Cambio idea [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

 

Credo che Oscar Wilde, Albert Einstein e tutti coloro che hanno lasciato in eredità aforismi gustosi e stuzzicanti siano dei geni.
Non tanto perché furono realmente dei geni nei vari ambiti di studio, chi nella letteratura, chi nella fisica, nella filosofia, nella medicina, nella musica eccetera ma soprattutto perché ebbero la forza di adattarsi ai cambiamenti senza cambiare idea: paraculi sì ma dritti alla meta.

Ci sono studi autorevoli che dimostrano quanto il quoziente intellettivo sia direttamente proporzionale alla capacità di modificare le proprie idee.
In questo frangente storico ci troveremo concordi nell’asserire che abbiamo un’umanità spaccata letteralmente in due: da una parte coloro che non cambiano idea neppure sotto tortura; dall’altra parte coloro che cambiano idea per qualsiasi refolo di vento.
Fin qui nulla di strano, i primi sono ottusi, i secondi molto intelligenti.
La faccenda si complica nel momento in cui troviamo ottusi intelligenti, che professano cioè nuove idee su alcuni argomenti pur restando irremovibili su altri.

Gli studi di illustri università americane vanno a carte quarantotto.
La scienza è costretta ad arrendersi di fronte all’evoluzione dell’essere umano.
Probabilmente conviene rivolgere le attenzioni delle comunità di ricercatori verso i chihuahua a pelo lungo o le blatte fuochiste poiché si sono perduti i riferimenti, il banco è saltato.

Detto questo penso che mi dedicherò ad una serie di esercizi per cambiare idea pur restando fermo nelle convinzioni (del resto il concetto spazio tempo è relativo).

Esercizio culinario: l’insalata russa da oggi sarà il mio piatto preferito.
Esercizio musicale: leggere la partitura a testa in giù è decisamente comodo.
Esercizio coniugale: mia moglie ha ragione, sempre.
Esercizio ginnico: un’ora di camminata veloce fa bene.
Esercizio condominiale: adoro i vicini che rumoreggiano a tutte le ore del giorno e della notte.

Bè come inizio non c’è male, ora mi riposo.