L’indice della produzione industriale nel secondo trimestre 2021 segna +12,8% rispetto a un anno fa (secondo trimestre 2020). La media regionale è +25,1%.
Questa è la sintesi di quanto emerge dalla 199ª indagine congiunturale sull’industria manifatturiera, diffusa da Unioncamere Piemonte e realizzata in collaborazione con gli uffici Studi delle Camere di Commercio provinciali.
La rilevazione alessandrina ha coinvolto 237 imprese industriali della provincia, per 8.500 addetti e un fatturato complessivo di 3,1 miliardi di euro.
“Se guardiamo il grafico di un anno fa osserviamo l’abisso: era -11,2%. Ora, con +12,8%, ritorniamo ai livelli pre-covid, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti.
L’unico dato negativo è il meno 2% della grande industria chimica, ma per il resto i dati gonfiano il cuore: abbiamo punte del 30, 40, 80%, e sebbene ci collochiamo – insieme alla fascia sud del Piemonte – al di sotto della media piemontese, il morale è alto, ed è tutto merito dei nostri imprenditori. Come mi diceva qualche giorno fa un amico imprenditore: “Non sembra, ma allentate le restrizioni covid riparte tutto e riparte subito, perché è un sistema che non aspetta che l’accensione”. Ecco, non posso che essere orgoglioso di presiedere un sistema così ben oliato, fermato solo dalla pandemia ma che ora ritorna a testa alta.
C’è ancora da crescere, naturalmente, ma adesso la congiuntura lo consente, e dà anche l’occasione alle nostre imprese di colmare qualche gap tecnologico, che senza colpa è tuttavia presente: il 70% delle nostre aziende non ha ancora adottato tecnologie 4.0, né innovazioni tecnologiche abilitanti come l’internet of things, la cyber security e i Big data; sapremo affiancarle in questi passaggi importanti, magari segnalando meglio la presenza di un PID (punto impresa digitale) presso la nostra realtà, perché la metà delle imprese non ne è al corrente”, conclude Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti.