Alessandria sviluppa partnership internazionali, e l’opposizione ridacchia. 2 al Superbonus 110%, 10 al referendum sulla Giustizia [Le pagelle di GZL]

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di Graziella Zaccone Languzzi

1) Nella prima decina di luglio il Comune di Alessandria ha firmato un patto di collaborazione e amicizia con il Comune di Ekaterinburg, città della Russia con una popolazione di 1.493.749 abitanti. Ekaterinburg è capoluogo dell’ Oblast di Sverdlovsk, principale centro industriale e culturale nella regione degli Urali. Si legge sugli organi di informazione che è l’unico accordo istituzionale firmato da una città italiana in occasione di Innoprom 2021: la più importante manifestazione della Federazione Russa in materia di innovazione industriale e tecnologica, e per la presenza dell’Italia come Paese partner. Una notizia passata un po’ in sordina vista l’importanza e il prestigio per l’Italia e il nostro Comune: “Italia Paese ospite d’onore a Innoprom 2021”.
Alla firma erano presenti il sindaco di Ekaterinburg Alexey Orlov e il presidente del Consiglio comunale di Alessandria Emanuele Locci, il capo dell’amministrazione di Ekaterinburg Marina Fedeeva, l’assessore allo Sviluppo economico, Commercio e Turismo di Alessandria Mattia Roggero oltre all’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano: “La missione di Alessandria in Russia: promozione turistica, cultura, sviluppo economico, servizi pubblici locali”.
Qui a casa nostra, invece di andarne fieri e di ricavarne prestigio e interessi in futuro, è stata fatta ironia dal Consigliere del PD, Giorgio Abonante che su Facebook ha commentato: “Te la do io Ekaterinburg”. Molto probabilmente la battuta era riferita alla mancanza di trasporti di collegamento su rotaia che non favorisce il turismo anche proveniente dalla Russia. Nell’articolo su Il Piccolo di venerdì 9 a pag. 27 Abonante elenca le tratte disposte da Trenitalia per l’orario estivo, utile anche per il turismo, ma non per il Piemonte e tanto meno per Alessandria. In effetti Alessandria e la sua provincia sono state abbandonate dalle Ferrovie dello Stato da non pochi anni, anche se leggiamo proprio in questi giorni di nuovi progetti legati alla riqualificazione della Stazione Ferroviaria, e aree limitrofe. Speriamo sia davvero così. In ogni caso mi pare che la strada scelta dall’opposizione Pd/5Stelle a Palazzo Rosso, a pochi mesi dal voto, sia quella del sarcasmo (si veda anche questione Eurovision). Quasi dessero per scontato di non avere possibilità neanche di giocarsela, la partita del 2022. E in effetti una proposta che sia una per Alessandria ancora non l’abbiamo letta…
Voto: 10

 

 

2) In questi giorni il mio condominio si appresta a valutare la possibilità di utilizzare il Superbonus 110%. Stiamo consultando le varie imprese, e valutando i pro e i contro, ma soprattutto i contro dettati da una impostazione burocratica farraginosa, pericolosa, irta di tranelli. Una materia complessa sulla quale ogni giorno emerge un nuovo dettaglio normativo, e modifiche apportate in un contesto regolatorio perennemente in evoluzione, che non lascia spazio alla tranquillità. Risultato: si crea incertezza, e questo non aiuta nel prendere decisioni: alla fine si rinuncia con una perdita di tempo da parte nostra, delle imprese e dei professionisti interpellati. Il Superbonus 110% è entrato ufficialmente in vigore con la legge 77 del 17 luglio 2020 (governo Conte). Pareva “regalasse ” importanti interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e antisismici, l’installazione di impianti fotovoltaici e molto altro. In base alla mia esperienza di condomino posso affermare che è stato solo un miraggio, perché per come è stato congegnato in gran parte è impraticabile. Una procedura complicata con un gran numero di documenti da presentare: le promesse iniziali fatte con la grancassa dal legislatore non corrispondono alla realtà dei fatti. Chi riuscirà ad accedervi? Le case popolari certamente (ci sono già cantieri), gli immobili dello Stato, e i proprietari di immobili unifamigliari con buone possibilità economiche: gli unici a cui le banche prestano denaro senza problemi, dal momento che ne hanno già presso gli stessi istituti in forma di investimenti. Se intendete provarci, dotatevi di professionisti, legali e una buona assicurazione ad hoc. Mi sono fatta una cultura direi quasi completa: chi prova a scalare questa montagna sarà sottoposto a verifica e controllo tecnico del DM Asseverazioni, che è affidato all’ENEA, e controllo fiscale per il settore detrazioni dell’Ufficio delle Entrate. Ovviamente ci vorranno diversi anni, e l’amara sorpresa potrebbe arrivare nel tempo, a cose fatte. Si poteva semplificare e rendere più fluido il meccanismo? Non credo, non ne sono capaci: in Italia tutto ciò che produce lo Stato è farcito di burocrazia, lentezza e incompletezza, vedi l’eredità lasciata dal governo Conte: sono 598 Decreti attuativi pendenti, solo cocci vuoti, una situazione che ha costretto Draghi ad inviare il Commissario Garofoli nei ministeri per obbligarli a smaltire i Decreti arretrati. Leggete qui. Che dire: povera Italia e poveri noi.
Voto: 2

 

Ravetti: "Al referendum sull'autonomia fiscale si risponde federalismo comunale" CorriereAl3) Sabato 3 luglio mi sono recata in piazza Ceriana nel quartiere Cristo a firmare per i 6 Referendum sulla Giustizia. L’ho ritenuto un dovere, non solo per me ma per i sessanta milioni di italiani: sono referendum promossi dalla Lega e dai Radicali, ma avrei firmato a prescindere da qualsiasi promotore. Lega e Radicali sono forze di diversa estrazione politico culturale, che però sul tema Giustizia hanno trovato ampia convergenza, allo scopo di cambiare il sistema giudiziario nel nostro Paese. L’iniziativa di Lega e Radicali dovrebbe essere appoggiata da tutti i partiti che negli anni non sono riusciti a varare la riforma, rendendo oggi necessario il ricorso allo strumento dei referendum. E’ davvero tempo di metterci mano, dopo che i coperchi del pentolone Giustizia si sono sollevati con tutti gli scandali che abbiamo visto emergere, da Palamara alle denunce di Di Matteo, con il potente Davigo che al Csm si fa dare atti secretati.
Ma c’è di più: l’Unione Europea ha imposto all’Italia condizioni molto strette per procedere all’erogazione del Recovery Fund, tra queste la Riforma della Giustizia. Viene chiesto in vista del Recovery Fund di riformare le istituzioni e le burocrazie pubbliche, che devono garantire la certezza del diritto. Senza la certezza del diritto, queste istituzioni sono ritenute inutili.
Nei giorni scorsi Draghi si è mosso, creando scompiglio fra 5 Stelle che non erano d’accordo nel toccare tale tema, ma alla fine i loro ministri hanno ceduto: “Giustizia, accordo in Consiglio dei Ministri sulla riforma della ministra Cartabia”.
Quindi ben vengano i referendum: come veniamo sollecitati a vaccinarci contro il Covid, con lo stesso fervore si dovrebbe sollecitare ad andare nei gazebo a firmare, dedicando pochi minuti del nostro tempo. Nessun costo, nessun rischio ma aiutiamo i promotori di questo referendum ad aiutarci: nel cappio di questa Giustizia malata potremmo trovarci prima o poi tutti noi: e ad oggi gli unici che non devono temere nulla sono i colpevoli.
Voto: 10