Ravazzi su Coesione Territoriale: “Cittadella fulcro del progetto, con ricadute economiche straordinarie: ma non sarà Rimini!”. Intanto arrivano le griglie di valutazione

di Ettore Grassano

 

“Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, durante la sua recente visita ad Alessandria, è rimasto particolarmente colpito dal progetto presentato dalla nostra Amministrazione e dalle potenzialità del progetto Coesione Territoriale, e ne ha colto la straordinaria rilevanza non solo per il Bacino del Tanaro, ma anche per le altre aree dell’Alessandrino, e del Piemonte. Spero che in tempi strettissimi il progetto del Bacino del Tanaro sia portatoall’attenzione del Premier Draghi, e che questo renderà possibile un percorso davvero di grande livello”.

Il consigliere comunale della Lega Gianni Ravazzi, vero deus ex machina dell’operazione Coesione, a cui si sta dedicando con passione e senza sosta dall’autunno del 2018, è super indaffarato: da un lato certamente gli fa piacere che autorevoli esponenti dell’attuale Esecutivo guardino con grande interesse al progetto, dall’altro però è abituato (“fin dai tempi dell’alluvione degli Orti, nel 1994”) a rimboccarsi le maniche e a darsi da fare, senza aspettare troppi aiuti esterni: “Siamo noi gli artefici del nostro destino, e davvero credo che, da qui al 2030, abbiamo la possibilità, unica, di cambiare il destino del nostro territorio, valorizzandone il patrimonio naturale e culturale, e sfruttando una posizione logistica strategica, e un patrimonio straordinario come la nostra Cittadella”.

CorriereAl ha deciso di seguire, passo a passo, lo sviluppo del progetto Coesione, e in questa tappa parliamo, in particolare, della messa a punto delle ‘griglie’ per la valutazione dei progetti pubblici e privati, ma anche, appunto, di come trasformare la Cittadella in uno straordinario presidio naturalistico, culturale e turistico. “Ma attenzione – ammonisce Ravazzi -, tutto questo rispettando la storia della Fortezza, e puntando su una ricettività culturale di alto profilo: la Cittadella non deve diventare Rimini, per intenderci!”.

Consigliere Ravazzi, partiamo dalla visita del Ministro Garavaglia: troppo spesso questi tour ministeriali lasciano il tempo che trovano. Ricorda le promesse del Ministro Franceschini, cinque anni fa, proprio in Cittadella?
Sì, ricordo bene. Quel che posso garantire è che, durante l’incontro con il Ministro Garavaglia, a cui ho partecipato, ci si è mossi senza retorica, con assoluta concretezza. Al Ministro il sindaco di Alessandria Cuttica di Revigliasco ha consegnato un dossier Turismo molto dettagliato, con tutti i progetti avviati e in corso, e in quel dossier la Coesione Territoriale (con perno e baricentro proprio la Cittadella) occupa una centralità assoluta. Il Ministro Garavaglia ha subito compreso che stiamo parlando di un progetto epocale, non di ordinaria gestione di un territorio, e credo che da parte dell’esecutivo Draghi l’attenzione sarà fortissima.

Proprio sulla Cittadella, però, abbiamo letto anche di recente inchieste allarmiste, da punto di non ritorno….
Sto ai fatti: l’allarmismo mediatico lascia il tempo che trova, e non aiuta. In realtà si sta procedendo in piena e totale sintonia e sinergia con la Sovrintendenza. I fatti sono che una prima tranche di risorse, parliamo di 16 milioni di euro dei 25 milioni già stanziati dal Cipe sono in arrivo, finalmente. E questo consentirà di partire entro fine anno con i sospirati interventi di messa in sicurezza delle aree più a rischio della Fortezza, a partire dai tetti. Ma attenzione, questo deve essere solo il primo passo. La Cittadella di Alessandria è un unicum europeo, con caratteristiche tali da renderla, se adeguatamente valorizzata, un volano culturale e turistico di enormi potenzialità, con ricadute positive non solo per Alessandria, ma per un’area vasta che comprende tutti i 33 comuni della Coesione Territoriale del Bacino del Tanaro, ma anche ben oltre.

Facciamo chiarezza su questo punto…..
Parliamo di un’area di complessivi 65 ettari, che contiene al suo interno strutture edilizie e militari che ne fanno un vero e riconosciuto monumento non solo nazionale, ma europeo. La Cittadella è una risorsa storico culturale, prima di tutto, e va recuperata, non stravolta. Ci sono però al suo interno enormi spazi verdi, che consentiranno la nascita di uno straordinario Bioparco senza eguali, in cui sarà possibile far crescere piante e animali autoctoni e non, e creare aree di osservazione naturalistica, e un vero centro studi in stretta collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale. Penso ad una realtà a più livelli di approfondimento, con strumentazioni accessibili ai ragazzini della primaria e altre a disposizione degli studenti universitari, e post universitari. Non è neppure impensabile sognare un albergo all’interno della Cittadella, ma ovviamente a determinate condizioni e in armonia con gli aspetti architettonici legati ad u na fortezza …. come ha sostenuto anche la dott.ssa Papotti (Sopraintendente ecc…) ma sempre con la logica di economia green ed ecosostenibile. Non vogliamo che la Cittadella diventi Rimini, insomma. Ma un polo di attrazione internazionale per un pubblico vasto, ma al tempo stesso specializzato….Così come fondamentale sarebbe anche avere un cvero cdentro di formazione sull’economia green e sulla gestione delle infrastrutture verdi, argomento quest’ultimo importantissimo per il futuro…

C’è mercato per un simile progetto?
Abbiamo già a disposizione alcuni numeri. Oggi nell’area di riferimento della Coesione Territoriale del Bacino del Tanaro vivono circa 140 mila persone, e si registrano più o meno 110 mila presenze turistiche annue, quasi sempre con meno di 2 giorni di permanenza sul territorio. L’ipotesi, sulla base di proiezioni realistiche, è che una Cittadella recuperata e valorizzata in chiave di turismo ambientale potrebbe portare le presenze turistiche sul territorio del Bacino del Tanaro a triplicarsi di numero di arrivi ma anche di giorni di presenza. Un bel balzo in avanti, di cui beneficerà tutto il territorio. Del resto Cittadella rientra all’interno di un ‘sistema turistico’ che ha nel complesso conventuale di San Francesco, in città, e in Marengo altri due poli di attrazione che è nostra intenzione valorizzare.

 

Consigliere Ravazzi, qualche anno fa circolò un progetto, anche molto dettagliato, che prevedeva di utilizzare la Cittadella come contenitore per la realizzazione di concerti di grandi richiamo internazionale: si trattava di grandi numeri, anche in quel caso. Se ne potrà riparlare?

Anche su questo punto occorrerà una intesa con la Soprintendenza e una attenta scelta delle programmazioni ma Assolutamente sì, all’interno del recupero della Fortezza è senz’altro opportuno prevedere un’area concerti, per eventi di grande rilievo. Ma, se posso dire la mia, non pensiamo a Cittadella come ad un stadio per grandi eventi rock, o bivacchi giovanili. Se non sarà Rimini, Cittadella non deve diventare neanche Woodstock! Semmai ospitare grandi eventi di musica classica, o legati all’Opera: e qui ci potranno anche essere forti sinergie con il Conservatorio Vivaldi, ovviamente. Cittadella deve essere il perno di un grande e coerente ‘sistema’ ambientale, culturale, musicale: e certamente questo avrà forte ricadute economiche per il territorio, perché sarà possibile richiamare un pubblico di livello, non sono nazionale ma anche internazionale.

Questo l’orizzonte a 10 anni, consigliere Ravazzi. Intanto quando saranno i prossimi passi?
Il pool di tecnici dei 33 comuni sta lavorando con impegno alla messa a punto di un sistema oggettivo di valutazione dei progetti, in base ad una serie di variabili o asset, ognuno dei quali potrà ottenere un punteggio prestabilito. La griglia sarà condivisa con i tecnici della Regione Piemonte, e servirà a valutare realizzabilità e possibilità di finanziamento di tutti i progetti presentati, pubblici e privati. I progetti saranno ‘pesati’ e valutati in base a parametri di sovraterritorialità, replicabilità, attuabilità, pluralità di ricadute rispetto alle alle quattro macroaree della Coesione (Ambiente, Agricoltura, Turismo, Benessere Locale), sostenibilità gestionale ed altri in fase di definizione.
In base al punteggio finale ottenuto da ogni singolo progetto ci saranno vere e proprio fasce di priorità, ma questo non significa che progetti con un punteggio iniziale più basso saranno necessariamente realizzati successivamente: strada facendo infatti un progetto può ‘intercettare’, ad esempio, un bando europeo varato nel frattempo, risultando particolarmente idoneo, ed entrare in corsia di sorpasso rispetto ad altri che in quel momento non abbiano finanziamenti attivi…

Quanti sono ad oggi i progetti presentati?
Siamo in fase embrionale, tutto è in divenire. Ci sono però alcuni progetti compresi nella Coesione che potrebbero trovare sbocco già con i PNRR, come le ciclabili, che sono progettabili e realizzabili entro il 2026 come chiede la norma, oppure per quanto riguarda la nostra città il secondo ponte sulla Bormida che ha già una importante quota di finanziamento grazie al lavoro fatto sui ristori del Terzo Valico.
Ancora di assoluta importanza potrebbe essere il Campus, dove il grande sforzo fatto da Upo e dal Rettore prof Avanzi meriterebbero di avere successo in tempi brevissimi.
Ovviamente poi ci sono tutti i possibili fondi sulla programmazione europea 2021 -2027; i bandi Regionali e i Fondi ministeriali, tutte fonti di finanziamento cui la Coesione territoriale guarda con grande interesse. Sempre tenendo ben presente che gli investimenti privati (finanziati fino al 50%) saranno nel prossimo decennio altrettanto importanti di quelli pubblici: ci sono già forti e concrete manifestazioni di interesse, che ovviamente annunceremo via via che saranno definite.