Priano: “Vi racconto Libera Mente, una scommessa vinta con tanti nuovi progetti in cantiere”. Ma parliamo anche di elezioni, e di via Almirante….

   di Ettore Grassano

 

“La polemica estiva su via Almirante mi ha fatto un po’ sorridere: si figuri che la commissione Toponomastica del Comune di Alessandria approvò l’intitolazione di una strada allo storico segretario del Msi addirittura nel 2010 (sindaco era Piercarlo Fabbio, ndr), insieme a via Iotti e Corso Craxi, quest’ultimo su mia proposta. A memoria, le dico che la Lega all’epoca su Almirante votò a favore, e se non ricordo male ma potrei sbagliare il Pd si astenne. Peraltro poi non se ne fece nulla, ma fu un errore. Tutte e tre queste figure sono state protagoniste della prima Repubblica, e meriterebbero un ricordo. Anche se ancor più vorrei che Alessandria ricordasse sindaci come Mirabelli, Magrassi e Barrera, completamente ignorati: abbiamo solo piazza Basile e la Biblioteca intitolata a Francesca Calvo, peraltro su mia proposta”.

Comincia così, con un bell’aneddoto ‘toponomastico’, la lunga chiacchierata estiva con Fabrizio Priano: fondatore e promotore dell’Associazione Culturale Libera Mente (dal 2014 ad oggi ha organizzato, ad Alessandria e non solo, almeno 200 eventi e forse più, coinvolgendo migliaia di persone su temi legati alla cultura, all’arte, alla politica), ma anche protagonista della vita amministrativa cittadina.

Figlio ‘d’arte’ (il papà Giovanni, oggi quasi 85enne in splendida forma, fu esponente del Psi e anche, per 6 mesi, sindaco di Alessandria nel ‘turbolento’ 1992 che sancì la fine della prima Repubblica), Fabrizio Priano è stato fondatore di uno dei primi Club di Forza Italia cittadino, nel 1995, e a lungo in consiglio comunale con diversi ruoli, tra cui capogruppo di Forza Italia e Pdl, e vice presidente del consiglio stesso. “Sono entrato a Palazzo Rosso nel 1997, e uscito nel 2013, per sopraggiunta incompatibilità per il mio ruolo di consigliere in Fondazione CrAl, decisa dal Governo Monti. Ho partecipato a quattro elezioni amministrative consecutive, sempre eletto, e sempre tra i consiglieri comunali più votati in termini di preferenze personali”, precisa sorridendo. Senza fare mistero che la politica ce l’ha davvero nel sangue, e che nel 2022 sarà di nuovo della partita: stavolta nelle file di Fratelli d’Italia: “Ho aderito convintamente al progetto innovativo di Giorgia Meloni alla fine nel 2018, quando i sondaggi ci davano al 3%, e ho accettato nel 2019 una candidatura alle regionali per puro spirito di servizio, ben sapendo che non c’erano le condizioni per essere eletto: ci tengo a ribadirlo, oggi che in tanti vorrebbero salire sul carro”. E se a qualcuno ‘fischiano le orecchie’, pazienza.

Ma il punto di partenza della chiacchierata di oggi è appunto l’associazione culturale: perché Libera Mente, e quali sono i prossimi traguardi, ovviamente sempre Covid permettendo? Parleremo però anche del nuovo Centro Studi, e non solo…

Dottor Priano, Presidente di Libera Mente: ci racconti in sintesi il progetto dell’Associazione: ormai sono 7 anni pieni di attività, e avete un ruolo significativo nel panorama culturale piemontese…
Libera Mente è stata una bella scommessa, per fortuna vinta, almeno per ora. Siamo partiti nel gennaio 2014, con ospite Magdi Allam, all’epoca europarlamentare, oltre che notissimo giornalista. Ricordo che CorriereAl parlò di ‘partenza col botto’ (che memoria, ndr), e in effetti fu appuntamento molto partecipato: essendo il nostro esordio assoluto, non era assolutamente scontato. Da allora abbiamo portato ad Alessandria tanti personaggi di alto profilo, e ne cito solo alcuni: il generale Mori, i giornalisti Massimo Franco e Piero Sansonetti, e poi Capezzone, i due ex sindaci di Milano Pillitteri e Albertini, l’ex Presidente della Regione Piemonte Chiamparino e l’attuale Presidente Cirio, e ovviamente i due attuali capigruppo alla Camera, Riccardo Molinari e Federico Fornaro. Mi fa piacere evidenziarlo: per quanto personalmente mi collochi in maniera chiara nel centro destra, Libera Mente è un laboratorio culturale senza steccati, aperto a tutti: da Rifondazione a Forza Nuova, noi se ci sono stimoli interessanti di cui dibattere non chiudiamo la porta a nessuno.

In sette anni quanti eventi avete organizzato?
Non li ho mai contati, sinceramente. Credo più di 200, nonostante il rallentamento (ma non lo stop assoluto) causato dal Covid negli ultimi 18 mesi. Abbiamo sviluppato due filoni principali: da un lato la presentazione di libri e i dibattiti politico culturali, dall’altro le mostre e gli eventi. Cito, perché si sta concludendo in questi giorni con notevole successo, la mostra l’Oro di Mosca, organizzata all’interno della splendida location del Castello di Casale Monferrato, in collaborazione con il Comune. Impossibile per me, alessandrino, non andare con il pensiero alla nostra Cittadella, e alle sue potenzialità, finora completamente inespresse: speriamo davvero di poterci arrivare. E’ uno dei principali motivi a spingermi a tornare ad un impegno politico amministrativo diretto, mi creda.

Ci arriviamo: ma per ora restiamo su Libera Mente: l’autunno porterà ad una piena ripresa delle attività? E con quali progetti?
I progetti ci sono, e molto solidi: ovviamente dipende soprattutto dallo scenario generale legato al Covid. L’obiettivo in autunno è completare il ciclo della terza Biennale d’arte di Alessandria, per poi nel 2022 partire con la quarta edizione. Al contempo, oltre a ricominciare con la presentazione di libri, di autori per lo più nostrani, procederemo con il progetto di Arte Diffusa, che ci ha permesso in questi anni di valorizzare tanti artisti locali, pittori fotografi e molto altro, organizzando le loro esposizioni in location alternative, come bar e locali cittadini, a contatto diretto e immediato con la gente.

Si parla anche di una Versiliana alessandrina, in autunno: conferma?
Assolutamente sì, e la organizzeremo in una location suggestiva, ovviamente all’aperto data la situazione. Stiamo lavorando in questi giorni al panel degli invitati, che saranno di assoluto prestigio. Qualche nome posso farlo: il giudice Palamara, con il suo libro in cima alle classifiche, lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il filosofo Stefano Zecchi. Ma a breve saprete tutto: il progetto nasce dalla consapevolezza che Alessandria non ha, ma dovrebbe avere, un grande evento/appuntamento culturale capace di far accendere sulla nostra città i riflettori nazionali, almeno una volta l’anno. Certo, il paragone con la Versiliana è ambizioso, ma suggestivo e stimolante.

In parallelo, partirà un Centro Studi, questo sì di destra….
Innegabilmente, e orgogliosamente, di destra. Il progetto è molto ambizioso, e ce l’ho in testa da quando, lo scorso anno, sono stato nominato responsabile regionale della cultura, e della formazione politica, di Fratelli d’Italia. Presiederò il Centro Studi, il cui direttore operativo sarà Siro Mazza. Nel nostro comitato scientifico o come soci onorari ci saranno figure di altissimo profilo: da Marcello Veneziani all’astro nascente Francesco Giubilei, da Mario Bozzi Sentieri a Carlo Sburlati, all’alessandrino Luigi Manzini. Il Centro Studi promuoverà un concorso letterario intitolato ad un grande intellettuale di destra, ma di questo parleremo alla presentazione, che ci sarà nelle prossime settimane.

Chiudiamo con le elezioni comunali alessandrine, previste a maggio 2022: Fratelli d’Italia si aspetta un risultato importante, e sosterrà convintamente il sindaco Cuttica?
Pacta sunt servanda, per cui se il sindaco Cuttica, che personalmente conosco da trent’anni, si ricandiderà, Fratelli d’Italia lo sosterrà lealmente. Credo ci siano le condizioni, se non nasceranno troppi outsider, perché la coalizione di centro destra possa farcela addirittura al primo turno, per realizzare nel quinquennio successivo una serie di progetti che sono fondamentali per la ripartenza della nostra città. In questi quattro anni, nonostante la paralisi del Covid negli ultimi due, è stato avviato un risanamento importante dei conti. Ora è il momento di puntare su uno sviluppo vero: noi crediamo che solo l’insediamento sul nostro territorio di nuove imprese, innovative, possa consentire ad Alessandria di ripartire, in termini di crescita e occupazione. I campi di papaveri li lasciamo agli impressionisti.