‘Alessandria. Il Novecento’: a Palazzo Monferrato una storia di artisti, da Pellizza a Carrà

Alessandria. Il Novecento è il titolo della mostra che la Camera di Commercio di Alessandria-Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la Regione Piemonte si apprestano ad organizzare per dicembre 2021 negli spazi di Palazzo del Monferrato di Alessandria. Ne sono curatori Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella.

La mostra sarà inaugurata sabato 11 dicembre 2021 e resterà aperta al pubblico per tutto il periodo natalizio e fino al 13 marzo 2022.

L’evento si presenta come una rinnovata forma di collaborazione tra gli enti che vedono la cultura come elemento di crescita sociale del territorio e come motore dello sviluppo turistico.

L’iniziativa dei tre enti promotori intende infatti consolidare i buoni livelli di dialogo e collaborazione che già esistono anche con l’ATL Alexala, la Fondazione Slala e i Comuni centri-zona, a cominciare dal Comune capoluogo, oltre che presentare un territorio che sa presentarsi compatto e fare squadra in occasione delle iniziative di maggior rilievo.

Oggetto della rassegna di Palazzo Monferrato sarà infatti il contributo considerevole che gli artisti di tutta la provincia di Alessandria hanno dato alla storia dell’arte italiana del secolo scorso.

I soli nomi di Pellizza, Morbelli, Bistolfi e Carrà basterebbero a indicare un ruolo di primissimo piano nel dare vita ai movimenti più importanti e innovatori del panorama artistico nazionale e internazionale.

Ma, accanto a quelle figure straordinarie, ha avuto i natali nel territorio di Alessandria un numero veramente considerevole di artisti i quali, lungi dall’essere identificati come semplici “gregari”, sono assolutamente degni di figurare accanto a maestri o capiscuola.

Alcuni trasferendosi in centri come Milano, Torino o Roma, altri compiendo viaggi in Europa all’epoca tutt’altro che agevoli, molti nella dimensione prevalente della città di origine in cui hanno continuato a operare, tutti hanno a diverso titolo contribuito a interpretare le nuove espressioni d’arte che andavano affermandosi, intrecciando sul territorio una rete di rapporti che ha dato vita a una fitta ragnatela di creatività e di ricerca.

Ne fanno fede le presenze alle Biennali di Venezia, significative fin dalla prima edizione del 1895, ma molteplici e ripetute fino agli anni ’60 e le partecipazioni alle Quadriennali di Roma, alle Triennali di Milano e alle Promotrici di Torino.

Alessandria e la sua provincia possono quindi essere identificate – per così dire – come “epicentro” di vicende che vale la pena raccontare attraverso le opere – dipinti e sculture, ma anche, in un caso specifico, quello di Angioletta Firpo, anche attraverso la documentazione delle sue performance – in un confronto a posteriori che solo può rendere giustizia di “debiti” e “crediti”, dando conto di risonanze e riecheggiamenti, di apprendimenti e di ribellioni.

La mostra vuole, in altre parole, costruire un racconto inedito di un secolo in cui si sono avvicendate nell’arco di pochi decenni nuove forme espressive e rivoluzionarie situazioni culturali, non trascurando come dato di centrale importanza la straordinaria stagione dell’architettura che nel secolo XX ha visto lavorare nel territorio di Alessandria personaggi come Marcello Piacentini, Piero Porcinai, Franco Petrucci, Ignazio Gardella, Paolo Portoghesi, tema sul quale il progetto prevede un testo in catalogo e richiami multimediali e fotografici lungo il percorso dell’esposizione, che sarà motivatamente arricchito di collegamenti, anch’essi multimediali e immersivi, ai movimenti artistici e ai suoi fondatori e protagonisti all’interno di un articolato progetto realizzato da Giorgio Annone di Line.Lab – Alessandria.

La fioritura artistica del territorio, soprattutto nella prima metà del ‘900, legata a personaggi come Leonardo Bistolfi, Giuseppe Pellizza, Angelo Morbelli e Carlo Carrà autorizza a individuare una sorta di genius loci:  da quelli che sono stati veri protagonisti delle maggiori correnti artistiche del secolo (simbolismo, divisionismo, futurismo, metafisica, Novecento) si può dire abbia germinato una vasta progenie di artisti dal profilo non così internazionale, ma di indiscussa rilevanza, che hanno operato attivamente nel corso del secolo.

Non si può poi tacere infine di alcuni altri personaggi – come Lorenzo Trotti, Duilio Remondino e Aldo Coscia – che hanno punteggiato il secolo, costituendo esempi tutt’altro che trascurabili di “outsider” di inesplorata creatività, ma di fama molto circoscritta proprio per la loro personalità introversa e schiva.

A questa linea collezionistica si è da tempo in gran parte conformata la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, indirizzando il nucleo delle proprie acquisizioni verso gli artisti che – non solo nel Novecento – hanno radici e legami nel territorio. Una linea di collezione che permette ai curatori della mostra Alessandria. Il Novecento di attingere alla stessa raccolta, raggiungendo lo scopo di dare visibilità a un patrimonio di elevato valore culturale, di recente messo a disposizione dei cittadini attraverso un riallestimento della Quadreria del Broletto e l’organizzazione di un progetto di mostre che è partito da “Carrà140” in occasione dei 140 anni dalla nascita del maestro futurista.

Anche la Camera di Commercio di Alessandria-Asti possiede di questi autori una cospicua raccolta, in gran parte inedita, legata a momenti espositivi di cui lo stesso ente si era fatto promotore nella seconda metà del secolo che contribuiscono in modo determinante al percorso espositivo.

Un ruolo importante avranno infine le opere di collezionisti privati che con l’attenzione e la sensibilità da sempre mostrata per gli artisti più rappresentativi, ma anche per alcuni di apparente minor visibilità, hanno contribuito a mantenere viva la memoria di quegli autori e a costruire un corpus di materiali iconografici indispensabili per uno studio come questo che si intende avviare con la mostra.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Line.Lab che – accanto ai saggi introduttivi dei curatori e di altri studiosi volti a inquadrare il contesto storico economico e culturale del ‘900 nel territorio dell’Alessandrino e i suoi rapporti con la realtà nazionale – conterrà la riproduzione di tutte le opere in mostra e le biografie critiche di tutti gli artisti presenti.

Il progetto è sostenuto a un Comitato scientifico composto da Maria Luisa Caffarelli, Rino Tacchella, Fulvio Cervini, Andrea Rocco, Chiara Lanzi e Roberto Livraghi.

«L’unione tra pubblico e privato – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio – è un valore per la diffusione della cultura. La Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Risparmio, assieme con i collezionisti, si sono uniti per dare vita a questa rassegna che mette in mostra un pezzo di storia della cultura Italiana che oggi vede protagonisti esponenti di spicco della provincia di Alessandria che hanno contribuito a costruire l’identità della nazione».

Questa la dichiarazione del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Luciano Mariano: “Alessandria si appresta a ospitare una grande mostra dedicata ai tanti artisti del Novecento che hanno operato nel territorio alessandrino. La Fondazione ha accettato molto volentieri di collaborare con la Regione Piemonte e la Camera di Commercio di Alessandria e Asti all’organizzazione di questo nuovo evento culturale che contribuirà a promuovere il nostro territorio e a vivacizzare la nostra economia nel periodo delle festività natalizie e nei mesi successivi.

La sinergia tra le istituzioni e la partecipazione dei collezionisti privati permetterà, ancora una volta, di dare vita a una iniziativa di alto livello e consentirà ai visitatori, che ci auguriamo numerosi, di apprezzare i capolavori dei nostri artisti di fama internazionale e conoscere le opere di pittori che hanno radici nella nostra provincia, attraverso un percorso di riscoperta e, in alcuni casi di scoperta, di personaggi che non hanno ancora raggiunto il grande pubblico pur possedendo indubbi meriti dal punto di vista delle arti figurative. Numerose le opere che la Fondazione ha messo a disposizione per l’allestimento di questa rassegna che rappresenta uno tra i più significativi appuntamenti nel calendario delle proposte culturali che il nostro Ente ha messo a punto per gli anni a venire”.

La Camera di Commercio di Alessandria-Asti – ha dichiarato il presidente Gian Paolo Coscia conserva, anche sotto la nuova competenza territoriale più ampia, una particolare attenzione per il collegamento virtuoso che si può innescare tra le attività culturali e lo sviluppo del turismo. Nel corso degli anni l’azienda speciale Asperia e la sede di Palazzo del Monferrato si sono ben definiti come i due strumenti attraverso i quali la Camera di Commercio può incidere operativamente per la definizione di un’offerta turistica capace di coinvolgere la città capoluogo come tutto il territorio circostante e per la messa a punto di appuntamenti culturali in grado di fare da richiamo verso un pubblico di visitatori che non sia soltanto locale.

In questo senso va letta l’attività di organizzazione di mostre che caratterizza almeno l’ultimo quindicennio e che in tempi più recenti si è coordinata con la presenza rilevante di un nuovo soggetto produttore di cultura, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. La mostra “Alessandria Il Novecento” arriva dunque a costituire il capitolo più recente di questa collaborazione, alla quale con soddisfazione registriamo che si sia aggiunta la Regione Piemonte. Forse i tempi sono maturi per un’azione di ampio respiro che ci porti a cogliere l’obiettivo di diventare un territorio in grado di competere sul difficile mercato delle destinazioni turistiche e capace di muoversi in modo coeso e coordinato per il conseguimento di alcuni grandi obiettivi”.