Governo Draghi, dalla brace alla padella. E quell’applauso ‘sospetto’ dei dipendenti di Palazzo Chighi al Premier uscente Conte….[Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Nuovo Governo Draghi: dalla “brace alla padella” per dire che dall’inferno hanno trasferito l’Italia al purgatorio: ma l’anticamera del paradiso è lontana. Meglio sarebbe stato andare al voto, peraltro già alla fine del governo giallo verde (Conte 1), ma Renzi con la sinistra e tutto l’establihment di questo povero paese (clero compreso) avevano una sola priorità: evitare che il popolo consegnasse a Salvini e Meloni il Governo dell’Italia. Il meglio per il popolo è Draghi, così ha deciso Mattarella e ne prendiamo atto. Sempre meglio dei dilettanti allo sbaraglio che lo hanno preceduto, intendiamoci. Ma la democrazia per me è un’altra cosa, semplicemente. Poi la discontinuità è tutta da dimostrare: al momento constato che nel Governo Draghi ci sono ancora Di Maio agli Esteri, Lamorgese agli Interni e Speranza alla Sanità. Inaccettabile pure la “pesante” presenza di Grillo durante le consultazioni, e qui metto un “omissis” su ciò che ne penso, sarebbe troppo pesante dichiararlo pubblicamente. Durante le consultazioni ogni gruppo si è presentato con umiltà, senza chiedere poltrone ma solo con l’impegno primario di risolvere le problematiche del paese, a differenza di Grillo che si è presentato come il “padrone del vapore”.
Vorrei dire molto altro, ma mi limito a citare la frase del giuramento dei componenti del governo: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. Rimango in attesa di sviluppi, e spero di essermi sbagliata. Ne riparliamo fra due o tre mesi.
Voto: 4

 

2) La scorsa settimana ho fatto il “sacrificio” di dedicare molto del mio tempo alle maratone televisive per la formazione del nuovo Governo, perché si trattava di trovare una soluzione per riportare il paese ormai fermo ad una normalità, e non solo a causa del Covid. Ho assistito alla formazione del governo: elenco ministri, giuramento, cerimonia della campanella e la scena di Giuseppe Conte che lascia palazzo Ghigi tra gli applausi: “Giuseppe Conte, lungo applauso dai dipendenti di Palazzo Chigi. C’entra forse l’aumento di stipendio?”
Un applauso tributato dalle finestre dai dipendenti di Palazzo Ghigi certamente sentito, d’altronde il rapporto tra Conte e i lavoratori di Palazzo Chigi è sempre stato descritto particolarmente sereno ed umano, come dimostra il gesto spontaneo degli stessi dipendenti. Un momento emozionante non c’è che dire, e mentre Mentana commentava con i giornalisti ospiti della 7 io siccome sono maligna ho pensato al mega aumento concesso a questi lavoratori parecchio privilegiati. Qui la notizia del 10 ottobre 2020: “Conte alza gli stipendi: quanto guadagnano ora i dirigenti di Palazzo Chigi”.
L’Italia è messa in ginocchio dagli effetti del Covid-19, ma per dipendenti e dirigenti di palazzo Chigi c’è stato un forte aumento in busta paga. Questa notizia è di circa quattro mesi fa, mi è rimasta impressa e l’avevo archiviata, ora mi è tornata in mente. Su quell’applauso stampa e giornalisti TV del pensiero unico hanno speso parole con sottofondo di violini, arpe e farfalle in volo. Conte se ne è andato, ma i lavoratori del “palazzo” godono di un ottimo reddito e applaudono. Per contro moltissimi italiani faticano a tirare avanti, molti stanno bussando alle porte della Caritas: è certo che gran parte d’ Italia fuori dai “palazzi” non applaude.
Voto: 5

3) Magistratura politicizzata: una pentola a pressione a cui è saltato il coperchio, all’interno ci bolliva “cibo avariato e tossico”, un coperchio che si credeva ermetico su toghe e su una parte politica, perchè mancava una voce, una testimonianza autorevole. Ora quella voce c’è, ed è tutto chiaro nero su bianco. Le cosiddette “toghe rosse” sono da svariati decenni protagoniste del ribaltamento della giustizia e del suo asservimento ai voleri di una parte politica, facendo deragliare il percorso della storia italiana. Con tali azioni non è stata danneggiata solo la parte politica avversa, ma tutto un popolo e il paese. Alessandro Sallustri, direttore de Il Giornale, nel suo ultimo libro svela le sconvolgenti verità del giudice Luca Palamara su ciò che viene definito “il sistema”. Toghe politicizzate, inchieste a raffica, soffiate alla stampa, un’operazione benedetta in gran parte dal presidente in carica al tempo, Giorgio Napolitano: questo almeno si sostiene nel libro di Sallusti. Il volume, che suppongo avrà un proseguo, si intitola “Il Sistema. Potere, politica affari: storia segreta della magistratura italiana”. Ho voluto acquistarlo subito, prima di eventuali sequestri: non si sa mai, quando si toccano certi ‘santuari’. Leggere il contenuto di “Il sistema” è illuminante, ma cito “Il Punto” di Marco Zacchera (n. 802 del 12 febbraio 2021).
Ne riporto la parte iniziale: “Mi auguro che molti lettori leggano il libro-intervista di Sallustri a Luca Palamara, ma soprattutto spero lo leggano molte persone di sinistra che – se oneste d’animo – dovranno pur porsi dei pesanti interrogativi sulla loro coerenza politica. Il Quirinale che tresca contro il governo quando non è politicamente gradito organizzandone la caduta, i preconcetti dei PM nei processi e le sentenze già scritte ….. ”.
Nel libro, da pag.6 a pag. 80, paragrafo “L’imprevisto: chi tocca la sinistra è fuori” salta fuori la vicenda Why Not: una vicenda gravissima arrivata a toccare il cuore dello Stato, un ministro della Giustizia che chiede al Csm di trasferire il magistrato Luigi De Magistris (oggi Sindaco di Napoli in scadenza di mandato) in una inchiesta che vedeva indagati tra gli altri il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro di Giustizia, Clemente Mastella. Era l’anno 2006, e nel luglio 2007 uscì su tutti i giornali: all’epoca seguii ciò che i giornali riportavano, quindi è una vicenda che conosco nei particolari. Si legge pure sulla inchiesta “Poseidone”.
A De Magistris furono sottratte le indagini (Poseidone e Why not): era un magistrato che stava facendo il suo dovere. Imperdonabile, no? In questo Stato ci sono troppi scheletri negli armadi: è tempo di svuotarli e fare pulizia.
Voto: 2