Luca Rossi: “Economia, sanità, decoro pubblico: Valenza sta cambiando passo. La ricetta vincente? La giunta Oddone sta in mezzo alla gente”

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di Ettore Grassano

 

“Siamo una giunta di cittadini, seri e impegnati, al servizio di Valenza: nei primi cento giorni di mandato gli elettori se ne sono accorti, credo anche quelli di centro sinistra. E stanno apprezzando il cambio di passo”. Luca Rossi, vice sindaco di Valenza, ha radici familiari socialiste, e un percorso politico personale tutto interno al centro destra, a partire dagli anni Novanta fino ai giorni nostri. Suo ultimo incarico elettivo è stato, fino al 2019, quello di consigliere regionale di Forza Italia, partito di cui oggi è responsabile regionale della Formazione, “in stretta sinergia con il responsabile nazionale, On. Alessandro Cattaneo, pavese, con cui il confronto è costante e proficuo”. Nella giunta valenzana, guidata dal sindaco leghista Maurizio Oddone, Luca Rossi non è solo vice sindaco, ma ha deleghe importanti, che vanno dall’Urbanistica alle Attività Produttive, fino a Formazione, Unesco e Università. Oltre al compito di gestire i rapporti con il consiglio comunale, di cui fu in passato anche presidente.

Con lui proviamo a capire se davvero la ‘città dell’oro’ ha inserito la marcia giusta, e se nonostante la pandemia in corso, i significativi segnali di ‘attivismo’ sul fronte imprenditoriale, prima di tutto orafo ma non soltanto, sono destinati a ‘contagiare’ positivamente tutta la città, e il distretto circostante. Di sicuro, negli ultimi mesi del 2020 la percezione dei cittadini, e degli osservatori non valenzani, è stato quello di una città ‘in movimento’, dopo anni caratterizzati da una staticità che rischiava di trasformarsi in vera decadenza.

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Vice sindaco Rossi, i primi cento giorni di mandato della giunta Oddone si sono conclusi da poco, ma l’impressione è che la ‘luna di miele’ con la città continui. All’insegna di un forte vitalismo personale del sindaco, che però vede un forte coinvolgimento anche di tutti gli assessori…
(sorride, ndr) Maurizio Oddone è prima di tutto un amico, e che si sarebbe prodigato senza risparmiarsi i valenzani lo sapevano bene, è nel suo temperamento. In realtà però a Valenza non c’è un uomo solo al comando, ma una squadra coesa di partiti e di persone, che hanno sostenuto convintamente l’attuale sindaco in campagna elettorale, e anche nel decisivo ballottaggio, che abbiamo vinto per una manciata di voti. In particolare, l’impegno delle donne e uomini di Forza Italia in tutte le fasi della campagna è stato notato ed apprezzato: possiamo andare orgogliosi del nostro contributo all’esito positivo. E adesso che amministriamo, posso garantire che tutti noi, sindaco, vicesindaco e assessori, ci stiamo impegnando a tempo strapieno, festivi inclusi: la differenza con il recente passato le persone la vedono, eccome!

Partiamo proprio da qui: i temi legati al decoro urbano, e ad una città accogliente e pulita, oltre che sicura, per voi non sono stati solo uno slogan. Complice anche qualche crollo strutturale di strade, fino a Natale vi siete distinti per il vostro attivismo ‘on the road’…
Credo che questo sia uno dei tratti di distinzione positivi degli amministratori di centro destra: sì a strategie in campo lungo, ma prima di tutto attenzione alla qualità di vita reale, delle persone in carne ed ossa. Altrimenti fai filosofia, non politica. La sinistra ha lasciato Valenza ai minimi termini, e i disagi stradali a cui lei allude, sia in via Solferino che al cavalcaferrovia, sono emblematici. Il sindaco e la giunta hanno preso ‘il toro per le corna’, come si dice in questi casi: e Valenza in poco tempo cambierà volto, ve lo garantiamo. Pur con tutti i vincoli di risorse scarse che conosciamo, e con i quali dobbiamo ovviamente fare i conti.

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Altro tema molto concreto è la sanità. Al di là dell’emergenza pandemia, c’è stato un passo avanti decisivo sul fronte dell’ex ospedale Mauriziano…
Non è un passo da poco, se si tiene conto che per tutto il quinquennio del centro sinistra, in Regione e a Valenza, c’è stato su questo fronte immobilismo totale, quasi rassegnazione. L’assessore regionale alla Sanità, Saitta, rifiutò di partecipare ad un consiglio comunale aperto in cui discutere del futuro dei servizi sanitari in città, e nei 5 anni di mandato Barbero l’unico fatto rilevante è stata la comparsa della targa Casa della Salute, poi subito coperta. Il rilancio del Mauriziano noi l’abbiamo posto tra i punti qualificanti della campagna elettorale, e la giunta Cirio, con l’assessore Icardi, ha subito mantenuto le promesse, sbloccando il contenzioso che esisteva con la Fondazione Ordine Mauriziano. Quella struttura per tutti noi valenzani, ricordiamolo, significa sanità, ed è sacrosanto non solo aver salvaguardato l’esistente, ma poter ora lavorare sulla crescita dei servizi sanitari: consolidando la continuità assistenziale, trasferendo lì appena possibile anche il centro dialisi, attivando servizi di medicina territoriale e, auspicabilmente, anche un punto di primo intervento.

Parliamo di lavoro, e di formazione professionale: a che punto è il Patto per Valenza?
E’ nostra intenzione attivare, ma soprattutto rende vivo e costruttivo, un tavolo permanente tecnico/politico formato da associazioni di categoria, Camera di Commercio, mondo finanziario e istituzioni (Comune, Provincia e Regione) che partendo dagli obiettivi indicati nel
programma possa elaborare iniziative, provvedimenti ed azioni che, oltre a concludere convenzioni ad hoc particolarmente vantaggiose con il mondo finanziario, possano attingere a tutte le disponibilità regionali, nazionali ed europee a sostegno dello sviluppo del distretto orafo valenzano.

Ma dal mercato dell’economia del vostro territorio che segnali arrivano?
Per fortuna positivi, pur con tutte le incognite legate alla pandemia. Mi riferisco alla volontà di raddoppio dello spazio e degli addetti da parte di Bulgari, ma anche ad un altro importante player internazionale del mondo del lusso che ha manifestato l’intenzione di fare investimenti rilevanti, oltre ad imprenditori locali, già insediati, che intendono espandersi. Per quanto ci riguarda, faremo tutto il possibile per creare le condizioni per una fase di nuovo sviluppo dell’economia, completando la riqualificazione della zona D2 (Coinor), ma anche della D4, oltre la ferrovia. In questi mesi con il sindaco Oddone abbiamo incontrato diverse realtà del mondo produttivo, e da parte di tutti c’è massima volontà e determinazione. Non mi riferisco solo al mondo del gioiello, che pure è nel nostro Dna, e ci ha resi famosi nel mondo: Valenza è pronta ad ospitare insediamenti produttivi anche in altri comparti. Anche la recentissima apertura del ristorante Mc Donald’s, che magari ad alcuni esercenti tradizionali non piace, è comunque segnale di vitalismo: parliamo di 46 contratti di assunzione (in massima parte valenzani), e di un bacino di riferimento di circa 45 mila persone, con un occhio di riguardo alla Lomellina.

Sul fronte formazione professionale quali novità dobbiamo aspettarci?
Innanzitutto realtà come il For.Al e Istituto Cellini vanno assolutamente valorizzate, e messe in condizione di operare in sempre più stretta sinergia con un mondo del lavoro in evoluzione. Entrambe hanno un’offerta formativa in costante crescita, e questo è assolutamente positivo. Fondamentale sarà inoltre il dialogo con la Fondazione Mani Intelligenti, che potrà avere nel rilancio del nostro territorio un ruolo assolutamente centrale. E poi ci sono altri soggetti che potrebbero essere interessati ad intervenire, favorendo la nascita di una vera e propria accademia: l’obiettivo condiviso deve essere attirare in città ragazzi di ogni parte del mondo che intendono apprendere il mestiere dell’orafo.

E poi c’è da giocare la carta di Valenza Città Creativa Unesco per il design….
Esattamente. Valenza per cultura, tradizione e storia professionale ha le carte in regola per essere riconosciuta come vera eccellenza dell’artigianato orafo: uno status che le nostre aziende si sono guadagnate sul campo, con decenni di lavoro e di successo. Ma ci piacerebbe che arrivasse, nel corso del nostro mandato, anche il riconoscimento Unesco. Così come Biella lo ha ottenuto per il tessile, e Alba per l’enogastronomia. Il percorso è stato avviato dal consiglio comunale lo scorso luglio, all’unanimità, e proprio la Fondazione Mani Intelligenti è stata individuata come soggetto attuatore. A breve, incrociando le dita, dovrebbero esserci anche le erogazioni da parte di due primarie fondazioni bancarie, e sarà quindi possibile affidare ad una società specializzata il compito di procedere alla messa a punto di tutti i tasselli necessari per una candidatura vincente, sempre in stretta collaborazione con la Regione Piemonte.

Museo di Arte Orafa e piscina comunale: due progetti da libro dei sogni, e da campagna elettorale, oppure…..
Due obiettivi concreti, e assolutamente realizzabili. Una struttura espositiva per l’Arte Orafa sarà un tassello fondamentale nella nostra filiera economica, e anche turistica: e si integrerà perfettamente con il progetto di Valenza Città Creativa Unesco. La piscina è progetto da realizzare con grande attenzione anche all’aspetto dei costi, naturalmente, e occorre pensare ad una struttura ricettiva moderna, in grado di essere realmente attrattiva. La strada, e lo abbiamo scritto nel Documento Unico di Programmazione, è sicuramente una partnership pubblico privata.

Luca Rossi, lei è anche un esponente di rilievo di Forza Italia, con incarichi provinciali e regionali: che scenario prevede a livello nazionale?
Intanto i sondaggi più recenti danno Forza Italia in doppia cifra, oltre il 10%: segno evidente che la nostra politica di opposizione seria e responsabile al Governo Conte paga. Siamo un tassello importante del centro destra, e dobbiamo lavorare con determinazione ad essere maggioranza: sia a Roma, dove per tanti motivi credo che non si voterà prima della scadenza naturale del 2023, sia Torino dove il centrodestra è oggi realmente in grado di conquistare la guida della città, dopo i recenti disastri grillini, e i precedenti altrettanto negativi del centro sinistra. C’è poi un’altra partita importante, che si giocherà tra un anno, ed è l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Anche lì Forza Italia avrà credo un ruolo fondamentale. Al di là delle scadenze elettorali ed istituzionali, però, in Forza Italia il 2021 sarà un anno cruciale per la Formazione, che dovrà svolgere appieno il suo compito di creazione della nuova classe dirigente, come è stato evidenziato in una recentissima riunione dei responsabili regionali.