Ex caserme trasformate in carceri? Si può fare di meglio. Intanto tra Ministero della Salute e Governo, povera patria….[Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Ex Caserme militari dismesse con l’idea di convertirle in carceri: ma non sarebbe più veloce, economico e funzionale costruire nuove strutture carcerarie, con progettazioni moderne e possibilmente fuori da centri abitati? Né più ne meno come succede con i centri commerciali.
Inoltre sul suolo italiano ci sono almeno 40 istituti di pena, mai entrati in funzione. Ecco l’elenco: “L’Italia degli sprechi: 40 carceri costruite e inutilizzate”.
Sarebbe pure il caso di fare manutenzione sulle principali criticità strutturali riscontrate nelle tredici carceri piemontesi. Torniamo alle caserme: sono molte ex caserme militari ricche di storia, con immobili di pregio e ubicate in centri urbani. La ‘Nino Bixio’ di Casale Monferrato è una di queste, viene definita “casermone” ma è una bella struttura che avrebbe necessità di manutenzione e andrebbe utilizzata per qualcosa di più idoneo. Faccio l’esempio dell’ex caserma Passalacqua di Tortona, che con adeguati interventi di ristrutturazione è diventata sede della Guardia di Finanza, Municipio, Distretto sanitario ASL e Sportello Unico, Uffici agricoltura, Uffici INPS, uffici centro per l’impiego, sala polifunzionale, parcheggio e per finire alloggi ATC. Massimo De Bernardi, esponente dell’Associazione per la difesa e il rilancio di Casale Monferrato Nuove Frontiere intervenne sul tema già nel 2014.In questi giorni un altro esponente della stessa Associazione Nuove Frontiere, Pier Augusto Mesturini, in un articolo pone la domanda: “La caserma Bixio un carcere? Meglio puntare sul campus studenti”. Nel pezzo Mesturini chiede: “per quale ragione si dovrebbero investire una quantità notevole di risorse economiche in una caserma di importanza storica, seppur fatiscente, riducendola a un carcere?”. Sono d’accordo: già, per quale ragione?
Voto: 5

 

 

2) Grazie al nostro concittadino Mario Giordano, giornalista d’inchiesta senza peli sulla lingua, conduttore della trasmissione “Fuori dal Coro” Rete4/Mediaset, scopriamo l’esistenza del CCM – Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie – e dei suoi diversi membri politici nominati, pare, addirittura a loro insaputa. L’ennesimo carrozzone insomma, che va ad aggiungersi ad altri carrozzoni nazionali che dovrebbero occuparsi di prevenire le malattie e pandemie. La trasmissione di Giordano è stato un ulteriore pugno nello stomaco per chi ha perso famigliari a causa di leggerezza ed inettitudine nel gestire la pandemia, e di tutta la sofferenza che stiamo subendo noi cittadini e il paese. Parliamo del mistero CCM.
Nella trasmissione si parla di un documento oggetto di una convocazione del Comitato Strategico del CCM per la sua revisione l’11 aprile 2019, come testimonia una mail esclusiva mostrata durante la puntata. Il piano pandemico non è mai diventato operativo e alcuni di coloro che avrebbero dovuto occuparsene non sapevano neppure di fare parte del Comitato Strategico, come ha dichiarato ai microfoni del programma Antonio Saitta con l’incarico a sua insaputa di Vicepresidente e Coordinatore degli assessori regionali alla sanità. Nella trasmissione viene intervistata anche Stefania Saccardi (oggi vicepresidente Regione Toscana), anche lei membro del CCM a sua insaputa. Intervista ad Antonio Saitta, vicepresidente del CCM.
Intervista a Stefania Saccardi, membro del CCM.
Dopo la messa in onda della trasmissione dal Ministero della Salute sono stati sostituiti in fretta e furia i nomi, e il 19 gennaio si scopre che al posto di Saitta vi è l’attuale Assessore alla Sanità Regione Piemonte Genesio Icardi e udite – udite, anche lui non ne sa nulla, tant’è che nell’intervista risponde: “Lo so da lei, è un incarico a mia insaputa, dal Ministero non è arrivato nulla” .Qui l’intervista.
La domanda è: come è possibile che non ne fossero a conoscenza, se esiste ad esempio il Decreto di nomina di Antonio Saitta e Stefania Saccardi firmato dall’ex ministro salute Beatrice Lorenzin il 17/01/2018? Lo si legge in questo documento firmato e protocollato che riporta l’elenco dei nomi in carica nel CCM.Dopo la trasmissione del 19 ho fatto la verifica sul sito di CCM e in effetti il nome di Saitta è sparito. Ora si legge che il vicepresidente è Genesio Icardi, che dichiara di essere all’oscuro dell’incarico, l’elenco dei nuovi componenti del Comitato strategico si legge qui: “Il Comitato strategico”.
Se è vero ciò che dichiarano i due politici, la domanda è: che cavolo combinano al Ministro della Salute? Deliberano incarichi e non informano gli incaricati? Questa vicenda porta a chiederci quanti siano questi “carrozzoni” con nominati sulla carta all’oscuro di tutto, che non producono nulla. Prendete nota: Antonio Saitta a sua insaputa dalle carte risultava vicepresidente CCM dal 17 gennaio 2018, ora Genesio Icardi a sua insaputa è appena nominato Vicepresidente CCM … al Ministero della Salute quanti incompetenti e “assenti” ci lavorano?
Voto: 2

 

3) Crisi di Governo: Conte ha chiesto la fiducia del Parlamento e, con le dinamiche tragicomiche a cui tutti abbiamo assistito, l’ha ottenuta. L’avvocato del popolo insomma non molla, è coriaceo, resiste. E’ la seconda crisi governativa per il Premier Conte: la prima provocata da Matteo Salvini (nell’occasione Conte gli ha praticamente “vomitato” tutto il suo disprezzo), la seconda da Matteo Renzi (trattato praticamente con i guanti). Salvini e Renzi si sono ‘tirati fuori ‘dalla filosofia della “decrescita felice” dei 5 Stelle, propendendo entrambi per un paese che punti sullo sviluppo economico, e non sull’assistenza parassitaria di massa.
Nell’agosto 2019 Salvini denunciò: “Bloccano tutto, bloccano le grandi opere, paralizzano il Paese, lavoro e occupazione, autonomia, riforma della giustizia e molto altro”. Renzi ora, come Salvini in passato, pare essersi è stancato dell’immobilismo su Recovery Fund, Mes sanitario, sulla necessità delle grandi opere, e vorrebbe una politicai volta a supportare le imprese, e a creare posti reali di lavoro e non reddito di cittadinanza. La logica del “mercato delle vacche” tra i senatori, per tenere in vita il governo, ha però funzionato ancora una volta. Trattative e mediazioni che consentiranno comunque ad Esecutivo e Parlamento di ‘tirare a campare’ per due anni: nel frattempo i tanti parlamentari, costruttori e non, destinati a non essere rieletti, avranno modo di guardarsi attorno, alla ricerca di una nuova occupazione lavorativa. La prima reale, per non pochi di loro. Questa la triste realtà dell’Italia nel 2021. Non possiamo che riascoltare le parole di una bella canzone di qualche anno fa, “Povera Patria” di Franco Battiato: “Povera Patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno; e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni! Questo paese è devastato dal dolore… ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore? Non cambierà, non cambierà, no cambierà, forse cambierà. Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali? Nel fango affonda lo stivale dei maiali. Me ne vergogno un poco, e mi fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, non cambierà si che cambierà, vedrai che cambierà. Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittature se avremo ancora un po’ da vivere… La primavera intanto tarda ad arrivare…”. Era il 1991, ma chi oggi ascolta questo brano potrebbe pensare che il grande artista l’abbia scritta in questo periodo perché è la fotografia della nostra realtà politica, con certi politici che dovrebbero garantire lo sviluppo del Paese e che, invece, continuano a preservare solo i loro interessi con abusi di potere, mancanza di pudore su certe decisioni ed evidente menefreghismo del progressivo declino del nostro Paese. Matteo Salvini prima, Matteo Renzi oggi, hanno preso la decisione più seria e rispettosa nel confronto degli italiani, un doppio segnale lanciato al presidente Mattarella perchè fissi senza indugio nuove elezioni. Temo però che tale segnale non sarà percepito: tra rielezione dello stesso Presidente della Repubblica e gestione del’tesoretto’ del Recovery Fund c’è troppa carne al fuoco a cui dedicars. Gli interessi del popolo italiano possono aspettare. Povera Patria!
Voto: 2