, Tortona o Valenza possono anche rapportarsi in maniera diretta alla Regione Piemonte: per un piccolo comune montano delle nostre valli è decisamente più complicato. Fondamentale quindi che esista, e abbia forza, un ente come la Provincia.

La riforma Del Rio sarà mai superata, in un modo o nell’altro?
E’ fondamentale che il Parlamento affronti al più presto il tema della riforma delle Province. Il mio partito, la Lega, chiede da tempo che alle Province sia restituita piena sovranità, poiché rappresentano davvero, tanto più in aree come l’Alessandrino, un anello di collegamento imprescindibile tra comuni e Regione. Ovviamente va posta con forza la questione risorse, ma credo anche quella della rappresentanza: sarebbe opportuno tornare prima possibile al meccanismo dell’elezione diretta: i cittadini devono potersi esprimere direttamente.

Il suo mandato è quadriennale?
Sì, anche se in realtà sarà sindaco di Borghetto Borbera solo fino al 2024, ed essendo al terzo mandato, se non cambiano le regole, non sono ricandidabile. Al momento quindi diciamo tre anni, certamente: e ci sarà parecchio da lavorare.

Ad oggi la Lega ha un peso molto importante nelle amministrazioni locali: guida la Provincia, ma anche il capoluogo, e centri zona come Novi, Tortona e Valenza. Questo significa poter fare gioco di squadra?
Certamente sì, ma il gioco di squadra riguarda certamente tutto il centro destra, che è alla guida non solo di tante amministrazioni locali, ma della stessa Regione. In un momento così delicato per l’intero Paese, è fondamentale avere una visione comune, e condivisa. E mi pare anche assolutamente sensato chiedere all’opposizione di svolgere sicuramente il proprio ruolo fino in fondo, ma sempre in maniera costruttiva. Solo così potremo uscire dal tunnel della pandemia, non solo sul fronte sanitario, ma anche della ripartenza economica.