di Piero Archenti
E’ purtroppo vero che il tempo scorre veloce come l’acqua nei pressi di una cascata, con la differenza che l’acqua puoi deviarla, incanalarla, persino rallentarla…ma il tempo no, quello continua imperterrito a scorrere implacabile… tic, tac, tic …
Perché dico questa banalità? Ma perché vorrei sapere molto di più di quello che ci circonda, delle cose belle che la vita ci offre…o che ci dovrebbe offrire! Anzi, a proposito, stiamo vivendo nel mese che dovrebbe essere, soprattutto per i bambini, il più piacevole dell’anno, Dicembre per l’appunto, e malgrado l’anno appena trascorso non sia stato fra i migliori anni della nostra esistenza su questo Pianeta, tuttavia cerchiamo di viverlo nel migliore dei modi possibili!
Non c’è molto da aggiungere a quanto scrisse Angiolini nell’ormai lontano 1954 in riferimento alla tradizione del Presepio, sempre meno valorizzato anche se, quà e là, purtroppo grazie alla Pandemia, la valorizzazione del Presepe si può notare soprattutto nelle parrocchie oltre che in qualche vetrina dei negozi, in entrambi i casi tesi a richiamare l’attenzione soprattutto dei bambini, i veri destinatari della festività più gioiosa dell’Anno, per cui, bando alla tristezza…non è il momento!
E parlando di parrocchie, leggendo quanto scrisse il nostro Angiolini, scopriamo che nel 1462, la Confraternita della Trinità teneva Chiesa propria, lungo la via Alfieri (1), all’epoca detta della Trinità. Attualmente una via centralissima ma piuttosto stretta e poco frequentata se non per accedere ai box auto dei palazzi che vi si affacciano. In epoca successiva, nel 1791, ritroviamo nuovamente in fondo a via Ghilini la vecchia Chiesa della Trinità con le sue molte sospensioni dei lavori che durarono fino al 1835. Quindi avvenne che il Manicomio da via Ghilini si trasferì in via Venezia lasciando spazio al Ricovero di Mendicità. E quì entra in ballo il nostro Teresio Borsalino che nel 1933 acquista dal Vescovo Mons. Milone, la Chiesa della Trinità trasferendola alla Cà Granda nell’Antica Domus Magnae (2) di via Ghilini.
Oggi, purtroppo, tutti possono vedere lo stato di abbandono dell’Antica Domus da tempo sconsacrata e per lunghi anni ridotta allo stato di ricovero per le auto, ossia fino a che fu utilizzata dalla Questura di Alessandria, prima che la stessa venisse trasferita in Corso Lamarmora. Attualmente, l’Antica Domus giace inutilizzata nell’attesa, probabilmente vana, che qualcuno ne decida il destino. L’Altare Maggiore (3) invece, dovrebbe essere lo stesso che proviene dall’Antica Domus, e da quel dì ospitato nella Chiesa Madonna del Suffragio (4) nel Rione Pista.
1 – via Alfieri, ovviamente priva della Chiesa della Trinità.
2 – Antica Domus Magnae, da moltissimi anni in stato di abbandono in via Ghilini.
3 – Chiesa Madonna del Suffragio che dovrebbe ospitare l’Altare Maggiore un tempo in via Ghilini.
4 – Esterno Chiesa Madonna del Suffragio
Il Presepio della Trinità
L’Enal Provinciale e la Ditta Paglieri hanno insieme indetto un concorso per premiare il nostro più bel Presepio. Ottima iniziativa e gentil richiamo ad una antica tradizione italiana, alla quale non fu estranea l’Arte del passato coi suoi capolavori e di pittura e di scultura. Tradizione offuscata oramai dal nordico Albero di Natale, tanto funesto agli abeti e pini dei giardini! Nel ricordo della nostra infanzia vorremmo fosse anche ripresa la vecchia usanza della notte dei Re Magi e della Befana che recava doni nel dì dell’Epifania ai bambini buoni, non senza qualche pezzo di carbone…così per avvertimento!
Tuttavia va detto che se è sparito il Presepio dalle nostre case, in compenso oggi non vi è Chiesa che non prepari in una Cappella o in Sacrestia, un Presepio ben movimentato da molte figure e con luci multicolori. Ancora a fine secolo scorso Alessandria vantava una Chiesa un po’ fuori mano in fondo a via Ghilini, quasi in piazza d’Armi Vecchia. Era la vecchia Chiesa della Trinità che alquanto rientrante rispetto alla linea della strada, aveva una bella gradinata d’accesso e una facciata incompiuta che tuttavia donava una certa imponenza al Tempio stesso. Era annessa alla cosiddetta Casa dei Pazzerelli (Manicomio) nell’isolato oggi occupato dalla Casa di Riposo già Ricovero di Mendicità.
In questa Chiesa discosta e solitaria, per anni ed anni, da Natale all’Epifania, la gente accorreva coi bambini per vedere il Presepio. Molti alessandrini ricorderanno con nostalgia quel tempo lontano e forse alla memoria ritorneranno le spiegazioni della mamma o della nonna, sulle diverse figure raggruppate intorno alla capanna di Betlemme! Donde venisse la bella consuetudine non è dato conoscere; sappiamo che la Confraternita della Trinità era molto antica e che nel 1462 teneva Chiesa propria, lungo la via detta allora della Trinità ora Alfieri.
La Chiesa di via Ghilini risaliva al 1791: la prima pietra fu posta il 4 settembre di quell’anno, ma i lavori, dopo diverse sospensioni, durarono a lungo sino al 1835. Poi avvenne che il Manicomio nel 1881 da via Ghilini passò in via Venezia e al suo posto si insediò il costituendo Ricovero di Mendicità eretto in Corpo Morale nel 1885. Nell’intento di dare nuovo assetto al Ricovero stesso, il benefattore Teresio Borsalino (che già prima aveva dettata la nuova denominazione di Casa di Riposo) trattava a lungo nel 1931 col Vescovo Mons. Milone, per acquistare la Chiesa della Trinità. Venduta e consacrata nel 1933, la Confraternità relativa veniva trasferita alla Ca’ Granda nella stessa via Ghilini (l’antica Domus Magnae) che oggi si intitola appunto alla Trinità. Un particolare: l’Altare Maggiore della vecchia Chiesa scomparsa oggi figura nella nuova Chiesa della Pista, detta della Vittoria.
Piero Angiolini 24-12- 1954