Sciaudone (insiemeALcentro): “I posti non ci interessano: abbiamo lasciato Forza Italia per rispetto delle nostre idee, e degli alessandrini”. E nel 2022?

di Ettore Grassano

 

“Se ripenso al mio percorso politico, mi vien da dire che non mi sono mai mosso: sono i partiti che, via via, sono diventati un’altra cosa”. Maurizio Sciaudone, attuale capogruppo di insiemeAlcentro a Palazzo Rosso, è persona ironica e gioviale, che di politica amministrativa alessandrina se ne intende: da Alleanza Nazionale al Pdl, da Forza Italia all’attuale gruppo consiliare, da tanti anni è protagonista di battaglie che gli stanno particolarmente a cuore: la ‘sua’ Cittadella, prima di tutto. Ma anche Marengo, la situazione carceraria, la qualità di vita nelle periferie alessandrine, per citare alcuni dei temi che lo hanno visto protagonista.

La scorsa estate, però, Sciaudone è stato soprattutto il capo dei ‘ribelli’ che hanno deciso di abbandonare Forza Italia (che si è ritrovata in consiglio comunale con il solo Carmine Passalacqua, dopo che nel 2017 era riuscita ad eleggere ben 7 consiglieri), per ‘mettersi in proprio’. Dice lo stesso Sciaudone: “Siamo una barchetta in mezzo al mare, lo sappiamo bene. Ma esistono questioni di principio che vengono prima di qualsiasi altra cosa: non chiedevamo e non chiediamo posti, ma rispetto per le nostre idee, e per i cittadini che rappresentiamo”. La ‘barchetta’ però intanto è uno dei pilastri fondamentali dello schieramento di centro destra che governa Alessandria, e tanti voci si rincorrono sul progetto politico che c’è dietro: quanto insiemeAlCentro è destinata a pesare, nella campagna elettorale di primavera? Il gruppo diventerà una lista civica (magari rafforzata da qualche nome ‘eccellente’, che già circola), o i suoi componenti andranno ognuno per la propria strada, con qualche percorso privilegiato verso altri partiti? Maurizio Sciaudone ci aiuta, in questa chiacchierata, a capire come e perché si è arrivati sin qui, e cosa potrebbe esserci dietro l’angolo.

Presidente Sciaudone, da capogruppo di Forza Italia, a capogruppo di insiemeALcentro: per andare dove?
Guardi, alla fine della nostra intervista devo andare a fare la spesa per mia moglie, altrimenti chi la sente stasera….Scherzi a parte: sono un pensionato di 62 anni, che ha sempre fatto e fa politica cittadina per passione, e per dare voce ai problemi delle persone, a partire dalle categorie più deboli. Non amo i selfie, ma affrontare e risolvere i problemi concreti: strade, semafori, salvaguardia e promozione del territorio. Insieme agli altri amici e colleghi di insiemeAlCentro abbiamo preso, a fine agosto, una decisione molto seria, e anche dolorosa. Mi creda, ci abbiamo riflettuto a lungo, non è stato un ‘colpo di testa’. Da anni manifestavamo le nostre ragioni, e l’assoluta mancanza di dialogo con chi, in giunta, ci rappresentava, o avrebbe dovuto farlo….

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Quindi è una forzatura dipingervi come i fedelissimi di Pier Carlo Fabbio? Vero è che avete lasciato Forza Italia dopo il suo traumatico avvicendamento alla guida del partito….
La questione qui è assolutamente politica, non personale. Al posto di Fabbio avrebbe potuto esserci chiunque altro: mi sarei comportato allo stesso modo, e come me credo tutti i miei colleghi. Ma come? Dopo che per quattro anni abbiamo segnalato, in tutti i modi possibili, l’incapacità degli assessori di Forza Italia di dare ascolto e voce alle istanze dei consiglieri del gruppo, eletti dai cittadini, il partito che fa? Decidono, credo in due o tre, un avvicendamento ai vertici comunali del partito, senza consultare o almeno avvertire nessuno. Ma le pare che potessimo tacere?

Sciaudone, sta dicendo che lei, consigliere provinciale e capogruppo di Forza Italia in Comune, non sapeva nulla della sostituzione del coordinatore cittadino del partito?
Assolutamente no, e non avrei condiviso. Ma non perché si tratta di Fabbio e Buzzi Langhi. Semplicemente perché la democrazia interna, tanto più in un partito di ispirazione liberale come il nostro, prevede altri meccanismi e procedure, e soprattutto trasparenza e condivisione. Però, lo ripeto: stimo Fabbio, persona con forti ideali culturali e politici. Ma non è il nostro ideologo.

Per la carica di vicesindaco (con le altre deleghe in precedenza di Buzzi Langhi) dopo un intreccio di voci e ipotesi avete presentato ufficialmente due nomi: Trussi e Tortorici. La scelta finale è stata del sindaco Cuttica?
Assolutamente sì, come giusto che sia. Non solo: il sindaco ha anche ritenuto d tenere per sé la delega del rapporto con le Partecipate, il che in via transitoria è assolutamente comprensibile. Anche su questo fronte però speriamo di confrontarci presto con lui.

E sui problemi della città, che posizione avete? Lei da sempre fa della Cittadella un suo cavallo di battaglia….
Dobbiamo individuare quali sono le priorità, per questi ultimi sei mesi di mandato come per il prossimo quinquennio, e remare tutti nella stessa direzione per cercare di realizzare concretamente gli obiettivi. Non è un mistero che, da sempre, mi sta a cuore la Cittadella: monumento storico di valore assoluto, bistrattata da decenni. L’unico progetto vero e concreto fu messo a punto da Energia&Territorio, e mai realizzato. L’ho recuperato in questi giorni, e lo sto analizzando: si parla di recupero della fortezza, a partire dalla pulizia dei bastioni, che ne sono la peculiarità forte. Ora so che la Cittadella è anche al centro del nuovo progetto della Coesione Territoriale, ne riparleremo presto con il sindaco Cuttica, ma sono perplesso quando sento parlare di bioparco: se posso permettermi una battuta, il bioparco c’è già, con una foresta cresciuta sui bastioni e persino sui tetti degli edifici. Cominciamo da lì, da una seria e rigorosa messa in sicurezza. Poi del resto ne discutiamo: ma senza snaturare l’identità culturale della Cittadella, fortezza militare.

Poi c’è Marengo: da qualche anno ci state provando sia sul fronte Comune che Provincia..
Marengo ha grandi potenzialità, se opportunamente valorizzato. Può e deve diventare polo attrattivo per un turismo internazionale, e la Provincia sta sviluppando un progetto interessante, in collaborazione con l’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei, mentre Costruire Insieme si occupa della valorizzazione del Marengo Museum. Usciamo dall’ottica che Marengo è un palazzo che sta a Spinetta Marengo, insomma, e guardiamo ad un’area vasta, puntando su collaborazioni a tutto campo.

Consigliere Sciaudone, che valutazione dà del mandato Cuttica?
(riflette, ndr) Nel 2017 Alessandria era una città sfiancata, sfinita da 5 anni di gestione Rossa: a cui, tra l’altro, ho fatto personalmente, e quasi da solo, come Forza Italia un’opposizione chiara, ferma e trasparente. Per tutto il quinquennio 2012-2017 ho rinunciato anche ai miei gettoni di presenza, perché lo ritenevo giusto, date le condizioni dei conti dell’ente. La gestione Cuttica/centro destra è stata prudente, accorta, rigorosa, e si è dovuta anche confrontare con l’emergenza pandemia. Abbiamo avviato un percorso di risanamento vero e definitivo dei conti, che non si deve fermare. Ma nei prossimi sei mesi dobbiamo anche porre le condizioni per uno sviluppo vero, da realizzare nel quinquennio ‘22-’27. Personalmente un po’ di idee le avrei, e sarò lieto di confrontarmi con i nostri alleati…

Ma Sciaudone nel 2022 dove andrà? Farete una lista civica fortissima, come si vocifera, o qualcuno sarà sedotto dalle sirene di qualche altro partito?
Sono domande da un milione di dollari, ad oggi davvero non ho elementi sufficienti per rispondere. Certamente sono pronto, come lo sono i miei colleghi di gruppo, a sostenere lealmente il sindaco Cuttica in questa fase finale di mandato, che speriamo coincida con uno scatto d’orgoglio di tutta la città per uscire dal tunnel in cui tutti siamo precipitati da due anni. Il Cristo, per la sua vitalità, credo possa essere un esempio positivo per tutti noi. Per avere un quadro completo dello scenario politico locale però credo si debba attendere ancora qualche mese. Una cosa è certa, per quanto mi riguarda: il sindaco Cuttica ha le carte in regola per proporsi agli alessandrini per un secondo mandato, che sarà quello della crescita della città, e dell’innovazione. A sostenerlo ci sarà uno schieramento di forze molto ampio….