Cura e cultura: fari puntati sulla musicoterapia

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Un appuntamento particolarmente partecipato, quello del 20 gennaio, ricco di relatori di caratura anche nazionale e caratterizzato dalla sinergia tra l’Azienda Ospedaliera di Alessandria e il Conservatorio “Vivaldi” nello sviluppo di progetti che mettano al centro il paziente e i suoi bisogni.

Grazie all’attività svolta dal Centro Studi Cura e Comunità per le Medical Humanities, da un’idea della Dr.ssa Patrizia Santinon che ne è il Direttore Scientifico, è infatti da tempo attiva una collaborazione per le attività di Musicoterapia nel reparto di Psichiatria che ora vedrà un ulteriore sviluppo in ambito riabilitativo fisiatrico all’Ospedale Borsalino, come ha spiegato durante l’incontro il Prof. Marco Invernizzi, Direttore del Corso di Laurea in Fisioterapia UPO. La musicoterapia utilizza la musica e i suoi elementi di suono, ritmo, melodia e armonia al fine di promuovere cambiamenti nella qualità della vita in persone con problematiche differenti, stimolando la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la motricità e l’espressione nella prospettiva di assolvere i bisogni fisici, emotivi, sociali e cognitivi. “Non si tratta di intrattenimento – ha spiegato la psichiatria e psicoanalista Santinon – ma di un progetto che ha effetti terapeutici appunto sulla salute del paziente e sulla persona più in generale. Il metodo psicoanalitico è estremamente vicino a quello musicoterapeutico perché da una dimensione più interpretativa tende a una più affettiva che permette di accedere a dimensioni inconsce altrimenti inesplorabili. I primi laboratori sono stati realizzati in seno all’Azienda, ma poi siamo usciti dalle mura ospedaliere svolgendo le attività anche nella sede del gruppo riabilitativo della Salute Mentale di Alessandria”.

Numerosi gli esperti che, moderati da Marzia Zingarelli, Docente Conservatorio “Vivaldi”, Delegatadel Direttore per DSA e disabilità, Esperta al tavolo Musicoterapia del MUR, Membro direttivo AIM, hanno voluto portare il loro saluto iniziale, nonché la loro esperienza nell’istituzione del nuovo Diploma Accademico di II livello “Teorie e tecniche in musicoterapia”: le Senatrici Paola Binetti e Loredana Russo, il Consulente ministeriale Bruno Carioti, il Presidente del Conservatorio Renato Balduzzi, il Direttore del Conservatorio Giovanni Gioanola, il Prorettore e Ordinario Biologia UPO Roberto Barbato, la componente del Comitato Scientifico del Centro Studi per le Medical Humanities e Ordinario di diritto amministrativo UPO Roberta Lombardi, il Presidente del Centro per le Medical Humanities e Direttore DAIRI AO AL Antonio Maconi. “Si tratta di uno dei progetti più longevi del nostro Centro Studi – ha affermato quest’ultimo – che ben sottolinea come le Medical Humanities non siamo amenità, ma producano impatti concreti e positivi sulla salute in primis dei pazienti e poi anche degli operatori coinvolti, andando inoltre a rafforzare le sinergie sul territorio”.

Significativo per comprendere il percorso svolto per il riconoscimento di una figura specializzata di musicoterapeuta è stato l’intervento di Gianluca Cerracchio, Direttore generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio del MUR: “Abbiamo costituito il gruppo di lavoro nella primavera del 2021 e sono orgoglioso di affermare che mai come in questo caso le due anime dell’alta formazione italiana, ovvero l’AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica e universitaria) e l’Università, hanno raggiunto un livello di allineamento così forte. La sfida ora è passare dalle norme ai fatti, nello specifico qui grazie alla collaborazione tra Conservatorio, Università e Azienda Ospedaliera”.

 

 

Dopo aver ripercorso il lavoro istituzionale che si trova alla base del progetto e poi gli incontri che i pazienti hanno già svolto, nonché alcune delle loro esperienze e sensazioni, la carrellata di interventi si è conclusa con le parole di Mariagrazia Baroni, Presidente AIM: “Guardiamo con entusiasmo a questo decreto e agli sbocchi professionali che ne scaturiscono che nella realtà di Alessandria sono stati ben esemplificati dalle applicazioni in ambito psichiatrico e riabilitativo, anche se ovviamente possono trovare posto anche in altri contesti come il settore educativo, preventivo e sociale. Come Associazione Italiana Professionisti della Musicoterapia ci auguriamo quindi di accogliere questi nuovi professionisti e creare una rete sempre più forte sul territorio”.

Rimanendo in tema di Medical Humanities, a concludere il pomeriggio sono state le premiazioni della IV edizione del Concorso letterario di Medicina Narrativa “Racconto la mia cura” che intende dare spazio a chi si è confrontato con la malattia, raccogliere le storie di coloro che ne hanno vissuto in maniera diretta l’esperienza, quelle dei loro familiari e quelle degli operatori sanitari coinvolti nel percorso di cura. I tre vincitori, quest’anno tutti provenienti da fuori regione e addirittura dall’estero sono: Matilde Cesaro per la categoria curanti con “La grammatica della narrazione” (da Napoli), Danila Maria Di Pasquale per la categoria familiari con “La nascita di Agata” (da Milano) e Laura Minguell Del Lungo per la categoria pazienti con “Dall’altra parte della spondina” (dalla Spagna).

Gli appuntamenti della settimana termineranno il 21 gennaio con l’evento dedicato alla storia dell’ospedale e dei suoi benefattori di ieri e di oggi solidarietà. A questa pagina sono disponibili tutti i link per seguire le dirette: https://www.ospedale.al.it/eventi-in-diretta/ .