Danni da maltempo, la nostra Provincia esclusa dai risarcimenti: perchè? Valenza riprovaci: meriti riconoscimento Unesco! [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) È stato approvato nella penultima settimana di giugno dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile il piano di interventi di prima emergenza, predisposto dalla Protezione civile regionale, per i territori delle Province piemontesi a seguito degli eventi metereologici verificatisi nei primissimi giorni di ottobre 2020, per i quali è stato disposto lo stato di emergenza. Gravi i dissesti provocati dagli argini dei Fiumi Sesia e Po, cascine e risaie sommerse che hanno determinato rischio per la popolazione e danni all’agricoltura. Per la Regione Piemonte dal Dipartimento è stato approvato un piano di 74 milioni di euro, ma nel riparto delle risorse la Provincia di Alessandria è esclusa, nonostante sia coinvolta con i comuni di Balzola, Bozzole, Frassineto Po, Valmacca, Villanova Monferrato e Casale Monferrato con la frazione Terranova. Qui l’elenco dal sito regionale “Piemonte informa”.
Sono citate le province di Biella, Cuneo, Vercelli, VCO, Novara e i rispettivi comuni coinvolti dal maltempo, poi si leggono Enti come l’AIPO che riceverà 6.550.00 euro, l’ATO (10 milioni di euro), le Forze Armate (750 mila euro), la Regione Piemonte (150 mila euro), e su questi Enti pongo punti interrogativi. Poi ii privati quali agricoltura e imprese delle province e comuni citati (10 milioni di euro). La nostra Provincia è rimasta con il cerino in mano. Molte famiglie di Terranova all’annuncio della suddivisione dei 74 milioni stanziati dalla Protezione civile nazionale, scoprendo di essere state escluse, sono rimaste sbigottite e molto deluse. La Regione aveva stanziato circa 7,5 milioni per aiutare le famiglie, e Alberto Cirio aveva affermato che sarebbero state le prime a essere sostenute, ma dopo le prime risorse elargite a marzo i privati non hanno più visto contributi, e sfiduciati non spendono altri soldi per perizie asseverate senza la certezza dei rimborsi. Lunedì 28 giugno ho inviato una lettera alla Regione Piemonte per chiedere perché la Provincia di Alessandria non è compresa: quanto dovranno ancora attendere cittadini privati, imprese e agricoltori per il giusto risarcimento? Ad oggi non ho ricevuto risposta. Domanda: cosa non ha funzionato nel momento della dichiarazione dello Stato di Calamità per non essere inserita la provincia di Alessandria e i danni nel casalese? Dimenticanza? Errore burocratico?
Voto: 2

 

2) Incoraggiamento alla città di Valenza che si è candidata alla rete “Città Creative Unesco”, ma non ce l’ha fatta. Ma se lo merita pienamente, quindi Valenza non si arrenda e ci riprovi alla prossima. L’obiettivo è entrare a far parte di una rete di più di 200 città nel mondo che si caratterizzano per aver posto la creatività al centro della propria visione di futuro. Hanno sostenuto fortemente questa candidatura la “Fondazione Mani Intelligenti” con le aziende del territorio.
A promuovere questa candidatura sono state la Camera di Commercio di Alessandria e la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. La Rete delle Città Creative dell’Unesco è stata creata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile ed è divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema). Valenza, la città dell’oro e dei gioielli ci ha provato, chi meglio di lei può vantare creatività e stile con creazioni di alto livello artigianale riconosciuto in tutto il pianeta? L’ abilità, la professionalità dei maestri orafi valenzani, unita alla creatività e alla continua innovazione, veri talenti, un dono che trasforma nelle loro mani, creazioni uniche ed irripetibili. Tutto ciò non è bastato, il 25 giugno il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha approvato Modena e Como come candidate italiane 2021 per la Rete delle Città Creative dell’UNESCO. Como per l’artigianato tessile con la produzione della seta, Modena per il settore media arts e la solidità del piano d’azione presentato. Valenza non si arrende e tornerà alla carica per il 2023, lo farà chiedendo anche il sostegno della Regione perché Valenza merita di ottenere tale riconoscimento non solo di creatività, ma di sviluppo e cultura nella economia della città e di immagine di un territorio che esporta nel mondo.
Voto: 9

3) All’agente della Polfer che sabato 19 giugno è stato costretto a sparare ad un cittadino ganese, irregolare in Italia e per di più con precedenti penali, che brandiva un coltello e minacciava i passanti alla stazione Termini di Roma. Questo non è il caso isolato nel nostro paese: uno sbandato, clandestino fuori di testa che si comporta come un cavernicolo. Per tutelare l’incolumità dei passanti che in quel momento si trovavano nella zona, i tentativi del poliziotto insieme ai suoi colleghi di portarlo alla giusta ragione non hanno sortito nessun effetto. L’uomo molto alterato brandiva l’arma e saltava sopra alcuni motorini in sosta, il poliziotto si è trovato costretto ad utilizzare l’arma in dotazione, sparando e mirando alle gambe. Il ganese già in passato si era reso responsabile di episodi di violenza simili e da quanto riportate dai media pare avere precedenti di polizia per lesioni, danneggiamento di alcune statue sacre presenti in alcune chiese di Roma. Ad aprile 2020, dicono sempre le cronache, fu sorpreso più volte in piazza San Pietro e denunciato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, nonché per offesa a una confessione religiosa. Con tutto questo bel quadretto e curriculum, sapete che succede? L’agente della Polfer è indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. Roba da matti, un paese ridicolo capovolto, dove i criminali sono tutelati dallo Stato, e chi fa il proprio dovere deve continuamente giustificarsi. Sono indignata e pongo una domanda ai politici che legiferano, e a chi opera nella giustizia: secondo i fautori dell’accoglienza a qualunque costo, la giustizia italiana, i partiti di sinistra accoglienti, i guru buonisti della simil-cultura italiani, Vaticano e certo clero, l’agente avrebbe dovuto farsi trafiggere dal coltello permettendo a quell’energumeno di ferire o uccidere le persone che trovava sul suo cammino? L’unico atto dovuto da parte dell’agente per salvare se stesso, i colleghi e i cittadini è stato sparare. Non è ora di finirla e rimettere le cose nei giusti binari? Dopo questo mio legittimo pensiero sull’accaduto esprimo piena solidarietà ai nostri uomini e donne in divisa che ogni giorno rischiano la loro vita per garantire la nostra sicurezza. Dal COISP questa denuncia: “Spari a Termini, Poliziotto indagato e delinquente patrocinato. L’indignazione del COISP su quotidiani, Agenzie e portali d’informazione”.
Sarebbe tempo di cambiare le norme, assicurando a chi difende lo Stato e i cittadini la piena tutela anche legale, ne va della serietà e dell’autorevolezza di un qualcosa che ancora si definisce Stato.
Voto: 10