I sindaci di Acqui Terme e Ovada all’Asl: “Chiariteci meglio intenzioni e investimenti”

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Perché stanno smantellando l'ospedale di Acqui Terme? CorriereAl 1Giovedì 18 novembre si è tenuto l’incontro tra il sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini, il sindaco di Ovada Paolo Lantero e i sindaci del territorio acquese con il direttore generale dell’AslAl Luigi Vercellino per discutere delle criticità e delle progettualità relative alla sanità del distretto.

Sono stati maggiormente approfonditi i temi già trattati a settembre a Torino presso l’assessorato regionale della Sanità, tra cui i problemi legati alla prenotazione di visite ed esami specialistici presso l’azienda sanitaria, le criticità più importanti e lo sviluppo degli spazi dell’Ospedale di Acqui Terme. Tra i temi, si è tornati a discutere sulla realizzazione di una piastra ambulatoriale e sulla creazione di aree distinte tra i reparti di Chirurgia e Ortopedia. Sono state richieste anche maggiori rassicurazioni in merito all’assetto dell’ospedale di Ovada. Infine, sono stati concordati nuovi incontri con la Direzione allo scopo di preparare con i rappresentanti del territorio la prossima riunione della Rappresentanza dei Sindaci che avrà come oggetto l’impiego dei fondi messi a disposizione dal Pnrr.

«Abbiamo approfondito tutti i temi e le criticità territoriali, che abbiamo condiviso con l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – spiegano i sindaci Lorenzo Lucchini e Paolo Lantero –. Dobbiamo avere il quadro chiaro su quello che si vuole investire sulle nostre strutture sanitarie e soprattutto vogliamo essere partecipi in merito alle prospettive d’investimento dei fondi Pnrr, in quanto i sindaci possono avere la reale percezione delle scelte da compiere per rispondere ai bisogni dei cittadini. Abbiamo ricevuto dal direttore generale Luigi Vercellino la propria disponibilità a strutturare dei futuri incontri per entrare maggiormente nel dettaglio sugli investimenti e sulle criticità più urgenti da affrontare per la nostra comunità».

«Va messo in luce lo sforzo che ASLAL sta facendo per mantenere attivi i servizi presenti pur facendosi carico delle nuove esigenze dettate dalla pandemia (la vaccinazione di massa, i tamponi, il contact tracing, le USCA, l’ampliamento delle terapie intensive, etc.) – dichiara il direttore generale dell’AslAl Luigi Vercellino –. Per dare un’idea basta pensare che nei prossimi mesi nel territorio ASLAL andranno vaccinate nuovamente oltre 150.000 persone e questo andrà fatto recuperando visite e interventi chirurgici e mantenendo alta l’allerta del SISP, in un contesto in cui mancano 154 medici e oltre 100 infermieri. La soluzione per mantenere e migliorare l’offerta della sanità locale in questo momento difficile sta nella razionalizzazione, nell’investimento in innovazione e tecnologia, e in un uso accorto delle scarse risorse di cui disponiamo».