10 alla memoria di Francesca Calvo, e dei primi patrioti italiani. Sui vaccini invece….[Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) La bella notizia è che Alessandria ha dedicato una via a Francesca Calvo, sindaco della città dal dicembre 1993 al 1997 e rieletta dal 1997 al 2002: “Alessandria intitola una via all’ex sindaco Francesca Calvo”.
A fondo articolo si legge una breve nota biografica di Francesca Calvo. Il Sindaco Calvo la conoscevo bene, abitava nella mia via, i figli frequentavano la scuola del Galimberti in classi diverse, lei sempre sorridente e cordiale, ci si ritrovava quando accompagnavamo i figli a scuola, ricordo che in caso di maltempo alcune volte ha offerto un passaggio a me e mia figlia sulla sua 500 bianca. La persi di vista per ritrovarla Sindaco dopo un periodo di grave paralisi politico amministrativo di Alessandria che portò Alessandria a subire il 26 aprile 1993 un inevitabile commissariamento da parte del Prefetto Vincenzo Cosimo Macrì, per arrivare a nuove elezioni a dicembre 1993. Per Alessandria fu una svolta storica, con il successo della Lega Nord e un’ amministrazione tutta formata da persone nuove per la politca, una maggioranza praticamente totale e il primo Sindaco donna di Alessandria. Un Sindaco che neanche un anno dopo affrontò la tragedia dell’alluvione: una donna forte che tirò fuori dal fango la sua città nonostante tutto ciò che dovette subire, un Sindaco ‘alla mano’ e vicino alla gente, in mezzo alla gente, disponibile nel suo ufficio oppure incontrandola nei negozi o per le vie della città, sempre sorridente, capace di ascoltare tutti. Dal 2000 al 2002 mi fu particolarmente vicina e mi appoggiò, durante il mio impegno per i diritti delle Imprese alluvionate del ’94. Grazie al suo supporto nel momento più difficile per una comune cittadina che aveva deciso di intraprendere una sfida più grande di lei, tra il 2002 e il 2004 ottenni risultati impensabili non solo per Alessandria ma per le imprese alluvionate di tutto il Piemonte. A tanti anni distanza dalla sua morte la ricordo ancora con gratitudine e affetto. Alessandria ha fatto bene ad intitolare una via a Francesca Calvo, è un meritevole ricordo da parte della comunità alessandrina.
Voto: 10

2) Era il 10 marzo del 1821 quando ad Alessandria venne issata in Cittadella, per la prima volta nella Storia, la bandiera tricolore segnando la nascita dei moti rivoluzionari che diedero vita al Risorgimento Italiano. In questa ricorrenza, il capo dello Stato Mattarella in un messaggio al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria dottor Luciano Mariano ha salutato la città ritenendola Patria del Risorgimento, e definendo Alessandria luogo di inizio, e in questo articolo si legge il messaggio e molto altro: “Mattarella: Alessandria vera Patria del nostro Risorgimento”.
Questa parte della storia è conosciuta, vorrei però ricordare quella parte di storia poco nota che molti  storici hanno voluto celare, e non si sa perché. Mi riferisco alle origini del tricolore raccontate nei minimi particolari da Ito De Rolandis, discendente di Giovanni Battista De Rolandis, il patriota italiano di origini astigiane che nel 1794 fu tra i fautori della coccarda con i colori rosso, bianco, verde. Ito De Rolandis ebbi la fortuna di conoscerlo nel 2001 in un convegno storico organizzato da Andrea Guenna, Direttore del settimanale alessandrino “La Cittadella” con cui collaboravo. Lo incontrai in redazione anche in altre occasioni, perché Ito De Rolandis era amico personale del Direttore Guenna. In una di queste visite alessandrine mi fece dono di un libro intitolato “Origine del Tricolore –Da Bologna a Torino capitale di Italia”. In questo libro si leggono le radici del nostro vessillo, che affondano nel sangue di una efferata repressione, scatenata quando sull’entusiasmo della Rivoluzione Francese anche nelle nostre contrade si auspicò una nazione indipendente ed unita. In Emilia Romagna due studenti dell’ateneo bolognese, Giovan Battista De Rolandis originario di Castell’Alfero (Asti) e Luigi Zamboni, fregiati di una coccarda fac-simile a quella francese della rivoluzione, organizzarono una sommossa che fallì. Catturati dalla polizia papalina furono rinchiusi a Bologna nel Carcere del Torrone. Il 18 agosto 1795 Zamboni fu trovato senza vita nella cella, mentre De Rolandis fu condannato a morte per impiccagione il 23 aprile 1796. Qui una traccia: “Il 7 gennaio del 1797 nacque il tricolore: a idearlo il bolognese Luigi Zamboni e il piemontese Giovanni De Rolandis”.
I due studenti sono considerati i primi martiri della libertà italiana e del Risorgimento. Nel mio piccolo ho desiderato ricordare questi particolari di storia e i patrioti che a vario titolo si sono battuti per la causa italiana.
Voto: 10

 

 

3) Sulla decisione di vaccinarmi nasce il dilemma: “morire di Covid se mi becca, oppure rischiare di morire di vaccino”?
Da giorni ci sto pensando, mentre leggo e ascolto le notizie. Nel contempo raccolgo messaggi di amici e conoscenti. Questo sfogo a firma Alessia (ometto il cognome) l’ho trovato interessante: “Prima avevamo paura di beccarci il virus, ora abbiamo più paura e rabbia a farci vaccinare contro voglia, sapendo che potremmo essere una di quelle ritenute “inutili” vite sacrificabili. Massì… hanno ragione loro, cosa sono 15 o più inutili morti? Assolutamente niente, e non ha importanza se magari erano cari a qualcuno, ma chi se ne frega uno su mille ce la fa … Il problema è che invece che sentirti protetto dallo Stato, ti senti considerato una cavia per loro….”. Mettiamola così: in pochi mesi le industrie farmaceutiche in fretta e furia hanno tirato fuori le loro “pozioni magiche” per combattere il virus, ma con ‘la premura’ per arrivare prima degli altri potrebbe essere accaduto come nel proverbio: “la gatta frettolosa fece i gattini ciechi”. Come sempre per curiosità ho fatto ricerca, ed ecco che dice Altroconsumo.Ho trovato dati molto attendibili che provengono da fonti delle agenzie FDA (Food and Drug Administration) e EMA (Agenzia Europea per i Medicinali), agenzie su studi osservazionali clinici dei vaccini sotto l’egida di ICMRA (Coalizione Internazionale delle Autorità Regolatorie dei Medicinali ).
Si legge ad esempio il numero delle persone coinvolte nella sperimentazione in due mesi: Pfizer Biontech 37.000 – Moderna 28.000 – Astrazeneca 12.000. Quante persone sono state coinvolte e osservate nella valutazione della sicurezza: Pfizer Biontech 38.000 – Moderna 30.000 – Astrazeneca 24.000. Effetti indesiderati rari, paralisi temporanea di un lato del viso: Pfizer Biontech 2 casi ogni 10.000 – Moderna 2 casi ogni 10.000 – Astrazeneca dato non disponibile. Reazioni allergiche gravi su un milione di somministrazioni cad.: Pfizer Biontech 5 casi – Moderna 2,5 casi – Astrazeneca dato non disponibile. Questi dati e la differenza tra i tre prodotti la dicono lunga. Si legge che per arrivare in fretta alla produzione dei vaccini furono messi a disposizione numerosi fondi pubblici americani ed europei, cifre che non vengono rese note come non vengono resi noti gli accordi che sono stati previsti sulla responsabilità in caso di eventuali danni subìti dai vaccinati e sul soggetto che si assumerà tale responsabilità. La parola d’ordine a quanto pare è segreto! “Vaccini Covid, rissa sui contratti: “Chi risponderà degli effetti collaterali?”
Alle “cavie” non è dato sapere ma intanto … “Sorprese dalla banca dati dell’Ema. Effetti collaterali gravi anche con Pfizer e Moderna”.
Il dubbio amletico rimane: vaccino o Covid?
Voto: 2