La ricerca e la cura, i nuovi direttori dei Dipartimenti dell’ospedale di Alessandria, la sanità del terzo millennio [Centosessantacaratteri]

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di Enrico Sozzetti

 

L’azienda ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’, con questa organizzazione in cui spiccano attività multidisciplinari e interdisciplinari e il rapporto con l’Università del Piemonte Orientale, si prepara a completare la candidatura a Irccs per patologie ambientali e mesotelioma.

Innovazione e ricerca, attività multidisciplinari e interdisciplinari, università e Irccs (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), studi scientifici nazionali e internazionali.

Oggi l’azienda ospedaliera di Alessandria si misura su questi nuovi fronti, mentre si prepara all’ingresso in corsia, a marzo, dei primi cinquanta studenti del corso di laurea di Medicina. Dietro alle nomine dei direttori di sette Dipartimenti strutturali non c’è solo un incarico o una semplice riorganizzazione, bensì la visione di sviluppo che deve per forza caratterizzare la sanità del terzo millennio. Una visione che ha iniziato a prendere corpo poco più di dieci anni fa, quando l’allora direttore generale Nicola Giorgione (alla sua memoria verrà consegnato, il 19 gennaio, nell’ambito delle iniziative promosse nella settimana dedicata al patrono Sant’Antonio, il premio “Miglior Paper – articolo pubblicato con affiliazione aziendale nell’anno 2019” per i lavori di ricerca pubblicati da professionisti dell’azienda ospedaliera) aveva intravisto, con lungimiranza, il nuovo percorso dell’azienda.

Nei prossimi mesi sarà completato il dossier per la candidatura a Irccs specializzato nella cura del mesotelioma e delle patologie ambientali. «L’ospedale non ha mai fermato il processo di trasformazione aziendale. L’impatto della pandemia è stato pesante, i ritardi sono stati inevitabili, ma non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo. La nomina dei direttori dei Dipartimenti strutturali che rimarranno in carica per cinque anni va in questa direzione, insieme al rapporti sinergico con l’Asl Al che è parte integrante del progetto sulle patologie ambientali e il mesotelioma. Il 2021 potrebbe essere l’anno della approvazione dal parte del ministero». Le parole sono di Giacomo Centini, direttore generale dell’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ di Alessandria, pronunciate durante la presentazione degli eventi che scandiranno, online, la settimana dedicata al patrono Sant’Antonio e intitolata “Cura e comunità”.

Guido Chichino (responsabile delle Malattie infettive) dirige il Dipartimento Internistico cui fanno capo diverse strutture: Mesotelioma, Reumatologia, Medicina interna, Endocrinologia e malattie metaboliche, Malattie dell’apparato respiratorio, Cardiologia, Gastroenterologia, Geriatria, Neurologia, Malattie infettive, Nefrologia e Dialisi, Oncologia, Ematologia.

Andrea Barbanera (neurochirurgo) guida il Dipartimento Chirurgico che comprende le specialità di chirurgia diurna e ambulatoriale multidisciplinare aziendale, chirurgia generale, Cardiochirurgia, Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, Neurochirurgia, Urologia, Chirurgia plastica e ricostruttiva, Oculistica, Ortopedia e traumatologia, Otorino-laringoiatria.

Paola Franzone dirige il Dipartimento dei servizi che comprende Anatomia patologica, Laboratorio analisi, Medicina trasfusionale, Microbologia e virologia, Medicina nucleare, Radioterapia oncologica, Radiologia, Farmacia ospedaliera, Fisica sanitaria.

Carlo Enrico Origo è il direttore del Dipartimento Pediatrico – ostetrico che riunisce Pediatria, Chirurgia pediatrica, Ortopedia e traumatologia pediatrica, Ostetrica e ginecologia, Neonatologia e terapia intensiva neonatale, Neuropsichiatria infantile.

Marco Polverelli è il responsabile del Dipartimento di riabilitazione (cardio-respiratoria, medicina fisica e riabilitazione, neuroriabilitazione; specializzazione ad alta complessità, l’attività si svolge al ‘Borsalino’ con prestazioni nei reparti ospedalieri per acuti).

Fabrizio Racca dirige il Dipartimento Anestesia – Rianimazione che comprende le strutture di Anestesia e rianimazione, i blocchi operatori, la terapia intensiva pediatrica, quella cardiochirurgica e la terapia del dolore.

Antonio Maconi è il direttore del Dipartimento di Ricerca Formazione Innovazione. «Sono passati diversi anni da quando si sono mossi i primi passi, molta strada è stata fatta da allora e moltissima in questi ultimi tre anni. Oggi – spiega – il Dipartimento abbraccia due aziende, quattro dipartimenti dell’Università del Piemonte Orientale, coinvolge diverse decine di collaboratori in Italia cui si aggiungeranno specialisti dall’estero». Il Dipartimento è supportato dall’attività di fundraising di Solidal per la Ricerca. La giornata del 19 gennaio, durante la settimana dedicata al patrono dell’ospedale, prevede, alle 15, l’incontro dedicato a ‘Cura e ricerca’. Sarà aperta dalla lectio magistralis sull’impatto del covid nella ricerca di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe (Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze, l’associazione nasce nel 1996, mentre la fondazione viene costituita nel 2010). Sarà un’occasione di valorizzazione dei lavori pubblicati dai professionisti aziendali attraverso la loro presentazione cui seguirà la prima edizione della premiazione del miglior paper (in memoria di Nicola Giorgione) e del miglior progetto di ricerca infermieristica in memoria di Maria Rosa Monaco.