10 alle Forze dell’Ordine di Tortona e Casale, e ai lavoratori della Cerutti. La politica invece è in vacanza [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Il massimo voto alla Polizia Stradale di Tortona, che con il supporto dei Carabinieri di Casale Monferrato ha avuto la prontezza di evitare un disastroso rave party, intervenendo vicino al casello autostradale di Casale Sud e controllando un mezzo pesante che trasportava materiale per organizzare un mega raduno giovanile abusivo nel casalese. Dal controllo sono emerse più violazioni al Codice della Strada: l’autista, di nazionalità francese, stava guidando un veicolo superiore ai 35 quintali senza la Carta Conducente richiesta per questo tipo di mezzi, senza documenti di trasporto merci, senza licenza comunitaria. E’ scattato quindi il ritiro di patente e carta circolazione, con fermo amministrativo del mezzo per tre mesi, e multa di circa cinquemila euro.
Nello stesso giorno i Carabinieri di Casale Monferrato, guidati dal comandante Christian Tapparo, hanno bloccato una carovana di mezzi lungo la provinciale per Valenza, intenti a raggiungere Terranova e il sito sul Po già in territorio di Frassineto, dove solitamente si organizzano questi raduni. Uomini e donne, tutti francesi, sono stati scortati dai Carabinieri fino al casello autostradale Casale Sud, con l’invito a non fermarsi in provincia.
Non è andata altrettanto bene nell’area di Mezzano, nel Viterbese, dove dieci mila persone per sei giorni in un rave party abusivo hanno violato una proprietà privata, hanno aizzato i loro cani che hanno sgozzato dieci pecore (con altri venti capi spariti), hanno rubato le batterie dei trattori della tenuta: “Animali ammazzati: l’orrore dopo il rave della follia”.
Questi nuovi barbari hanno defecato sulle strade davanti a tutti, otto tra uomini e donne completamente nudi si sono recati a fare provviste “proletarie” (senza pagare) in un supermercato, le farmacie hanno esaurito le siringhe utilizzate per lo spaccio all’interno della festa. Oltre a droga e stupri ci è pure scappato un morto, e l’arresto di due giovani dopo un’ aggressione ai carabinieri. Tutte notizie documentate. Ma dov’era lo Stato nel territorio coinvolto? E la ministra Lamorgese era in ferie? Se l’emergenza Covid impone sospensioni delle libertà democratiche per finalità superiori come la tutela della salute, non si capisce perché non si sia potuto sospendere fin da subito il rave party in un contesto pericoloso per la salute e per la sicurezza pubblica. La ministra Lamorgese sa fare il pugno duro solo con i comuni cittadini che non rispettano le regole anti-Covid? Dal 2002 in Francia i rave party sono regolati da un decreto con una legge del 2001 (cosiddetta legge Mariani), che vieta l’organizzazione di rave party, senza l’autorizzazione dei prefetti locali. In Italia ci ha provato nella XVI Legislatura con la Proposta di Legge n.1478, il piemontese On. Giorgio Merlo nel luglio 2008: Disciplina dello svolgimento di raduni a carattere musicale in spazi non attrezzati.
Non ho trovato riscontri, non so se la proposta è stata presa in considerazione, ma si sa che in Italia tra il dire e fare ci sta di mezzo il mare. Resta il fatto che la ministra Lamorgese nella vicenda del rave party viterbese è stata completamente assente, abbandonando quel territorio e le sue genti in balia di balordi primitivi con danni alla proprietà privata e pubblica. Un bel 10 meritato alle nostre Forze dell’Ordine che per giorni, con trenta uomini in uniforme e in borghese, l’unità cinofila e dieci mezzi hanno monitorato e controllato ogni situazione sospetta.
Voto: 10

 

2) 10 anche ai lavoratori della ex Cerutti, per la loro costanza nel presidiare gli stabilimenti e salvaguardare il posto di lavoro. In questo articolo i particolari: “Crisi Cerutti, ecco la fumata bianca: Il merito è del presidio”. Alla fine di questo articolo si legge che, tra gli applausi di soddisfazione, c’è stata anche occasione per togliersi qualche “sassolino dalle scarpe”, sottolineando l’assenza della politica, in particolare in questi ultimi mesi, e anche della cittadinanza: “Casale si è dimenticata di noi”, ha tuonato il delegato Andrea Provera. Ampio spazio anche su La Stampa cartacea del 24 agosto: a pag.41, a firma Franca Nebbia si legge: “Cassa retroattiva e piano sociale. Trovato l’accordo alla Cerutti. I sindacati: abbiamo ottenuto il massimo, l’accordo che nasce nel vertice tra sindacati, Regione, nuova proprietà Bobst e curatela. In merito ai due punti cardine su cui Rsu e sindacalisti avevano puntato i piedi, cioè cassa integrazione e piano sociale, si sono fatti passi avanti”. Quando un’ azienda va in crisi e chiude o si delocalizza, in gioco c’è la vita di tanti lavoratori e delle loro famiglie, e questa storia della Cerutti è esemplare. Oggi è il 195esimo giorno da quando è iniziata la loro lotta, ora l’accordo prevede 30 lavoratori diretti in Bobst e 40 in una cooperativa che lavorerà per la società svizzera per tre anni. Questi ce l’hanno fatta, speriamo che anche per i restanti ci sia un futuro. Voto 10 va anche alla Soc. Bobst Italia SpA di San Giorgio Monferrato in provincia di Alessandria una azienda che produce macchine per la stampa e la trasformazione di imballaggio, che ha preso in carico questa situazione con il portafoglio e con il cuore. Voto 10 al Dirigente Alberto Anselmo del Settore Politiche del Lavoro della Regione Piemonte che è stato sempre presente e a favore dei lavoratori in questa crisi. Voto 10 ai responsabili sindacali del settore. Bocciato il Governo, non pervenuto nel periodo di lotta con i ministri del MISE e del Lavoro, quando fu chiesto un tavolo di crisi non ci fu risposta. Da settembre ci sono in programma 87 tavoli aperti al Ministero dello Sviluppo economico, 57 di crisi, più 30 di monitoraggio. Molte le vertenze in autunno, nel Paese vi è aria di crisi per la chiusura o delocalizzazione di stabilimenti e non ne è esente la nostra provincia. I sindacati prevedono già un autunno difficile. Per la Cerutti al momento è stata messa una buona toppa, ora sono convinta che la politica, quella che è stata assente (è denunciato dai lavoratori), visto il risultato ottenuto, si presenterà per far sentire la presenza e per una foto di rito per gli organi di informazione. Vediamo chi sarà il primo che andrà in cerca di visibilità.
Voto: 10

Grazie a Franca Nebbia per la foto dell’Assemblea dei lavoratori della Cerutti

 

3) Estate 2021 da ricordare per la sua eccezionale negatività: varianti Covid, vaccini, green pass e, tanto per non farci mancare nulla, sbarchi triplicati di immigranti irregolari, la tragedia dell’Afghanistan, rave party rovinosi. Monostante tutto questo, da sabato 8 agosto la politica è andata in ferie. Deputati e Senatori si sono concessi un mese, la Camera riaprirà il 6 settembre, mentre il Senato tornerà a riunirsi martedì 7 settembre. Il Governo avrebbe fatto solo quindici giorni, ma la vicenda Afghanistan “ gli ha rotto le uova nel paniere” e il Presidente della Repubblica ha trascorso due settimane ad Alghero nella villa di Porto Conte messa a disposizione dall’Aeronautica militare. Sui social molte critiche sulle ferie in funzione del momento delicato che vive il paese, anche se qualcuno ritiene che sia un bene: almeno per un mese non fanno danni.
Ministra Lamorgese ‘non pervenuta’, nonostante gli sbarchi di clandestini e il pericoloso rave party nel viterbese. Il premier Draghi è dovuto rientrare per la questione Afghanistan, mentre il Ministro degli Esteri Di Maio, intento a rilassarsi sulle spiagge salentine nelle stesse ore in cui l’Afghanistan cadeva in mano ai talebani e cominciavano le procedure di rimpatrio per i diplomatici e i civili occidentali bloccati a Kabul, è stato costretto a presentarsi per il tempo necessario al Ministero. “Di Maio in spiaggia con Boccia ed Emiliano. Boschi: Torni e ci informi sull’Afghanistan”.
La guerra in Afghanistan doveva servire a punire i responsabili dell’11 settembre, in tale data l’America fu colpita al cuore dai terroristi islamici e la guerra verteva a mettere fine al regime dei talebani, sradicare il terrorismo, portare la democrazia, a promuovere i diritti umani. In venti anni è giusto segnalare le perdite dell’Italia, impegnata in una guerra miliardaria per non cambiare nulla: 53 soldati caduti nell’illusione di costruire una nazione libera e democratica nella terra dei talebani. Questo conflitto è costato al popolo italiano 8,7 miliardi di euro. Lo dice l’Osservatorio delle spese militari del nostro paese Milex.
Agosto 2021 se ne va con un pesante fardello sulle spalle, ma le camere parlamentari torneranno a regime nei primi dieci giorni di settembre, suppongo che pochi di loro sappiano quanto il paese ha speso in molte micro-missioni militari all’estero: “Non soltanto l’Afghanistan. Ecco quanto ci costano le missioni militari all’estero”.
Queste missioni nel loro insieme comportano una spesa di oltre 3 milioni di euro, risorse che avremmo potuto utilizzare in altra maniera e per gli italiani. Occorrono forze politiche al Governo del paese diverse, che inizino a pensare agli interessi del proprio popolo, come fanno tutti i paesi che compongono la UE.
Voto: 2