Fioriture di lavanda: dieci borghi per scoprire lo spettacolo viola nell’Alessandrino e nel Monferrato

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L’inizio dell’estate è un momento particolarmente magico per visitare l’Alessandrino e nel Monferrato. È in questo periodo, infatti, che i campi della zona si colorano delle mille tonalità del viola, grazie alla fioritura della lavanda: un profumatissimo spettacolo che regala un colpo d’occhio unico e scenografico.

Fino alla fine di luglio, quando la lavanda viene poi tagliata, le distese fiorite possono essere un meraviglioso fil rouge tematico per andare alla scoperta di questo territorio, facilmente raggiungibile in un’ora di automobile da Torino, Milano e Genova.

I campi di lavanda possono essere l’occasione per una gita all’aria aperta, alla scoperta dei paesi della zona, custodi di piccole bellezze architettoniche e capaci di riportare indietro nel tempo chi li visita. Qui la lavanda ha da qualche hanno assunto un ruolo sempre più importante nell’economia agricola, con aziende che ne lavorano i fiori per creare olii, profumi e prodotti di bellezza. Molte sono visitabili, e diverse sono le strutture sul territorio che hanno costruito esperienze intorno alla lavanda e ai suoi colori: dalle fattorie didattiche che ne raccontano gli usi alle “starsbox” in legno che permettono di rilassarsi in mezzo ai campi ammirando il panorama.

Abbiamo raccolto le più belle proposte turistiche a tema, suggerendovi dieci diversi borghi da scoprire per un’immersione nei campi di lavanda dell’Alessandrino e del Monferrato.

 

1) Alessandria

Alessandria, capitale pulsante di queste zone, è il luogo giusto per fare un’esperienza didattica con la lavanda. Città meravigliosa da girare in bici (alle biciclette la città ha dedicato anche un museo: https://www.acdbmuseo.it), propone un mix di architetture antiche (una su tutte la Cittadella, uno dei più grandiosi monumenti europei nell’ambito della fortificazione permanente, nonché uno dei meglio conservati in Europa) e moderne (lo spettacolare ponte Meier, ad esempio, opera del noto architetto omonimo, dalla cui corsia ciclopedonale si può godere di un bellissimo tramonto sul fiume) e può facilmente essere il luogo nevralgico da cui partire per andare alla scoperta della lavanda nella zona.

Ad Alessandria, in tema di lavanda, si trova l’Azienda agricola Cascina Ospedale (https://www.cascinadellanonna.com, via Vecchia dei Bagliani 100), raggiungibile anche con una piacevole passeggiata a piedi, dalla città. Qui si coltiva la lavanda sia officinale che ibrida, tutta biologica. I campi sono spettacolari, ma soprattutto l’azienda permette di fare esperienze dirette, anche con i bambini, grazie a una bella fattoria didattica, che propone diverse attività: c’è il piccolo mulino per fare la farina, ci sono i semi da piantare e scoprire (e poi portarsi a casa) e ovviamente ci sono le passeggiate nella lavanda. C’è anche un piccolo punto vendita, dal lunedì al sabato (8.30-12.30 no martedì).

 

2) Castelletto d’Erro

Siamo nella parte Sud Occidentale della provincia, nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale che divide la Val Bormida dalla Valle dell’Erro, già vicinissimi al confine ligure, di cui si avvertono le contaminazioni, nell’architettura dei borghi, nei sapori e anche nell’accento parlato.

Il piccolo borgo di Castelletto d’Erro, poco più di 150 abitanti arroccati su una collina, è un punto di partenza ideale per ammirare le fioriture estive della lavanda. Qui si trovano infatti alcuni punti panoramici perfetti per una foto spettacolare. Per esempio la piccola chiesetta di Sant’Anna, amatissima dai fedeli locali perché qui, nel giorno della festa patronale (la terza domenica di luglio) la statua di Sant’Anna viene trasportata in processione. Oppure, un altro punto panoramico da cui ammirare i campi in viola è la torre quadrata del XIII secolo che domina il paese, circondata da alcune rovine delle mura dell’antico castello e da torrette circolari in pietra create anch’esse per scopi militari. Questa torre costituisce ancora oggi un ottimo punto di osservazione non solo per la lavanda, ma anche per ammirare sia l’Appennino Ligure che le Langhe, con il vicino comune astigiano di Roccaverano e la sua pregiata formaggetta di capra (la robiola di Roccaverano), la pianura alessandrina e in lontananza il Monviso e alcune vette lombarde.

A Castelletto si trovano i sette ettari di lavanda dell’azienda di Anna Calviello, che offrono un colpo d’occhio che incanta, facilmente raggiungibili dal paese, dopo circa un chilometro, seguendo la provinciale in direzione Montechiaro Alto.

3) Spigno Monferrato

Un altro punto perfetto per ammirare le fioriture di lavanda è Spigno Monferrato, nella zona più a sud della provincia di Alessandria, al confine con la Liguria. Il suo centro storico è ricco di palazzi nobiliari, portali in arenaria scolpita, vie e stradine che mostrano la ricchezza di questo piccolo borgo. Tutto il territorio, poi, è cosparso di antiche e suggestive chiesette e piccole pievi campestri come la cappella medioevale della Madonna della Neve presso Turpino o la chiesina Madonna del Casato, posta lungo la strada verso Merana, al cui interno sono custoditi importanti affreschi tardogotici del Maestro di Roccaverano (1480 circa), uno dei più completi esempi di pittura gotico-provenzale dell’alessandrino.

Spigno è il luogo perfetto per approfondire la conoscenza della lavanda: qui infatti si trova la cooperativa Agronatura (http://agronatura.it), dove si trasformano erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia conferita dai soci produttori. Agronatura nasce infatti nel 1986 per mettere a sistema la produzione di colture alternative per gli abitanti creando reddito in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e coltiva piante officinali seguendo i metodi dell’Agricoltura Biologica e Biodinamica. Più precisamente grazie ai macchinari della cooperativa si può provvedere alla raccolta della lavanda, ai vari servizi e alla sua distillazione per creare olii essenziali (in gran parte esportati in Francia) e acque profumate per cosmesi e aromaterapia. La cooperativa organizza visite su prenotazione e ha uno spaccio per l’acquisto degli olii essenziali e delle acque profumate.

 

4) Cuccaro Monferrato

Poco più di trecento abitanti, Cuccaro Monferrato è legato a doppia mandata al vicino Lu: a collegarli una bellissima strada panoramica dalla quale ammirare tutta la bellezza del paesaggio collinare e dei borghi vicini. E, naturalmente, dei campi di lavanda. Il punto più bello per una foto a tema è la Big Bench n. 99, la grande panchina su cui sedersi e ammirare i dintorni dall’alto (magari all’ora del tramonto), che non a caso è proprio color lavanda.

 

5) Lu

Anche Lu ospita una Big Bench panoramica, dagli sgargianti colori, dove al lilla si unisce il giallo. Questo piccolo borgo, con i suoi vicoletti, le antiche chiese e gli edifici storici che portano fino alla parte alta del paese (dove si trova il Gerbido della Torre Civica, circondato da un bel parco), è una vera bellezza da visitare.

 

6) Quargnento

Quargnento è una tappa assolutamente imperdibile per chi vuole conoscere (e acquistare) la lavanda: qui infatti si trova il campo a perdita d’occhio dell’azienda “La lavanda di Lu” di Sergio Amadori (www.lalavandadilu.it). Lo si raggiunge imboccando la strada che diparte a sinistra rispetto all’imbocco della strada interna Lu –Cuccaro, verso Quargnento, tenendo sempre la sinistra e attraversando campi di grano e noccioleti, sino alla inconfondibile distesa di viola presidiata anche da un gazebo di vendita di prodotti derivati dalla lavanda, come oli essenziali e sacchetti aromatici per biancheria.  La lavanda infatti viene qui trasformata in olio essenziale (per ottenere una boccetta da dieci millilitri di olio essenziale, occorrono circa due chili di lavanda, pari a cinque metri quadrati di coltura) con estrazione in corrente di vapore, e in parte fatta essiccare, raccolta in mazzetti per poi essere sgranata manualmente e racchiusa in sacchetti confezionati artigianalmente con tessuti ricercati per meglio esaltarne la profumazione. Da vedere, in città, la Basilica minore di San Dalmazio, unica basilica della diocesi di Alessandria, che custodisce bellissimi affreschi opera del pittore Vincenzo Boniforti.

7) San Salvatore

Se si vuole proseguire nel percorso delle Big Bench colorate, intorno ai campi di lavanda di Lu e Cuccaro, non si può perdere la n. 92, di color rosa fucsia, e di sicuro effetto per una foto su Instagram. San Salvatore, vivace cittadina ricca di chiese e palazzi nobiliari, offre la possibilità di passeggiare fino a un bel punto panoramico da cui ammirare le colline circostanti e i campi fioriti: è il sentiero Santuario Madonna del pozzo, un percorso di una decina di chilometri che porta dal centro della città al Torrente Grana, passando dal Santuario della Madonna del Pozzo, risalente al XVIII secolo ed eretto in ricordo di un’apparizione miracolosa della Vergine.

8) Giarole

A metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è il borgo di Giarole, che ospita uno dei più bei castelli della provincia, il Castello Sannazzaro (www.castellosannazzaro.it) costruito nel 1200 dai conti Sannazzaro Natta e oggi bed and breakfast e dimora storica visitabile, grazie all’accoglienza di Giose e Letizia Sannazzaro. A poche centinaia di metri, l’azienda agricola Pavese Andrea ha inserito tra le sue coltivazioni, proprio in zona confinante con il comune di Pomaro, alcuni campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle. Una passeggiata piacevolissima nel blu profumato, partendo dalla strada che costeggia il vecchio camposanto del paese e che dà anche modo di incappare nella deliziosa pieve di San Pietro, proprio accanto al campo di due ettari circa.

 

9) Viguzzolo

Ci si sposta nella parte più orientale della provincia di Alessandria, sui dolci colli tortonesi famosi per il vino Timorasso, la coltivazione della frutta, le strade dei campionissimi, e per i bellissimi borghi fuori dal tempo. Uno di questi è Viguzzolo, borgo che profuma di lavanda grazie ai campi della tenuta di Giancarlo Nossa, giardiniere appassionato, che qui dal 2007 coltiva fragole e, appunto, gli scenografici fiori viola. Una volta poi raccolta, la lavanda viene portata alla cooperativa Agronatura di Spigno per il processo di trasformazione. Da non perdere a Virguzzolo è certamente la pieve di Santa Maria, edificata intorno all’anno mille sui resti di una antica chiesa e custode, al suo interno, di un commovente crocifisso ligneo realizzato in legno di fico, a grandezza umana e montato su di una croce alta tre metri.

10) Merana

La piccolissima Merana, con la sua chiesa parrocchiale circondata dal verde dei prati, è uno di quei luoghi che permette di tornare indietro nel tempo, concedendosi qualche ora in modalità slow. Lo dimostra anche la filosofia dell’Agriturismo Verdita (https://www.verdita.com/it/starsbox-it), che intorno alla lavanda ha costruito un’intera proposta turistica. Le finestre delle sue quattro camere (che hanno i nomi di piante e fiori, tra cui ovviamente la lavanda), infatti, si aprono sulla splendida campagna circostante, fatta di prati fioriti, colline, boschi, vigneti e noccioleti. Ma soprattutto, l’agriturismo offre la meravigliosa esperienza di dormire o semplicemente di rilassarsi in una delle “starsbox”, romantiche capanne di legno in mezzo ai campi di lavanda, che permettono di godere a pieno dell’immersione nella natura, senza filtri o mediazioni.