Martedì una sala della Biblioteca Civica Calvo intitolata al poeta dialettale Luciano Olivieri

Copia di  Palazzo Rosso: il consigliere Penna (Sel) destina i compensi 2013 alla biblioteca comunale CorriereAlLa “grandezza” delle persone può essere considerata in rapporto alla “fecondità” del loro apporto alla Comunità di appartenenza e la decisione di intitolare una Sala della Biblioteca Civica “Francesca Calvo” alla poesia dialettale alessandrina mediante il disvelamento della targa alla memoria di Luciano Olivieri va inteso quale segno forte ed eloquente della grandezza di questo legame e, al contempo, della riconoscenza della cittadinanza e della cultura locale a questo grande Alessandrino.

La cerimonia – che porta a compimento quanto indicato dalla Giunta Comunale, su proposta della Direzione del Settore Comunale competente e alla luce di istanze pervenute da molteplici sottoscrittori, sia singoli che rappresentativi di associazioni cittadine – avrà luogo, alla presenza delle Autorità locali, martedì 7 settembre 2021 alle ore 11 presso lo spazio antistante la Biblioteca Civica “Francesca Calvo”, in piazza Vittorio Veneto 1 ad Alessandria.

La partecipazione all’evento istituzionale si svolgerà nel pieno rispetto delle vigenti prescrizioni
anti-pandemiche da Covid-19 (uso della mascherina di protezione individuale, mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale e green pass).

Luciano Olivieri è stato uno dei più significativi poeti dialettali di Alessandria a cui ha dedicato molte delle sue liriche, evocando per la Città stessa luoghi, atmosfere, presenze, memorie personali e collettive attraverso toni lirici di intensa suggestione e un registro espressivo riccamente modulato, in cui sensibilità e cultura si sposano in una sintesi poetica di autentico valore che gli ha meritato l’appellativo “cantore dell’Alessandrinità discreta”.

Olivieri nasce ad Alessandria in via Cardinal Massaia, vicino al “Tanaro sonante”, il 18 settembre 1942. Dopo la Maturità classica, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Pavia. Impegnato nel settore assicurativo, una volta in quiescenza può finalmente dedicarsi con assiduità a due grandi passioni: la fotografia e la poesia.

Dal 2000 incomincia a scrivere in dialetto alessandrino dando alle stampe brevi raccolte; partecipa quindi a diversi premi letterari ottenendo piazzamenti oltremodo lusinghieri.  In particolare, risulta più volte vincitore del concorso dialettale «A suma tüc Gajóud», organizzato dall’associazione “Alessandria in Pista”, la cui serata finale si svolge annualmente al Museo della Gambarina.

Nel 2016 pubblica per le prestigiose Edizioni dell’Orso un’antologia dal titolo “Lisandria ant el cor” che comprende 145 opere divise per argomenti: gatti e altri animali, Alessandria, amici, ricordi, personaggi e la moglie Isabella.

Per il suo amore incondizionato nei confronti dei felini viene anche soprannominato “il poeta dei gatti”. D’altronde, in un’intervista pubblicata il 26 gennaio 2017 sul settimanale “La Voce Alessandrina”, lo stesso Olivieri afferma che: «Il gatto, come il mandrogno, è spesso schivo e sospettoso; devi averci a che fare parecchie volte prima che ti dia confidenza, ma una volta che hai stabilito una sintonia emotiva non potrai più farne a meno».

Grazie alla sua indiscussa bravura, viene unanimemente considerato il più degno erede di Sandro Locardi e i suoi testi sono legati, in un contesto spesso memoriale e nostalgico, alla suggestione di luoghi e atmosfere alessandrine e ai temi a lui cari degli affetti famigliari, dell’amicizia, della natura, degli animali.